Messina-Casertana, Modica: «Casa o trasferta, serve la giusta mentalità»

Pubblicato il 19 Settembre 2024 in Sala Stampa

Dopo la sconfitta di Crotone, torna in campo il Messina nell’anticipo del venerdì del quinto turno della Serie C/C. Al San Filippo arriverà la Casertana di mister Iori, presenta la sfida il tecnico giallorosso Giacomo Modica.

MAGGIOR CINISMO – «Stagione nuova per tutti, ogni campionato è diverso. Ci troviamo di fronte la Casertana, una squadra che presenta soluzioni nuove ma che è già un avversario difficile. Dobbiamo pedalare, fare una prestazione maiuscola. Siamo reduci da una sconfitta, per me, immeritata, ma dobbiamo fare punti perché è importante per la crescita di questo gruppo. Non dobbiamo fare differenze tra casa e trasferta, occorre essere sempre noi stessi. Dobbiamo farci spingere dalla nostra forza, la mentalità vincente si acquisisce senza dover trovare motivazioni diverse in casa o trasferta. Pur facendo prestazioni importanti, stiamo pagando delle sbavature, ma dobbiamo capire che non è un fattore il giocare in casa o fuori. Il nostro gioco deve essere applicato indipendentemente da questo. In difesa qualche errore c’è stato, stiamo lavorando ma sappiamo che il calcio è fatto anche di sbagli. Non siamo bravi a capitalizzare quando lo fanno gli altri, quindi il problema è più generale. Non è una questione importante chi ha sbagliato cosa, ma come la squadra attacca e difende. Sono contento dell’espressione di gioco, poi se tiriamo il doppio degli altri e perdiamo c’è qualcosa che non funziona. Si vince segnando di più degli altri, occorre essere più cinici. Come condizione stiamo crescendo, anche chi è arrivato dopo. Per questo le scelte saranno più convinte, perché ho più certezze. Frisenna? Ha avuto un problema la settimana scorsa, abbiamo ritenuto di non rischiare per non perderlo per molte più partite. È recuperato, lo valuteremo prima della partita. La famosa asticella? Sono sempre io a dover dare risposte, ma gli altri non lo fanno mai. Siamo alla quinta settimana e mai siamo entrati al San Filippo durante la settimana. Mi fermo qui. Ogni tanto faccio scuola calcio visto che ci alleniamo solo di mattina e non possiamo fare una doppia seduta. Chi vuol risolvere i problemi sa cosa fare. Ancora ho in mente l’esposto che mi è arrivato lo scorso anno, quando all’assessore avevo chiesto solo di potermi allenare».

IL RICORDO DI TOTÒ – «Ho avuto l’onore di condividere un percorso meraviglioso con Schillaci a Messina, ma ci conosciamo da quando a 13 anni giocavamo nelle rappresentative regionali. Ho un ricordo fantastico del calciatore, dell’amico e dell’uomo. Ha fatto sognare l’Italia. Ma quello che la gente conosce meno è il suo lato umano. Da padre. È devastante perdere un amico così giovane. Sono vicino alla famiglia, faccio le mie condoglianze alla famiglia. Un pensiero ai figli, che ricordo piccolissimi negli anni a Messina da calciatore. Dovremmo riflettere su cosa siamo nel mondo, su quanto sia facile passare dalla vita alla morte. Totò è stato un grande amico, l’amicizia non si cancella con la morte».

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