Quella tra Messina e Foggia è una partita a carte scoperte. Raffaele Di Napoli è allenatore maniacale nella preparazione delle gare, uno studio continuo dell’avversario è alla base di tutto. Se poi la squadra da sfidare è il Foggia di Roberto De Zerbi, oltre allo studio entra in scena la filosofia di gioco. I pugliesi sono tra le poche squadre che suonano uno spartito imposto, nel quale le giocate del singolo sono assoli programmati. Paradossalmente quella contro il Foggia è la partita più facile da preparare perché cosa aspettarsi è chiaro. Questo non significa che sia facile battere il Foggia, tutt’altro, perché conoscere i movimenti di Angelo non vuol dire che fermarlo sia semplice. L’intensità degli intermedi o il lavoro di Iemmello, sono cose visibili in tutte le uscite foggiane, il merito è quello di averle lette e ragionato sulla limitazione. Ecco la grande vittoria di Raffaele Di Napoli, il non aver pensato di poter bloccare fonti di gioco e movimenti ma di limitarli e piazzare le contromosse. Il Foggia fa la partita, questo è ovvio e giusto perché il Messina non ha ancora la maturità per imporre il suo gioco ad un avversario di caratura superiore. Se il Foggia fa il gioco il Messina, però, ha più spazio per giocare. Contro Fidelis Andria e Lupa Castelli è complicato scalfire un muro di undici uomini sotto palla, contro un Foggia aperto e spregiudicato è normale vedere giocate tecniche. Il passo in avanti del Messina è quello di aver tenuto il campo tecnicamente per tutta la gara. Entriamo nel dettaglio della gara, prenderemo in analisi quattro momenti della sfida. Partiamo dal Foggia per finire con le reti che hanno regalato la vittoria al Messina.
SORPRESA TRA LE LINEE – Il Messina è in vantaggio con la bomba di Ionut. Secondo gol consecutivo per il rumeno che si candida a simbolo del momento giallorosso. Il Foggia fin lì prova a colpire ma Berardi non corre grossi pericoli. Il Messina gioca attento e in continuo aiuto, l’errore è però dietro l’angolo. È vero che Luca Martinelli commette quello più evidente, ma buttare la croce addosso al centrale messinese sarebbe una superficialità. Il calcio non può essere analizzato per singoli episodi, è tutta l’azione che palese errori di squadra. Con la freccia gialla vediamo la direzione che Agnelli impone al pallone per servire Iemmello in profondità, Martinelli buca ed il pari è servito. Torniamo al colpo di testa di Agnelli: il capitano del Foggia parte da intermedio di destra, il suo taglio tra centrali di difesa e vertice basso del centrocampo trova il Messina impreparato. Evidenza rossa per De Vito e azzurra per Baccolo, entrambi sono in ritardo sulla copertura. De Vito non esce rimanendo nella terra di nessuno, mentre Baccolo (come tutto il centrocampo) è troppo lungo rispetto alla linea difensiva. Bravissimo Agnelli a leggere il movimento e calibrare il colpo di testa. Colpa solo di Martinelli? Non proprio.
MERAVIGLIOSA INCONCLUDENZA – Ancora un piccolo sorso di Foggia prima di passare alla fase offensiva del Messina. Il cronometro in alto nel nostro frame ci aiuta, siamo a pochi minuti dalla fine in piena pressione foggiana. Angelo è il giocatore più in forma dei pugliesi, la sua spinta inesauribile sarà una spina nel fianco del Messina fino al fischio finale. Il brasiliano sfonda ancora a destra, palla dentro per Agnelli (sempre lui!) che di prima scarica su Sarno (in giallo). Il fantasista di De Zerbi controlla, si accentra e calcia (freccia azzurra). Sinistro largo e con poca fortuna, anche se Berardi sembrava attento. Bellissimo il movimento corale che porta al tiro di Sarno, esattamente quello che mister De Zerbi chiede e vuole dalla sua squadra. Il termine “inconcludenza” è una nostra forzatura per sottolineare come Agnelli pur in posizione ottimale per controllare e calciare preferisca un passaggio in più ed ad un compagno messo peggio. Bravissimo poi Sarno, e sicuramente lo sviluppo dell’azione merita applausi ma la sostanza dice: palla sul fondo.
TI BLOCCO COSÌ – Frecce ed ingrandimento per l’analisi del gol del momentaneo vantaggio di Luca Martinelli. Già detto che non sia colpa esclusiva del centrale di difesa il pareggio di Iemmello, innegabile però che la rete del 2-1 valga come ampio riscatto del precedente buco. Entriamo nel dettaglio: dalla bandierina c’è Carmine Giorgione, il suo destro ad uscire è teso e preciso (freccia gialla) ma per essere decisivo deve trovare qualcuno pronto all’appuntamento. Quel qualcuno è proprio Martinelli, e non è un caso. Il Foggia difende con una zona mista, la squadra di De Zerbi soffre in centimetri e non difendere a uomo è praticamente una logica conseguenza. Con la freccia azzurra il movimento di Tavares a tagliare verso il cuore dell’area, il portoghese non va all’attacco del pallone ma copre lo spazio e libera. Il suo movimento blocca la scalata dei foggiani e lascia a Martinelli (freccia rossa) la possibilità di attaccare alle spalle e staccare completamente libero. Colpo di testa potente ed imparabile, Messina in vantaggio.
DISTRAZIONE VS. CATTIVERIA – Dopo il vantaggio di Martinelli il Messina deve difendersi. Il Foggia attacca forte, ci vorrà un super Berardi per fermare Iemmello e Arcidiacono. Il numero uno giallorosso capitolerà, incolpevolmente, solo al 91′ su una bella giocata proprio dei due attaccanti di De Zerbi. Il 2-2 sembra poter essere il risultato finale, ma mancano ancora due lunghissimi minuti. Arcidiacono segna e riporta velocemente la palla al centro, ora il Foggia vuole vincere ma forse ci crede solo lui. Sono in tanti i rossoneri con la testa giù, probabilmente più sereni del pari che vogliosi di vincere. Il Messina, invece, è cattivissimo. Si riparte, il pallone arriva a capitan Giorgione che ha ancora la forza di attaccare sulla destra, ecco che il Foggia sbaglia tutto: Gerbo prova ad accorciare insieme a Di Chiara ma entrambi sono in ritardo, l’errore clamoroso è dei due centrali difesa però. Nel riquadro azzurro ci sono Loiacono e Gigliotti che non si sa bene cosa stiano facendo. Alle loro spalle non c’è nessuno e contemporaneamente sono lontani da avversario e pallone. In arancione Angelo e Baccolo, il brasiliano percepisce il pericolo del centrocampista in quella posizione, ma alle sue spalle arriva Fornito. Angelo si ritrova, per colpa del movimento errato dei compagni, in un due contro uno che lo vede soccombere. Fornito è bravissimo ad attaccare il lato debole senza stringere troppo. Aggancio, controllo e sinistro preciso. Rete, gioia, emozione e vittoria.