Messina, Ferrigno: “Obiettivo a lungo termine”
Pubblicato il 23 Settembre 2017 in Primo Piano, Sala Stampa
Sabato pre gara insolito in casa Messina. Non parla mister Venuto alla vigilia della delicata sfida contro il Gela, la parola passa invece alla società. Arriva, infatti, il giorno della presentazione di Fabrizio Ferrigno e dei suoi cinque colpi: è il vice presidente Matteo Sciotto ad introdurre il nuovo direttore sportivo giallorosso. “Dobbiamo dare a Messina quello che merita. Ci siamo imbarcati in una impresa difficilissima, sappiamo di aver fatto degli errori ma stiamo facendo il massimo per riprenderci. Ferrigno è il primo passo, speriamo che gli innesti siano utili per diventare competitivi. Ai tifosi chiedo fiducia, non smetteremo mai di ringraziare chi ci ha seguito in trasferta e sulla collina del San Filippo”.
ORGANIZZAZIONE – “È tutto nuovo”. Esordisce così Fabrizio Ferrigno, il direttore sportivo che da Messina era andato via dopo l’avventura in chiaroscuro con Pietro Lo Monaco. Una settimana di analisi e lavoro nel silenzio per rilanciare i giallorossi: “Ci vorrà tempo e programmazione, Messina è una piazza che non si può rifiutare e non mi spaventa il lavoro. Lo scorso anno a Pagani siamo arrivati ottavi ma avevamo sempre 700-800 tifosi, Messina è un’altra storia. I tifosi sono l’arma in più, possono fare la differenza. Messina ha una tifoseria ferita ma matura. Ho trovato una proprietà appassionata, di tifosi, e sappiamo tutti come intervenire. Dobbiamo ringraziarli perché se il calcio a Messina non è morto è merito loro. Non siamo in questo campionato per partecipare ma non possiamo fissare obiettivi immediati, ci sono stati dei ritardi ma il campionato è lungo e dobbiamo pensare sul lungo periodo. Col presidente Sciotto il confronto è stato serrato, ho voluto guardare la squadra a Cittanova per capire dove intervenire. La squadra non è scarsa, solo strutturata male con troppi doppioni in alcuni ruoli”. Netto e senza fronzoli in ds, nessuna promessa o prospettiva rosea. Il lavoro deve essere alla base, il suo non finisce oggi: “Il mercato non si ferma mai, in entrata siamo sempre vigili e molto dipenderà da quello che dirà il campo. Monitoriamo tanti attaccanti, sento spesso Luca Orlando ma non abbiamo mai parlato di un suo ritorno. Cerchiamo una punta fisica, Cocuzza e Dezai sono ottimi calciatori ma hanno caratteristiche diverse da quelle del centravanti puro. Lo stesso discorso vale per i calciatori in uscita, nessuno è sotto esame ma ci aspettiamo di più da tutti”.
VENUTO – Le parole del tecnico dopo la sconfitta di Cittanova non avevano lasciato dubbi, pronto ad un sacrificio personale pur di far il bene del Messina. Tutto rientrato grazie a riflessione e confronto: “Il mister ha parlato a caldo, è un grande tifoso e il suo sarebbe stato solo un puro atto d’amore e non un voler abbandonare la barca. Col passare delle ore la situazione è rientrata, ci siamo riuniti e siamo ripartiti, la fiducia in Venuto è totale. Non posso, però, negare che qualcuno era stato contattato perché il mio lavoro è quello di farmi trovare sempre pronto e risolvere i problemi”.
NUOVI – Maiorano, Bruno, Ragosta, Rosafio e il giovanissimo Polito sono i cinque colpi piazzati da Fabrizio Ferrigno. Calciatori esperti e di qualità, la rifondazione della rosa è iniziata: “Tutti hanno risposto con entusiasmo. Messina è una piazza che non si rifiuta, Rosafio lo scorso anno lo volevo a Pagani ma non trovammo l’intesa, questa volta non poteva rifiutare. Maiorano lo conoscete tutti, ci darà tantissimo in termini di personalità, stesso discorso per Ragosta e Bruno. Il mercato under è complicato, le squadre si costruiscono prendendo prima gli under e poi il resto. In questo momento devi fare i salti mortali, con Polito abbiamo trovato un calciatore che può darci una mano importante”. Non cerca fasti del passato Stefano Maiorano, la testa è già al campo: “Ho vinto qui ma adesso non è il momento dei ricordi, la squadra è in difficoltà e voglio dare il mio contributo. Sono a disposizione del tecnico, mi sono sempre allenato pur sapendo che strappare un contratto in questo calcio dove anche le squadre di C pensano solo ai contributi federali è difficile. Il sistema è in caduta, noi siamo fortunati ad aver trovato squadra, ci sono tanti colleghi che rimarranno disoccupati”. Gli fanno eco Rosafio e Bruno che del passo indietro non hanno timore: “Messina è una piazza stimolante – esordisce Rosafio – dobbiamo rialzare la testa e siamo pronti a dare una mano. Sono un attaccante esterno, amo giocare per i compagni e spero di aiutare anche i più giovani”. “Per il Messina gioco anche in porta – ribatte Francesco Bruno -, il girone è complicato ma non credo ci sia una squadra che possa ammazzare il campionato. Sono un jolly difensivo, gioco ovunque”. Chiudono la conferenza l’esperto Ragosta e il giovanissimo Polito: attaccante esterno esperto di Serie D, Arcangelo Ragosta può regalare la dose di esperienza necessaria: “Conosco bene questa categoria, la classifica è bugiarda e sono sicuro che risaliremo la classifica. Questo è un torneo difficile, in tanti campi servirà una grinta fuori dal normale”. Figlio d’arte, il papà è quel Ciro Polito già portiere di Catania e Salernitana; il giovane Vincenzo si presenta così: “Essere a Messina è un onore, so bene che noi under abbiamo più possibilità ma non mi aspetto di giocare automaticamente. Sono a disposizione del mister, sono un esterno difensivo che può giocare su entrambe le fasce”.