Importante era vincere. Per questo Messina – malato cronico – non c’erano risultati diversi: 3 punti fondamentali per allontanare – quasi del tutto – la zona playout e restare in quell’ibrido silenzioso utile per rasserenare.
PANE E SALAME – I tentativi di Rando e Zeman finiscono in soffitta. La voglia di gioco e offensività, dei due tecnici, non ha trovato terreno fertile in una rosa – prestazioni alla mano – lontana dalla visione di un calcio troppo complicato. La quarta gestione stagionale finisce nelle mani di Andrea Pensabene (voto 6), un tecnico che chiarisce – sin dal suo arrivo – come il primo obiettivo sia quello di limitare i pericoli e sfruttare qualche giocata singola. Il Messina contro la Cittanovese gioca una gara noiosa, spenta e senza alcuno spunto di rilievo tecnico. C’è molto di tattico, invece, in un 4-3-3 raccolto e che limita la spinta dei terzini. Difesa bloccata, nella quale torna un Barbera – grande assente fin qui – che dura meno di un tempo dal punto di vista fisico, e che nella ripresa viene tagliato in due dai calabresi. La squadra di Ferraro non tradisce i propri numeri, restando inconsistente lontano dal Morreale-Proto, mostrando una pochezza offensiva più unica che rara. Le scelte sono la cosa più interessante della gara del Messina: finisce in tribuna Sampietro, mentre torna titolare Danza. Cambia pochissimo, perché la tecnica dell’ex Pordenone è tanta ma non accompagnata dalla prestazione. La panchina di Saverino e Cristiani tiene fuori due dei migliori in stagione, al loro posto calciatori dagli incomprensibili numeri in termini di presenze. Parentesi chiusa, quasi necessaria visto che la partita non regala nulla. Messina basso e corto, il contropiede dovrebbe innescare Arcidiacono ma non si accende, praticamente, mai. Rossetti è volenteroso ma – come sempre – troppo fumoso. Il gol divorato è clamoroso, forse più della papera di Latella che indirizza la sfida.
NUOVA TENDENZA – Gestione collegiale quella del Messina 4.0: accanto al tecnico Pensabene ci sono Pasquale Leonardo e Paolo Sciotto. Il primo è logica guida per un allenatore appena arrivato, il secondo si fa notare per i suoi palleggi sgraziati nell’intervallo. Presenza in panchina, la sua, che mescola vicinanza a protagonismo per un dirigente che si gioca le ultime chance stagionali. La scelta di Pensabene apre a scenari di un calcio votato al pragmatismo. Prove generali di difesa a 5 nel finale, probabile soluzione credibile nelle settimane a venire visto il bisogno di non perdere prima che di vincere. Gli under faranno la differenza, anche per questo viene ripescato Barbera, dopo mesi di zero alternative ai quattro titolari. Saranno settimane – quelle in arrivo – piene di sacrifici illustri per rimodellare una formazione più operaia. Crucitti gioca una brutta partita, oscilla tra esterno e centrocampo, ruolo nel quale potrebbe ritagliarsi il finale lasciando a Rossetti e Arcidiacono il peso dell’attacco. Tutte ipotesi, probabilmente inutili, meglio attendere cosa dirà il campo. La prima verità, intanto, è stata regalata dallo spirito meno arrendevole dei giallorossi rispetto alle ultime uscite. Il rapporto di fiducia con Zeman – chiaramente – era agli sgoccioli; alla classifica, però, della moltitudine di scuse e capricci in salsa giallorossa sembra importare pochissimo.
Avella 6: un solo intervento in cui mostra la solita attenzione.
De Meio 6: ordinato in fase difensiva, il tecnico non gli chiede molta spinta.
Bruno 6,5: leader emotivo, legge in anticipo tutte le giocate avversarie e spegne le velleità calabresi.
Emiliano 6: come il compagno di reparto, qualche errore di troppo in fase di palleggio.
Barbera 5: esordio per un calciatore che sarebbe stato utile in stagione. Parte timido, nella ripresa crolla fisicamente e la Cittanovese lo punta a ripetizione. (dal 36′ s.t. Saverino sv)
Buono 5,5: solita gara senza mordente, tanti errorini tecnici e poca cattiveria agonistica. (dal 22′ s.t. Manfrè 6: prima gioia stagionale, bravo soprattutto nello sviluppo dell’azione)
Danza 5,5: la tecnica c’è, ma non può bastare. (dal 37′ s.t. Cristiani sv)
Lavrendi 6: grande esperienza che si nota nella gestione perfetta delle distanze, partita al ritmo per lui è ideale e si vede. (dal 50′ s.t. Fragapane sv)
Crucitti 5,5: pochissimo in fase di possesso, buon sacrificio quando c’è da difendersi. Nella ripresa si divora una rete – per lui – fin troppo semplice.
Rossetti 6: incredibile l’errore dopo pochi minuti da distanza ravvicinata, si riscatta grazie alla papera del portiere avversaria. Sempre poco concreto. (dal 41′ s.t. Ungaro sv)
Arcidiacono 6: tanta corsa di sacrificio, bellissimo l’assist per Manfrè.
CITTANOVESE Latella 4; Cordova 4,5, Cianci 5 (dal 12′ s.t. Mazzone 5,5), Costa 5 (dal 1′ s.t. Djwomoadusa 5); Lavilla 5, Giaimo 5,5, Sessa 5,5 (dal 31′ s.t. Cataldi sv), Amato 5 (dal 12′ s.t. Neri 6), Paviglianiti 5; Kacorri 5 (dal 22′ s.t. Biondo 5,5), Tripicchio 5. All. Ferraro 5
*foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale dell’Acr Messina