Messina, Capuano: “Essere qui è un privilegio per pochi”
Pubblicato il 14 Ottobre 2021 in Sala Stampa
Il giorno delle prime parole. Presentazione alla stampa per Eziolino Capuano, il tecnico che arriva a Messina per cercare di rianimare un gruppo giallorosso sprofondato negli ultimissimi posti della classifica.
PRIVILEGIO – Breve introduzione del ds Argurio, buona per un saluto e un ringraziamento sincero a Sasà Sullo, poi i motivi che hanno portato alla scelta: “In Capuano abbiamo visto tutti i tratti del condottiero perfetto per dare una scossa al gruppo, capacità di gestione e di stimolo psicologico non riscontrabili in altri”. Poi, la parola passa – direttamente – al neo tecnico che, in fondo, non ha paura di mostrare la sua emozione: “Obbligo, da parte mia, ringraziare chi mi ha scelto – esordisce Capuano -. Quando si cambia tecnico in una piazza così importante, la scelta non è mai semplice. Sono orgoglioso di questo incarico, voglio regalare soddisfazioni alla società e al popolo giallorosso. Sono felice che domenica il tifo organizzato ci seguirà a Potenza, spero di far tornare tanta gente allo stadio. Conosco la mentalità degli ultras, loro vogliono vedere sudare la maglia ed essere orgogliosi che venga rappresentata la cultura di un popolo, indipendentemente dai risultati. Mi faccio garante di questo, assicuro che onoreremo la maglia. Alla gente chiedo di spingerci, noi daremo tutto. Un aspetto, questo, che ho sempre manifestato in ogni piazza in cui sono stato. Ringrazio, poi, Salvatore Sullo perché ho trovato una squadra predisposta al lavoro. Torno a Messina dopo 11 anni – racconta Capuano -, anche all’epoca avevo un entusiasmo travolgente, ma la promessa di venire ripescati non fu mantenuta. Preferì andar via, non sarebbe bastato il mio entusiasmo in una categoria che – francamente – non conoscevo. Messina è un desiderio di tutti, un privilegio di pochi. Non cerco la squadra per lo stipendio, ma cerco emozioni. Spero di poter dare il mio contributo, spero di riaccendere l’entusiasmo cittadino. Il personaggio che mi hanno cucito addosso mi ha danneggiato, non mi interessa essere quello delle famose conferenze. Fare l’allenatore è una missione, un ruolo che vivo con passione. Ora, questa è la mia squadra e mi devo concentrare sui nostri problemi. Quando un allenatore subentra, come prima cosa, non deve fare guai. La bravura è quella di fare modifiche nel tempo, piano piano e senza trasmettere confusione. Il mio sistema è diverso da quello di Sullo, lo reputo adatto per il momento di una squadra che, al momento, è la peggiore difesa del campionato, ma contemporaneamente è uno dei migliori attacchi. La squadra è una buona squadra, faccio i complimenti a chi l’ha costruita, la più giovane del girone ed è normale che davanti alle difficoltà crolli l’autostima, per esempio come accaduto col Monterosi. I giovani, spesso, vogliono strafare per paura di non aver fatto abbastanza. Ho trovato, però, un gruppo non in crisi e predisposto al lavoro. Ho iniziato sul piano tattico, per dare certezze, e i ragazzi sanno che ripartiamo da zero nelle gerarchie. Le mie sono squadre equilibrate, una leggenda che io prepari solo la fase difensiva. Io amo l’organizzazione, l’equilibrio, voglio vedere una squadra accorciare in avanti. Lo vedrete già da domenica che atteggiamento metteremo in campo. Sono convinto – passando ai singoli – che in avanti abbiamo grossi giocatori e un 3-5-2 potrebbe lasciare qualcuno fuori, ma non sono i numeri a fare la differenza, ma come interpreti il gioco. Possiamo anche inserire una mezza punta, dipenderà da quello che si ricerca. La stagione è partita in ritardo, abbiamo un ottimo preparatore e stiamo lavorando per mettere in pari tutto il gruppo. Non cerco alibi, neanche quello del tempo: non sarei Capuano se lo facessi. Iniziamo da Potenza, non posso che parlare bene di quella che sento la mia città. Sono nato da quelle parti, i miei amici di infanzia sono lì. Il destino ha voluto questo incrocio, squadra forte e allenata benissimo. Il campionato? Ci sono 3-4 squadre che sono avanti come potenziale di organico, poi c’è tantissimo equilibrio. Tutti possono fare punti con tutti, noi compresi”.