Messina già nel tunnel: l’Acireale fa festa

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Pubblicato il 8 Settembre 2019 in Primo Piano

Uno psicodramma. Zero punti in classifica, tutte perse le sfide stagionali, compresa l’unica di Coppa Italia. Identità di gioco inesistente. È l’ennesimo inizio amaro per il Messina della famiglia Sciotto al terzo giro di giostra, quello di uno stravolgimento solo annunciato, perché ancora fermo al palo.

L’esordio Al San Filippo è carico di amarezze anche per un aspetto non di certo trascurabile: le circa mille tessere sottoscritte, ancora al buio, ancora per questioni di fede cieca, sono figlie di un rapporto in cui c’è chi continua a dare senza ricevere nulla in cambio. L’Acireale brinda anche in questa stagione a Messina. Ancora questo campionato è tutto da scrivere e da raccontare, certo. Ma alla seconda settimana dal via è già tempo di quesiti: per colpa di chi?

LA SFIDA IN UN TEMPO – La novità di giornata è la posizione sullo scacchiere di Crucitti: arretrato dalla prima linea a quella mediana, dove recita da interno sinistro del centrocampo a 5, accanto al play Ott Vale e al neo acquisto Cristiani. In corsia la sorpresa non è certamente Fragapane, ma De Meio, dirottato sulla destra. Come previsto anche l’altro botto del finale di mercato, Bruno, va in campo dall’inizio nel trio difensivo completato da Strumbo e Giordano, con l’inamovibile Avella tra i pali. Orlando-Siclari il tandem offensivo: Coralli si accomoda in panchina. Al pronti via è un’alba shock per il Messina: al primo piazzato della gara, e al secondo giro di orologio, Sicignano svetta su tutti e buca Avella. Bum. Passa poco, pochissimo, e l’ Acireale sfiora subito il secondo affondo letale: Però Diop incespica sul pallone, divorandosi il k.o. La squadra di Pagana gioca un calcio di grande identità, e quando aziona la leva offensiva mette in affanno Ott Vale e compagni. Ma basta un attimo, o meglio un sussulto di Cristiani, per reindirizzare gli equilibri della partita: destro bello e preciso, Pitarresi vola e risponde presente. È sempre iol centrocampista ex Siena a creare grattacapi agli acesi: il palo, stavolta, evita il pari del Messina, con il destro di prima e a porta sguarnita di Cristiani sul bel cross di Fragapane. Da qui la scena è tutta per Rizzo: il 10 granata recita da fenomeno. Prima apparecchia con maestria per Diop, che fallisce l’ennesima clamorosa occasione. Poco dopo mira l’incrocio dei pali da fuori e lascia la scena ad Avella, autore di una parata da incorniciare. Il gol invece è del Messina, che sfrutta al meglio il primo corner della sua partita: Ott Vale calcia di interno a giro, Cristiani, ancora lui, insacca di testa. E a questo punto che si inverte, se pur per una manciata di minuti, il trend della gara. I giallorossi prendono fiducia e campo. Ma nel calcio non c’è logica, e il gol arriva, ma nell’altra porta. Savanarola cambia tutto, da sinistra a destra. Diop ha molto da farsi perdonare e incrocia sul secondo palo: Avella stavolta torna umano, e lascia sfilare la palla in rete.

TUTTO E NIENTE – La ripresa è la faccia diametralmente opposta della sfida vista nel 1° tempo. I ritmi vertiginosi della prima parte sono un ricordo. Match compassato, un ping pong continuo che frammenta il gioco. L’Acr Messina non attacca la spina della rivalsa e si appiattisce su se stesso. Tanto che Cazzarò prova a sparigliare le carte, gettando nella mischia Coralli per il centrale di difesa Giordano. Il piano gara costruito in corsa dal tecnico giallorosso salta sul nascere: Fragapane rimedia il secondo giallo e lascia i suoi in 10. Una mazzata. Eppure a rimediare ci prova Orlando, che scaglia una strana traiettoria sulla traversa. Rammarico, lui porta le mani ai capelli, ma ormai è andata. L’Acireale si limita al compitino senza eccessi. Con equilibrio e capacità di attesa. Del resto la pressione è tutta sui padroni di casa, che però negli ultimi 30 metri di campo si affidano all’estemporaneità. Che non paga, perché è ovvio che sia così, contro una difesa quadrata ed esperta. Ci prova nel finale Crucitti sotto la spinta della curva, ma senza successo. E così il fischio finale, che fisiologicamente trasforma i cori in silenzio. Che subito viene interrotto dal coro definitivo: “Fuori le palle”. Come un eterno ritorno.

MESSINA 1

ACIREALE 2

MARCATORI Sicignano (A) al 1′, Cristiani (M) al 31′, Diop (A) al 45′ p.t.

MESSINA (3-5-2) Avella; Bruno, Giordano (dal 16′ s.t. Coralli), Strumbo; De Meio, Cristiani (dal 22′ s.t. Ungaro), Ott Vale, Crucitti, Fragapane; Orlando (dal 40′ s.t. Saverino), Siclari. (Pozzi, Nardelli, Buono, Forte, Capilli, Bonasera). All. Cazzarò.

ACIREALE (3-5-1-1) Pitarresi; Silvestri, Sicignano, Orlando; Cannino, Barcio, Tuninetti, Savanarola, Crispini (dal 13′ s.t. Ndiaye); Rizzo (dal 40′ s.t. Raucci); Diop (dal 26′ s.t. Ba). (Zampaglione, Arena, Barbagallo, De Felice, Fazio, Chiacchio). All. Pagana.

ARBITRO Vergaro di Bari

NOTE Spettatori 1500 circa. Espulso per doppia ammonizione Fragapane al 19′ s.t. Ammoniti Tuninetti, Orlando, Crispini, Fragapane, Sicignano, Coralli, Cannino, Ungaro. Corner 7-2. Recupero 1′ e 5′.

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