Messina, è la cumbia della gioia: Plescia e Luciani piegano il Sorrento

Pubblicato il 14 Febbraio 2024 in Primo Piano

E alla fine… arriva Plescia. 122 giorni dopo si rompe la maledizione che negava al centravanti giallorosso la rete. Un destro sporcato che serve al Messina per aprire la sfida col Sorrento, nel recupero raddoppia Luciani. La distanza sulla zona playoff è azzerata. Ed è la quinta vittoria nelle ultime sei.

ERRORI – È un primo tempo che scivola via tra mosse simili a una partita a scacchi, qualche errore di misura e un paio di chance importanti sprecate dal Messina. I giallorossi ripartono da Avellino, sia per morale che per scelte con Modica che conferma in blocco l’11 titolare del Partenio. Per continuità, ma anche per l’assenza prolungata di Pacciardi e un Rosafio sulla via del recupero. Dal punto di vista dell’atteggiamento cambia poco, perché il pressing alto e la voglia di colpire sfruttando le catene laterali resta. Sorrento di Maiuri che, per filosofia, non dista moltissimo dalla visione di Modica. Annullarsi diventa quasi naturale, così è la velocità di esecuzione a fare la differenza. Emmausso è meno immerso del solito, di contro Zunno e Ragusa mostrano vivacità e capacità di incidere. Il numero 11 pecca di precisione quando incrocia di controbalzo dal limite e quando ci prova in tuffo su servizio di Emmausso. Il capitano, invece, si sbatte nelle due fasi e pare anche più brillante negli ultimi metri. Sorrento arruffone in fase di possesso e allegro quando alza la linea e lascia campo da attaccare al Messina. Che, però, non è bravo ad approfittarne. Emmausso è protagonista in negativo per due volte: la prima quando scappa in solitaria e si ritrova Del Sorbo ad affrontarlo all’altezza della panchina di Modica, in mezzo Plescia e Zunno sono soli e fronte a una porta rimasta sguarnita. Peccato, però, che il numero 10 decida di calciare centrando il portiere avversario. Più grave, forse, l’appoggio che buca qualche minuto più tardi: altra ripartenza in campo aperto sempre con Emmausso in possesso, Plescia si libera a pochi passa dalla porta avversaria, ma il servizio è masticato con la palla che incoccia i piedi di Fusco in recuperato disperato. Rammarico su rammarico e il riposo torna utile per riacquistare lucidità.

E ALLA FINE ARRIVA PLESCIA – Intervallo fruttuoso al San Filippo, perché il rientro in campo dei giallorossi è intriso di volontà di poter fare male, davvero, all’avversario. Ragusa è ancora caldo quando si libera sulla destra e calcia in diagonale, Del Sorbo respinge corto sui piedi di Plescia che ribatte a colpo sicuro, ma trova una deviazione miracolosa di Blondett. A proposito del difensore ex Cosenza e palloni intercettati, quello che incoccia col braccio destro sul tentativo di Ragusa potrebbe valere un calcio di rigore. Per Gasperotti si gioca. E si gioca anche bene, soprattutto quando si passa dalle parti di uno scatenato Zunno. Quanto creato nasce tutto dai suoi piedi, ma la sua opera migliore è l’assist che vale il vantaggio. Vitiello puntato e saltato con estrema, fondo trovato e pallone a rimorchio su cui si avventa Plescia con un piattone secco. Del Sorbo ci prova, ma non può fermare la sfera e il Messina è in vantaggio. 122 giorni dopo Plescia torna al gol. Che mancava dal 15 ottobre contro il Giugliano e che riempie di gioia il centravanti palermitano che corre verso la Curva Sud per esultare e liberarsi l’animo da un peso diventato ossessivo. Vantaggio strameritato della squadra di Modica, capace per tutta la partita di pressare e creare pericoli. La reazione del Sorrento è tutta in un destro secco di Ravasio che Fumagalli respinge. Inizia la lunga lista di cambi, con Modica che perde Frisenna per un fastidio e lancia Scafetta. Poi, Firenze e Luciani per ritrovare equilibrio e far scattare il minutaggio. La rete, comunque, anestetizza il match col Messina che gestisce senza dimenticare di attaccare, mentre il Sorrento resta superficiale quando c’è da affondare il colpo. Il forcing finale, infatti, non arriva e il Messina prende per mano la partita e la conduce al triplice fischio senza sussultare. E non senza allungare, perché l’ennesimo contropiede porta al raddoppio con Emmausso che appoggia verso Luciani che, tutto solo, fulmina Del Sorbo e chiude i conti. Quinta vittoria nelle ultime sei uscite e distanza sulla zona playoff azzerata.

MESSINA – SORRENTO 2-0

MARCATORI Plescia al 10′, Luciani al 47′ s.t.

MESSINA (4-2-3-1) E. Fumagalli; Lia (dal 51′ s.t. Polito), Manetta, Dumbravanu, Ortisi; Frisenna (dal 21′ s.t. Scafetta), Franco; Ragusa (dal 37′ s.t. Firenze), Emmausso, Zunno (dal 51′ s.t. Cavallo); Plescia (dal 37′ s.t. Luciani). (Piana, Di Bella, Zona, J. Fumagalli, Civilleri, Giunta, Signorile, Rosafio). All. Modica

SORRENTO (4-3-3) Del Sorbo; Vitiello, Blondett, Fusco, Loreto (dal 34′ s.t. Colombini); Messori (dal 23′ s.t. La Monica), De Francesco, Cuccurullo (dal 28′ s.t. Martignago); Badje, Ravasio, Scala (dal 22′ s.t. Kolaj e dal 34′ s.t. Capasso). (D’Aniello, Albertazzi, Bonavolontà, Di Somma, Riccardi). All. Maiuri

ARBITRO Gasperotti di Rovereto

NOTE Spettatori 3000 circa. Ammoniti Messori, Ragusa, Lia, Kolaj e Luciani. Corner 6-6. Recupero 1′ e 7′.

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