Studiare e pazientare. La vittoria del Messina sul Campobasso mostra una squadra matura, brava ad aspettare il momento giusto per affondare il colpo decisivo e capace di gestire il finale di sofferenza senza farsi travolgere dall’affanno.
SENZA FRETTA – Non una gara per esteti quella del San Filippo. Partita per appassionati di tatticismi, di mosse e soluzioni. La vince mister Capuano (voto 7), grazie a una preparazione mirata e ben congegnata. Avvolgere il Campobasso, creare superiorità in mediana – addizionando un centrale difensivo al trio di centrocampo – e sfondare sulla destra offensiva. Morelli l’uomo da innescare sul lungo, anche se la svolta è firmata dal guizzo di Andrea Adorante. Prima, però, c’è una gara che resta stagnante tra marcature preventive e schermature tattiche. Cudini ci capisce poco, col Campobasso che pare meno brillante delle uscite passate. Non funziona il suo pressing alto, ancora meno il recupero palla con ripartenza tecnica. Correzioni in corsa non pervenute e i molisani finiscono per regalare quasi un’ora di gioco. Il Messina parte lento, poi prende campo con pazienza, muove la palla sfruttando la profondità di Gonçalves, per poi cambiare lato finendo dalle parti di Morelli. Chiaro, per lo spettatore il primo tempo – fino alla rete di Adorante – rientra in una narrazione priva di spettacolo. A volte, però, il calcio è costretto a proporre sfide fatte di legacci tattici e soluzioni ripetute. Anche sbagliate nell’esecuzione, ma da ripetere senza sosta con la pazienza che porta i suoi frutti. Il Messina sfonda a destra, con Fofana che innesca Adorante, poi ci pensa il numero 9. La papera di Raccichini c’è, ma la giocata del centravanti giallorosso è coraggiosa, tecnica e sfacciata. Bucato il muro, poi, il Messina regala un lampo di spettacolo: l’imbucata di Simonetti per Morelli è deliziosa, come i tempi con cui l’esterno attacca la profondità. Cross in mezzo, Gonçalves farà il resto.
COME BARELLA – Nella ripresa c’è gestione matura, per lunghi tratti i rischi sono pari a zero e il messaggio da far comprendere è chiaro: oggi non si passa. Così sarà, anche se il finale di gara diventa un prolungato invito a colpire dalle parti di Lewandowski. Il polacco entra in scena, prima senza fatica, poi con un paio di smanacciate importanti. Bene, perché quella contro il Campobasso diventa, davvero, la vittoria di tutti. Un paio di parentesi andrebbero aperte su alcuni singoli: dal già citato Gonçalves a Celic, passando per un Simonetti totale. Allora, meglio puntare l’obiettivo sui reparti, su uno in particolare: il centrocampo. Il lavoro di possesso è gestito da Damian, ma la pulizia che regala Fofana torna utile nel non sprecare palloni e non soffrire. Tornando all’ex Ternana, però, è facile notare come la sua gara sia fatta di palleggio veloce e capacità di alzare la linea di squadra. In più, testa alta e nessuna paura nelle giocate. Fofana è il suo perfetto supporto, ma è Simonetti a tirare fuori una gara di stampo “Barelliano”. Sì, proprio il centrocampista dell’Inter e Campione d’Europa con l’Italia. Non un paragone – non siamo così pazzi -, ma stile di gioco e lavoro da intermedio ricordano quello mostrato dal nerazzurro: copertura, recupero palla, contrasti e ripartenze. Simonetti accorcia il campo, cuce i reparti e strappa le linee di passaggio avversarie. Poi si spinge in avanti, salta i marcatori e va anche alla conclusione. Gli manca solo il gol, ma questa crescita sarà fondamentale. Tornato mezzala, tornato in forma, tornato fattore determinante. Centrocampo che offre variegata varietà, con un trio fatto di caratteristiche diverse che si sposano tra loro. Nessuna esaltazione, anzi piedi di piombo, perché il rendimento altalenante è uno dei difetti da correggere. Notare – e annotare – i passi avanti, però, diventa esercizio necessario per comprendere il livello di maturazione.
Lewandowski 6,5: passa due terzi di gara da spettatore, nel finale entra in scena e non sbaglia nulla sui tentativi dei molisani.
Celic 6,5: prova di grande spessore del croato. Non perde un contrasto, sempre puntuale in anticipo e in marcatura mostra tutta la sua esperienza.
Carillo 6,5: guida di alto livello. Bravissimo nel comandare la linea, perfetto quando l’abbandona per andare a mettere una pezza dove serve.
Fazzi 6: ordinato, pulito e sempre più calato nel ruolo.
Morelli 6,5: Capuano gli affida il compito del chiavistello, lui carbura lento ma quando trova lo spazio diventa decisivo.
Fofana 6,5: dai suoi piedi nasce l’azione del vantaggio, poi è un crescendo di dominio fisico e qualità nelle giocate. (dal 30′ s.t. Konate 6: mette energia in un momento di sofferenza)
Damian 6,5: grande risposta dopo Castellammare. Perfetto in regia, non spreca un pallone e offre pulizia tecnica di alto livello. Cattivo quando c’è da difendere.
Simonetti 6,5: fuori dalle statistiche, l’ex Pistoiese, è il migliore in campo. Lotta, insegue, cuce, strappa, crea superiorità e cerca la porta. Ritrovata la condizione dopo l’infortunio e la sua posizione in campo, ecco tornato il calciatore atteso.
Gonçalves 6,5: la sorpresa di giornata e anche uno dei migliori. Interpreta alla grande le richieste del tecnico, con il premio di una rete da giocatore attento e calato nel match. (dal 21′ s.t. Sarzi Puttini 5,5: si fa ammonire presto, condiziona il suo finale che doveva essere di aiuto in fase difensiva)
Adorante 6,5: sempre più in crescita, sempre più completo. Firma un gol da attaccante di razza, al netto dell’errore del portiere, ma il suo merito maggiore è quello di spezzare l’equilibrio in una gara bloccatissima. (dal 30′ s.t. Catania 5,5: un paio di strappi, forse un mezzo fallo da rigore subito, ma deve diventare più concreto)
Vukusic 5,5: gioca la parte di gara più difficile e soffre parecchio. Già condizionato da un fastidio, deve lasciare il campo. (dal 35′ p.t. Baldé 6: impatto positivo e ben calato nel gioco di squadra, dura poco anche lui a causa di un acciacco. E dal 20′ s.t. Busatto 6: bravo nel tenere alto qualche pallone per far respirare i compagni)
CAMPOBASSO Raccichini 4,5; Fabriani 5,5, Menna 5,5 (dal 32′ p.t. Magri 5), Dalmazzi 5,5, Pace 5 (dal 35′ s.t. Vanzan sv); Tenkorang 5,5 (dal 12′ s.t. Giunta 6), Bontà 5,5, Candellori 5,5 (dal 12′ s.t. Parigi 5,5); Vitali 5 (dal 36′ s.t. Emmausso 6), Rossetti 5,5, Liguori 5,5. All. Cudini 5
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Saya