La prova del nove. Il pari di Palermo e la vittoria di Bari: mattoncini per la ricostruzione di un Messina chiamato, ora, a rispondere presente alla chiamata Foggia. Da evitare la caduta nella trappola dell’euforia, ma la prestazione del San Nicola ha svelato una squadra consapevole.
PROSEGUIRE – Quando ti trovi di fronte Zdenek Zeman sai già cosa aspettarti. Le sorprese non sono ammesse, perché il calcio del maestro boemo è di quelli codificati. La prestazione, ovviamente, dipenderà da miliardi di variabili, ma la preparazione della sfida gode della “facilità” – tra mille virgolette – di sapere cosa aspettarsi. Squadra in difficoltà questo Foggia, con tre sconfitte consecutive e una vittoria assente dal 2021 quando allo Zaccheria cadde la Virtus Francavilla. Problemi e infortuni a influenzare l’andamento dei rossoneri, ma pensare che la squadra di Zeman sia in crisi irreversibile sarebbe scorretto. Al Messina il compito di non farsi attirare dal compiacimento misto al sottovalutare il momento degli avversari. Un errore che Raciti non sembra in grado di commettere, col tecnico giallorosso sempre capace di equilibrare gli ingredienti della sua ricetta. Squadra più propositiva, infatti, non fa rima con sbilanciamento eccessivo. Il secondo tempo di Palermo ha mostrato un gruppo capace di reagire al fondo toccato, a Bari la prova di maturità vera. Nessuna paura, gestione e voglia di azzannare al momento giusto. Squadra vera quella del San Nicola, come mai in stagione. Ripartire diventa la parola d’ordine, con una continuità che diventa necessaria visto il cammino in arrivo. Monterosi subito, Potenza tra una settimana. Doppio incrocio salvezza, arrivarci col morale alto aiuterebbe e non poco.
CONFERME – La strada della continuità è fatta di conferme. La settimana col triplo impegno potrebbe consigliare Raciti verso una gestione totale del gruppo squadra, ma interrompere la scia vista al San Nicola non sembra auspicabile. Aiutano le cinque sostituzioni, così per il tecnico dei giallorossi resta altissima la possibilità di non doversi affidare a un turnover scientifico. Lewandowski a Bari ha risposto con un grandissimo intervento, confermando la sua vivacità nella lotta a una maglia da titolare. Bene il quartetto arretrato, dove Trasciani ha consolidato con la rete il suo vantaggio nel dualismo con Angileri. In mezzo al campo il maggior numero di petali da sfogliare: ottimo il lavoro del trio Fofana-Rizzo-Marginean, ma Damian e Simonetti scalpitano per strappare una maglia tra Foggia e Monterosi. Nella sfida contro la squadra di Zeman, però, il trio visto sul campo della capolista parte in netto vantaggio. Ultimo capitolo quello dell’attacco: Adorante e Gonçalves restano favoritissimi per partire dall’inizio, con Russo che pare ancora in vantaggio su Statella, in attesa che l’ex Lavello trovi una condizione migliore. Torna, invece, tra i convocati Gabriele Morelli: ottima notizia vista la miocardite post Covid che lo ha fermato per mesi. Ritorno che chiarisce come il ragazzo stia, finalmente, bene. Buona notizia anche per la questione tecnica dato che l’ex Livorno potrebbe diventare utile opzione sia nel ruolo di terzino che di esterno alto. Bentornato.
MESSINA (4-3-3) Lewandowski; Trasciani, Celic, Carillo, Fazzi; Fofana, Rizzo, Marginean; Russo, Adorante, Gonçalves. All. Raciti
FOGGIA (4-3-3) Alastra; Martino, Girasole, Sciacca, Nicolao; Rocca, Di Paolantonio, Gallo; Vitali, Ferrante, Curcio. All. Zeman
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale