“Se ci facessimo travolgere dall’euforia per una vittoria significherebbe che siamo davvero piccoli”. Mai banale o politicamente corretto, la linea di Giacomo Modica è chiara a cominciare proprio dalle parole scelte per analizzare il suo Messina. La sfida vinta contro il Palazzolo non può diventare motivo di gioia in eccesso, la prima vittoria dopo nove gare senza successi deve rappresentare soltanto il primo passo verso la normalità. “Non abbiamo fatto nulla, una partita non può farci pensare di essere una squadra diversa rispetto a prima. Dobbiamo continuare a crescere, lavorare sempre più duramente perché non eravamo da ultimo posto e dobbiamo dimostrarlo sul campo. A Palazzolo mi è piaciuta la reazione, ho avuto buone risposte”. Pochi giorni per voltare definitivamente pagina, arriva l’Igea Virtus di mister Raffaele: i barcellonesi hanno regalato un calcio divertente e offensivo, matrimonio perfetto per assistere ad uno spettacolo diverso rispetto alle ultime gare viste al San Filippo. “Sono una società organizzata – continua Modica – lavorano insieme da alcuni anni e hanno programmato tutto nei minimi dettagli. Giocano un bel calcio e sicuramente non ci tireremo indietro. È un derby, va affrontato in maniera particolare perché un buon risultato muterebbe il nostro futuro”.
MERITO – Non valgono previsioni e curriculum. A parlare è stato, spietatamente, il terreno di gioco. Le scelte di Modica dovranno essere dettate dal valore attuale dei calciatori a disposizione. Le prestazioni di Meo e Bucca a Palazzolo hanno chiarito che i due ragazzi possono far parte del progetto, allo stesso modo è palese come alcuni over debbano cambiare passo per strappare una conferma in riva allo Stretto. Cocuzza e Lavrendi nel mirino delle critiche ci rimangono, e rimarranno, se non saranno in primis loro a modificare quanto fatto fin qui. L’apporto alla causa non giustifica ingaggi e pazienza, la situazione di classifica congela l’eccesso delle critica e lascia spazio alla speranza di ritrovare i calciatori attesi. “Se un ’97 è più utile di un over gioca lui, non è il momento di guardare all’età”: mister Modica tiene la sua linea netta, non ci sono restrizioni nella composizione della formazione titolare oltre all’obbligo dei quattro under. La risposta fornita da Meo insieme al rientro di Polito costruisce un Messina verdissimo in difesa, Cozzolino è il terzo di un reparto che dovrà essere trascinato da Bruno e Manetta: “Le gerarchie le scrive il momento, Bruno è un terzino che può fare la differenza ma al momento ho bisogno di lui in mezzo. Discorso identico per Manetta, le sue prestazioni mi danno più certezze rispetto a Colombini”.
STILE – “Rosafio mi è piaciuto molto a Palazzolo, può fare benissimo nel ruolo di centravanti e stiamo lavorando su questa soluzione permanente. Importante comprendere, però, che la sua reale posizione è un’altra”. Vero 9 l’ex Juve Stabia, la sua gara contro i gialloverdi ha mostrato un calciatore capace di dare profondità alla squadra e di attaccare gli spazi con continuità. Una rete e un rigore conquistato per dare tutta una nuova sostanza ad un ruolo rimasto vacante per mesi. Le reti firmate da Mascari non devono ingannare o creare falsi miti: il giovanotto rimane prospetto di alto livello, inutile però scaricare tutto sulle spalle di un classe ’99. Non deve essere Mascari a risolvere i problemi del Messina, la sua crescita deve essere progressiva e non affrettata. I giallorossi visti a Palazzolo ricalcano le idee del tecnico mazarese, lo stile di gioco zemaniano trova la sua essenza nel continuo cambio di fronte che ha regalato un partita dal risultato aperto fino alla fine. Contro l’Igea Virtus lo spartito della gara non dovrebbe mutare: la squadra di Raffaele ama divertire e segnare, il quinto posto esalta ma non abbassa il livello di guardia di una squadra che al San Filippo si presenterà con l’obiettivo di non tornare a casa a mani vuote. Tridente pesante per Raffaele, gioco verticale e veloce grazie ad un centrocampo dinamico e capace di trovare reti pesanti. Le premesse parlano, apertamente, di una sfida dallo spettacolo offensivo assicurato. La carta non può prevedere, però, l’approccio mentale e le eventuali paure: se da parte Igea la pressione è di quelle positive, il Messina gioca l’ennesima partita da non sbagliare. Il terrore e le gambe bloccate della sfida con la Vibonese devono rimanere parentesi negativa, i giallorossi hanno mosso il primo passo verso la dignità. Proseguire è un obbligo.
MESSINA (4-3-3) Meo; Polito, Bruno, Manetta, Cozzolino; Lia, Migliorini, Maiorano; Ragosta, Rosafio, Cocuzza. All. Modica
IGEA VIRTUS (4-3-3) Ingrassia; Ferrante, Fontana, Dall’Oglio, Cuzzilla; Biondo, Pitarresi, Biondi; Merkaj, Fioretti, Kacorri. All. Raffaele