Messina-Crotone, Modica: «Grande avversario, ma possiamo far bene»
Pubblicato il 5 Marzo 2024 in Sala Stampa
Giacomo Modica presenta la sfida tra il Messina e il Crotone di Silvio Baldini, squadra in difficoltà che non è riuscita a reagire nonostante il cambio di allenatore.
METTERE DA PARTE LE LORO DIFFICOLTÀ – Un Modica cauto, quello della vigilia del match contro il Crotone, che conosce le difficoltà attraversate dall’avversario, ma punta a tenere alta l’attenzione: «Si approccia la partita sapendo che il Crotone è una grande squadra, nonostante qualche fragilità. Baldini è un punto di riferimento ed è bello per me affrontare un grande allenatore e grande uomo. Non dobbiamo pensare che loro siano in grande difficoltà, hanno uomini per vincere con chiunque. Dobbiamo essere bravi a triplicare le nostre forze. Non possiamo competere tecnicamente sulla carta, quindi ci serviranno altre armi. Applicazione, intensità e consapevolezza di quello che siamo. Non ci possiamo permettere di sottovalutare o sentirci arrivati. Ho la fortuna di avere un bellissimo gruppo. Non ho timore che si possano fermare».
SALVEZZA NON UN PUNTO DI ARRIVO – Torna l’argomento play-off, confermando che la salvezza è sì l’obiettivo principale, ma non è un punto di arrivo: «Lo step salvezza non è un punto di arrivo. Sognare ci fa andare avanti e i playoff sarebbero uno slancio per il futuro di tutti. Dico 42 per la salvezza prendendo gli altri anni. Dobbiamo giocare per divertirci, onorare il calcio e chi ci segue in casa e trasferta. Pensiamo al Crotone e pensiamo sempre di far bene. Niente è proibitivo, solo se ti senti troppo bravo. Ma sappiamo che loro sono nettamente più forti di noi. Siamo leggermente tranquilli, ma non tranquillissimi».
LE SCELTE – Scelte che guarderanno sia la condizione che l’avversario. Abbiamo 3 centrali, vediamo chi starà fuori. Dobbiamo guardare la condizione generale anche in vista di Benevento. Qualcuno dovrà respirare. Vediamo chi starà meglio. Valuteremo anche il campo».
PIANA, ZUNNO E RAGUSA – Piana? Mi infastidisce ma era in panchina, l’hanno un po’ cercato. Ma possiamo avere un comportamento diverso. Non dobbiamo prestare il fianco. Il ragazzo è dispiaciuto e non punto il dito. Ha capito. Zunno? Crescita mentale evidente, le qualità c’erano ma all’inizio era frenato per i tanti cambiamenti che ha affrontato in carriera. Si è ambientato piano piano, calato nella squadra. Quando la testa funziona tutto funziona. Come per Ragusa, ragazzo che ha sofferto e ora sta passando all’incasso. Sono felice per quello che sta dando, un trascinatore di questo gruppo emozionante. Importante sapere che abbiamo la fortuna di far ricredere un po’ di gente, grazie al lavoro ci stiamo riuscendo».