Agosto lento, lentissimo. Come in un’estate che non sembra voler terminare. Attesa lunga, lunghissima. Quella che porterà all’avvio di una stagione a cui il Messina sembra approcciarsi come di fronte a un lancio di monetina: testa o croce? Da una parte essere la sorpresa, dall’altra non essere completo.
FORMA – Dalla società messa in vendita, fino alla svendita provocatoria alla cifra simbolica di un euro, per finire col rilancio targato Gaetano Auteri. C’è tutto il 2022 – fin qui – di Pietro Sciotto nelle tre mosse che consegnano il Messina alla prossima Serie C. Parole chiare, cristalline, quelle di proprietà, dirigenza e guida tecnica: Messina laboratorio, che punta a un gruppo di under di valore e affamati per restare tra color che son sospese nell’attesa di tempi migliori. Quelli economici, quelli in cui non sia il solo Pietro Sciotto ad aprire i cordoni della borsa. Sull’argomento, però, restano freddine le piste di soci e main sponsor. Quest’ultimo magari arriverà, intanto sulle maglie 22/23 sembra possibile vedere ancora il nome dell’azienda di famiglia. A proposito di maglia: come giocherà il Messina nella prossima stagione? Domanda che sembra capziosa, ma che per l’intera prima parte dello scorso campionato ha risuonato settimanalmente. L’arrivo in pianta stabile di Lello Manfredi sembrava aver cambiato il vento, allora resta lecito domandare. Contro il Modica si è rivista la “famosa” maglia rossa con V gialla vecchia di ormai troppe stagioni. Quelle dello scorso anno – bianca e rossa – sono arrivate in corsa, verranno riproposte? E, allora, perché non presentarle per spingere con maggiore forza il merchandising? Se non dovessero essere quelle, invece, quando arriveranno? Argomento che interessa il tifoso, tutta gente che vorrebbe contribuire alle finanze societarie e, contestualmente, portare in giro i colori della propria squadra. Nulla di incredibile. Questione di forma, non un dettaglio visto che i primi a richiederla sono gli stessi appassionati.
SOSTANZA – Maglie da presentare, maglia da riempire. Con calciatori che possano non farsi travolgere da una categoria complicata, insidiosa e infame come la Serie C. Il blocco di calciatori sotto contratto è stato in parte demolito: da un lato le questioni economiche, dall’altro quelle tecniche. Addii che non tolgono il sonno, ma solo fino a quando non si leggono i nomi dei sostituti. Per confermare il vecchio adagio che l’aspetto più importante non sia chi parte, ma chi arriva in sostituzione. Tante belle speranze, ma un briciolo di esperienza e sicurezza non guasterebbe. Curiale porta in dote almeno l’esperienza, ma non può bastare l’ex Vibonese – visto anche il rendimento delle ultime stagioni -, soprattutto se anche Celic e Simonetti – oltre “all’incompreso” Gonçalves – sono pronti a fare le valigie. Allora, ultimi baluardi Fazzi e Fofana per non avere l’ennesimo “Messina nuovo di zecca”. Una piccola base aiuta sempre, favorisce il lavoro anche di un allenatore esperto come Auteri. Il tecnico siciliano ha già dato posizioni sulla scacchiere e concetti, passaggi fondamentali per trasformare un gruppo in una squadra. Mercato che ha costruito un reparto difensivo under, dove l’addio di Celic verrebbe rimpiazzato da un calciatore over con più di qualche presenza tra i professionisti. Centrocampo che attende di capire il futuro – come detto – di Simonetti e Gonçalves per comprendere se inserire volti nuovi. Sulle corsie si è adattato Konate che, quindi, pare diventare utile alternativa a Fazzi e Versienti, ma un mancino tornerebbe utile. Attacco al completo, mentre il capitolo portiere è il più caldo: Lewandowski e Fusco non fanno dormire sonni tranquilli, in arrivo c’è Daga che ha rescisso con la Viterbese. Profilo under che potrebbe anche ambire alla maglia da titolare.