Ama lavorare nell’ombra il Messina 4.0 di Sciotto in salsa salernitana. Non ancora presentati dirigenti e tecnico, pochissima chiarezza sugli accordi con i calciatori sotto contratto e un’iscrizione rallentata dai contrasti – poi risolti – con Rossetti e Danza.
PRIMO TASSELLO – Dopo la brevissima avventura – terminata per questione logistiche – di Pierluigi Di Santo come direttore generale in pectore è stato ufficializzato l’arrivo di Andrea Gianni, ex Reggina, che va a ricoprire uno dei ruoli più delicati in società. A seguire è stato il turno del tecnico Raffaele Novelli, anche lui nome a sorpresa dopo settimane di imboccate per esaltare la piazza. Delusione inutile, perché il campo dirà se il tecnico campano sarà stata la scelta giusta o il quarto esonerato prima dell’alba di ottobre. Inizia a prendere forma non tanto la squadra, quanto l’idea di cosa potrebbe essere: primo colpo in entrata è Luigi Manzo. Difensore centrale, classe 1985, profilo tipico di categoria che potrà dettare la linea di una squadra basata sull’altissima intensità agonistica. Ex Taranto con tantissima Serie D sulle spalle, più una fugace parentesi in C con la maglia della Vibonese. Stranisce l’arrivo di un calciatore che, probabilmente, non va a migliorare il reparto dal punto di vista tecnico se paragonato a profili come Emiliano e, soprattutto, Francesco Bruno. Più facile pensare, quindi, che si sia deciso di affidarsi a profili nuovi per la piazza e vicini all’anima salernitana del Messina. Sempre più palese, infatti, come il decisionismo sciottiano sia riposto, nonostante un 70% che lo costringerà agli esborsi maggiori. A proposito di “vecchi”: Arcidiacono, Cristiani e Sampietro restano legati al Messina. Cosa ne sarà di loro non è ancora chiaro, soprattutto l’attaccante catanese sembra voglioso di tornare dalle parti di casa accettando – persino – l’Eccellenza e il Giarre. Discorso diverso per Cristiani che avrebbe chiesto lo svincolo – negato – già da settimane, mentre Sampietro si gode lo scetticismo dorato in giallorosso. Sotto contratto anche Bossa e Barbera. Per loro vale il vecchio adagio “della valutazione durante il ritiro”. Raduno, neanche a dirlo, campano con Polla che dovrebbe vedere i giallorossi preparare la stagione nell’ultima decina di giorni di agosto in poi.
SPIFFERI DI MERCATO – Angelo Fabiani, non ancora smaltita l’incazzatura per la conclusione della stagione della Salernitana, si trova nella condizione di dover già dare dritte al mercato giallorosso. Non c’è, infatti, nessun nome a occupare il ruolo di direttore sportivo. Cocchino D’Eboli resta in pausa squalifica, probabile un nuovo corteggiamento in autunno. Nel frattempo i sussurri filtrati – tanto amati dal cerchio magico sciottiano – dicono che “i nuovi calciatori sono già tutti sotto contratto”. Vero o meno non importa, in Serie D è ormai prassi rincorrere il tempo per la composizione della rosa. Il Messina, come tante, attende di capire chi resterà a spasso dopo le mancate iscrizioni in C. Qualche nome importante voglioso di riciclarsi in D potrebbe saltar fuori, attento quindi il Messina e la sua cervellotica struttura societaria. Qualche nome comincia a circolare, col mirino puntato sull’attacco: Ameth Fall e Mauro Bollino. Il primo, attaccante senegalese, si è svincolato dal Lecco (Serie C gir. A) con cui ha collezionato 19 presenze (558 minuti giocati pari a poco più di 6 partite) con sole 2 reti. Il secondo, invece, è una punta esterna e fantasiosa dotata di colpi che – in un campionato tecnicamente mediocre come la D – potrebbero diventare decisivi. Per lui, però, stagione quasi nulla: fino a dicembre solo 160 minuti (e una rete) con la Sicula Leonzio, da gennaio appena 4 presenze con la maglia del Bitonto. 106 minuti giocati, per un totale – nella stagione 2019/20 monca – di 266′ più una ventina in Coppa Italia. Non meglio l’anno precedente, dove, tra Sicula Leonzio e Bari non strappa più di 578 minuti. Poca roba – verrebbe da dire -, certamente, però, due profili dal passato prossimo di sostanza e quindi scommesse di rilancio su cui puntare. Restando realisti, poi, diventa difficile pensare a profili molto diversi in Serie D, soprattutto se provenienti dalla categoria maggiore. Discorso diverso, invece, sarebbe puntare – come fatto con Manzo – su calciatori esperti di Serie D e con campionati recenti composti di tantissimi minuti giocati. Nomi da gettare un po’ in pasto, comunque, dato che l’andazzo di questo nuovo Messina sembra più quello di agire senza grossi codazzi mediatici. Non improbabile, perciò, che già domani possano essere ufficializzati profili mai accostati ai giallorossi in questi giorni.