Tempo di risposte. Il Messina che ospita il Campobasso deve combattere il peso opprimente della classifica e l’obbligo della vittoria. Due pressioni negative da eliminare, per una squadra costretta a scacciare fantasmi e paure per trovare serenità, equilibrio e, soprattutto, punti.
LAVORO NEI DETTAGLI – Prima settimana di lavoro senza distrazioni per Eziolino Capuano. Quella del suo arrivo era stata influenzata da presentazione, conoscenza con la squadra e viaggio alla volta di Potenza. Poi un turno infrasettimanale, seguito dal viaggio verso Castellammare. Pochi allenamenti in cui fare di necessità virtù, con Capuano attento a studiare e capire il materiale a disposizione. Il cammino che porta al Campobasso, invece, è fatto di tantissimo lavoro senza interruzioni o trasferte. Settimana intensa, perché il Messina post Juve Stabia deve comprendere i suoi punti di forza e sfruttarli più di quanto gli avversari sfruttino quelli deboli dei giallorossi. Distrazioni, leggerezza in fase difensiva e poca cattiveria agonistica sono i difetti endemici del Messina. Spazzarli via – provando ad accorciare i tempi fisiologici – deve diventare la missione primaria di una squadra sempre più invischiata nella zona playout. L’arrivo del Campobasso non è la miglior notizia, dato che i molisani sono macchina da trasferta: 11 punti lontani da casa, con un gioco fatto di pressing, velocità e micidiale spietatezza offensiva. Gli uomini di Cudini sanno come far male agli avversari, cosa nota dalle parti del Celeste dove Capuano ha lavorato sulle possibile giocate di Rossetti e compagni. Questioni tattiche a parte, però, questa squadra necessita una forte iniezione di fiducia. Le gambe girano se la testa è leggera, le giocate arrivano senza la pressione di non poter sbagliare mai.
CONFERME – Resta fuori dai convocati il solo Matese, infortunato di lungo corso, per un Capuano che può scegliere senza l’influenza di acciacchi o problemi vari. Quelli che sembra aver superato Celic – già convocato a Castellammare -, anche se il croato resta calciatore da gestire e non sovraccaricare. Una maglia da titolare per lui, comunque, non pare automatica visto il rendimento di Fazzi e Mikulic. I dubbi, allora, vanno spostati in mediana dove Fofana insidia Catania. Non obbligatoriamente un cambio uomo su uomo, perché il numero 6 potrebbe anche essere impiegato come perno centrale, con Damian dirottato nel ruolo di intermedio. Una possibilità, tra quelle che Capuano potrebbe voler valutare per trovare il giusto equilibrio tra le due fasi. Non solo, perché il “piano B” visto a Castellammare – e nella ripresa contro la Vibonese – che recita i due mediani più un trequartista dietro le punte potrebbe essere promosso a piano da inizio gara. Altra possibilità, buona anche per rispolverare Balde dall’inizio, anche se lo spagnolo spera di strappare una maglia a prescindere da un cambio modulo. Difficile, ma una piccola percentuale di vederlo al posto di Vukusic non va esclusa a priori. Soluzioni, alternative, possibilità per un Capuano che resta voglioso e capace di incidere sulla partita con scelte iniziali e mosse a gara in corso.
MESSINA (3-5-2) Lewandowski; Fazzi, Carillo, Mikulic; Morelli, Simonetti, Fofana, Damian, Sarzi Puttini; Adorante, Vukusic. All. Capuano
CAMPOBASSO (4-3-3) Riccichini; Fabriani, Menna, Dalmazzi, Vanzan; Candellori, Bontà, Tenkorang; Vitali, Rossetti, Liguori. All. Cudini