Pisa, Parma, Bari, Carrarese. Elenco forse parziale delle provinciali che hanno arricchito negli ultimi anni la categoria apparentemente retorica di “miracolo sportivo”. Il campo restituisce spesso dignità a vicissitudini tragicomiche, sull’orlo del precipizio si scorge sempre l’ultima speranza: per il Messina questo appiglio ha un solo nome, Cristiano Lucarelli (voto 7), ancora di salvezza prima del definitivo naufragio. I futuri (forse eventuali?) salvatori della patria erediteranno un titolo di un qualche valore solo grazie all’impegno del tecnico toscano e del suo staff: sordi al canto delle sirene, incolumi tra i mille gorghi dello Stretto.
Berardi 5,5: qualche pecca già nel primo tempo su un paio di conclusioni non irresistibili. Sorpreso fuori dai pali dalla prodezza balistica di Carcione.
Palumbo 6,5: segue il rendimento altalenante di un Messina positivo solo tra le mura amiche. Dopo il disastro di Foggia, l’ex Arzanese sfodera una prestazione tatticamente ineccepibile, proficua anche sotto il profilo della resistenza fisica.
Rea 6: lo stretto indispensabile prima dell’infortunio che lo costringe ad uscire. (dal 20′ s.t. Maccarrone 6: dà il il suo contributo riacquistando sicurezza e autostima con il passare dei minuti)
Bruno 6,5: direttore d’orchestra di una retroguardia attenta ad ogni minimo dettaglio. In crescita per visione di gioco e fluidità di movimenti.
De Vito 6: rinuncia alla fase di spinta per offrire piena collaborazione ai compagni di reparto.
Da Silva 6,5: prima del gol che decide la partita, tanto lavoro oscuro in mediana e una buona personalità nei contrasti.
Musacci 6,5: un giocatore ritrovato. Solo se stimolato a dovere può fare la differenza: Lucarelli sembra aver trovato validi argomenti finora sconosciuti.
Sanseverino 5,5: per lungo tempo è solo un corpo estraneo che prova con apatia a trovare una posizione utile.
Mancini 6,5: brillante nelle progressione, elegante nel dribbling, prezioso nell’economia complessiva di una gara che lo vede protagonista sin dai primi minuti di gioco. (dal 27′ s.t. Ciccone 6: un moto perpetuo che disorienta i propositi di rimonta dei calabresi).
Anastasi 6: il più classico dei gol di rapina come acuto di una prestazione incolore.
Milinkovic 5,5: la concretezza, questa sconosciuta.
CATANZARO De Lucia 6; Esposito 5,5, Prestia 6, Sirri 5,5, Patti 6,5; Icardi 5 (dal 13′ s.t. Carcione 6,5), Maita 6, Mancosu 5,5 (dal 39′ s.t. Cedric sv); Zanini 6 (dal 31′ s.t. Giovinco 5,5); Gomez 5, Cunzi 5,5. All. Zavettieri 5,5.