Messina-Giugliano: Erling Plescia, questo Lia è travolgente. Polito non c’è
Pubblicato il 15 Ottobre 2023 in Primo Piano
Vittoria importantissima. Non c’era nessuna crisi da spazzare via, ma la necessità di premiare il tanto lavoro fatto in allenamento e riscattare le sbavature viste contro la Casertana. Prestazione di grande intensità, quando subentra la paura arriva il calo. Decisivo Plescia, ancora una volta.
INTENSITÀ E CENTRAVANTI – Nel primo tempo della sfida contro il Giugliano è possibile ammirare il miglior Messina della stagione. Intenso, vivace, reattivo – come lo ha definito Modica -, sempre pronto a ripartire senza abbassare il ritmo della gara. Mosse tattiche precise e volontà di sfruttare la corsia destra per creare: Cavallo viene incaricato di puntare per scaricare sul movimento di Lia. L’esterno ex Aversa si fa ingolosire troppo e, spesso, si dimentica del movimento del compagno e non lo premia. O lo fa in ritardo. Il sistema che Giacomo Modica (voto 6,5) vuole mettere in pratica diventa evidente: si costruisce a destra per chiudere a sinistra. Polito viene bloccato per coprire Scafetta e non far correre all’indietro Ragusa, ma i due lo fanno con poca continuità e l’area di rigore finisce piena del solo Plescia. Basta anche, ma nello sviluppo della manovra ci sono ancora dei difetti da curare. L’intensità imposta piace, viene anche accettata da un Giugliano che gioca a viso aperto guidato da un Gladestony magistrale nel dettare i tempi. Il Messina rischia anche nel primo tempo, ma è quel tipo di rischio che viene messo in conto e può essere accettato. Quando attacca è più brillante delle altre volte e la rete – in fin dei conti – arriva per quelle che erano le volontà. Circolazione a destra, ingresso di Frisenna che vede il movimento a dettare di Plescia e lo serve sul lungo. Il resto lo fa il centravanti. Lettura della traiettoria e fiducia per rischiare una giocata complicata. Difesa spiazzata e gesto che ricorda quello di una notte di Champions di Haaland con la maglia del City. Citazione sussurrata, mentre in maniera assai netta si può iniziare a dire quanto Plescia sia l’uomo in più di questa squadra.
CRESCERE IN FRETTA – Obbligata la breve analisi sugli errori commessi in fase di non possesso. Certo, ci sono anche quelli in fase offensiva. Sì, perché se Plescia fa il centravanti perfetto sono meno perfetti gli altri nell’accompagnarlo. Seconde palle queste sconosciute, ma la crescita passerà anche dalla capacità di giocare con Plescia e non solo per Plescia. Anche perché la volontà di Modica è proprio questa. Le cose peggiori, però, si vedono in difesa. Polito bloccato a sinistra, ma il ragazzo pare bloccato nelle prestazioni. Subito ammonito, poi continuamente puntato e messo in difficoltà. Troppi buchi e nessun contrasto vinto. Modica ci crede, ma il giocatore deve dargli di più per giustificare anche una semplice mossa tattica. Poi, c’è Pacciardi. La sua partita è imprecisa per larghi tratti, sofferente quando c’è da lottare in campo aperto. Tutto sommato, però, riesce a restare a galla. Nel finale tutto crolla: il Giugliano inizia a lanciare lungo per cercare l’uomo dietro la linea e lui diventa l’obiettivo principale degli attaccanti campani. Un duello con Salvemini viene risolto a suo favore dal direttore di gara, quello con Nocciolini costa il rosso. Grave errore, gravissimo. Lancio lungo di Berman letto malissimo, pallone che scavalca e alla fine il fallo è l’unica soluzione possibile. Sacrificio giusto, ma frutto di un proprio errore.
Fumagalli 6,5
La sua non è una partita in cui è chiamato a molti interventi, ma il grande portiere è quello che si fa trovare pronto nel momento giusto. Sul destro secco di Nocciolini lui c’è. Da grande portiere.
Lia 6,5
Primo tempo clamoroso. Corre, salta l’uomo, crossa e si sovrappone una decina di volte. Non sempre Cavallo lo premia, ma lui non demorde. In fase difensiva non si fa saltare mai. Esce per un fastidio.
Manetta 6,5
Grande prova di carattere e letture. Perde Sorrentino una sola volta, poi sgomita e lotta senza lasciare spazio. Chiude da terzino e per agonismo spinge anche più di quello che Modica vorrebbe.
Pacciardi 5
Troppe letture errate, tante volte in affanno quando c’è da duellare. Nella ripresa va in difficoltà su tutti i palloni lunghi, fin quando non è costretto a farsi cacciare per salvare la porta.
Polito 4,5
Ammonito troppo presto, ma sempre per un intervento che manifesta ritardo sulle giocate avversarie. Dalla sua parte si passa troppo facilmente, Modica si aspetta qualcosa di diverso i compiti tattici assegnati.
Frisenna 6,5
Dipinge per Plescia che lo ripaga con il gol. Primo tempo di grandissima intensità, nella ripresa è evidente la stanchezza che lo accompagna.
Franco 6
Buonissima prova e grande crescita. Manca ancora un po’ di lucidità in fase di possesso, oltre che un pizzico di pulizia maggiore nella circolazione della palla. In fase di gestione del reparto, però, è una guida sicura.
Scafetta 5,5
Manca qualcosa nella sua prestazione. Appoggia troppo timidamente la manovra, quando difende è, a volte, troppo leggero.
Cavallo 5,5
Dai suoi piedi passano tantissimi palloni della manovra offensiva, ma spesso la giocata sia ritardata o imprecisa. Un peccato, perché sembrava avere la gamba per incidere in maniera maggiore. Lia si sovrappone tante volte, spesso ignorato.
Plescia 7
Riempie l’area come pochi in categoria. Si sente sicuro e si vede in occasione del gol. Gesto di super intelligenza e furbizia, per un calciatore che sta dimostrando sul campo il suo valore.
Ragusa 5,5
Non è una brutta partita la sua, in più Di Dio ha gamba e reattività per non farsi saltare facilmente. Manca un pizzico di concretezza quando c’è un po’ di spazio, a volte è servito con imprecisione.
Ortisi 6,5
Buon impatto per cattiveria e fisicità. Mette una toppa nella falla a sinistra, stavolta spinge anche con maggiore continuità.
Ferrara 6
Entra subito in gara e svetta con precisione sui palloni alti.
Emmausso 5,5
Qualche leziosismo di troppo e un paio di palloni di persi che non fanno bene alla sua squadra.
Zunno 5
Modica lo schiera da prima punta per approfittare di un Giugliano più alto e sbilanciato, ma lui non riesce a trovare mai i tempi della giocata.
Buffa 5,5
Entra in un momento di sofferenza, ci mette volontà ma è ancora timido nelle giocate.
GIUGLIANO Baldi 5 (dal 29′ s.t. Russo 6); Di Dio 6, Berman 6, Caldore 6, Yabre 6; Gladestony 6,5, Vogiatzis 5 (dal 29′ s.t. Stabile 5,5), Giorgione 5 (dal 1′ s.t. De Rosa 5,5); Oviszach 5 (dal 1′ s.t. Nocciolini 6), Sorrentino 5 (dal 15′ s.t. Salvemini 5,5), De Sena 5,5. All. Bertotto 6
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya