Messina, il cambio di prospettiva

Pubblicato il 19 Novembre 2019 in Primo Piano

Se sul commento della gara giocata contro il Corigliano pesava come un macigno lo scarso spessore degli avversari, il successo sul Biancavilla è una di quelle vittorie con pochi se e ma. Calo fisico nell’ultima mezz’ora abbondante, mancanza di cinismo sotto porta in alcune occasioni, etc…

NON COSÌ SCARSA – Tuttavia, il 2-0 su una squadra arrivata al “Franco Scoglio” con i galloni di seconda forza del torneo, ci restituisce un dato: questa squadra non era e non è da buttare via. Certo, alcuni uomini sembrano adattarsi al luna park zemaniano con più difficoltà, altri evidenziano una maggiore carenza di preparazione rispetto ai compagni. L’ossatura del Messina, però, ha consentito al nuovo allenatore di mettere in mostra in meno di 15 giorni, seppur a sprazzi, quelle che sono le “specialità della casa”. Pressing alto, catene sulle fasce, difesa pronta all’uno contro uno, mentalità offensiva anche dopo avere sbloccato il risultato. Zeman jr., giusto per alimentare l’amarcord scattato sin da quando è arrivato sulla panchina giallorossa e il suo nome ha evocato ben altri periodi del calcio di casa nostra, ha potuto addirittura mettere un timbro definitivo sulla prestazione quando, di fronte al forcing degli avversari e con la squadra in 10, ha tolto un centrocampista per fare entrare un attaccante. Se, a quel punto, Siclari avesse segnato anche solo uno dei due rigori in movimento che gli sono capitati in dono, sarebbe stato un piccolo trionfo tattico. Insomma, vuoi vedere che questa squadra non è poi così scarsa?

GESTIRE LA RIVOLUZIONE – E, d’altronde, nei precedenti anni della gestione Sciotto i 20 punti nelle prime 12 giornate raggiunti dai biancoscudati (seppur con una vittoria a tavolino) rappresentavano una sorta di miraggio… Un cambio di prospettiva, perché il Messina ha iniziato a giocare a calcio. Adesso, quindi, appaiono evidenti le reali carenze di questo organico e, allo stesso tempo, i suoi punti di forza. Così, da un lato, la squadra è migliorabile nel garantire all’allenatore giocatori con caratteristiche più funzionali al suo credo, ma dall’altro sono più facilmente individuabili i fallimenti del mercato estivo, che magari non sono in numero talmente elevato da giustificare una vera e proprio rivoluzione. Ci si può avvicinare alla finestra di mercato, quindi, con maggiore serenità e consapevolezza, al di là di come andrà a Palermo. Accada quel che accada al “Barbera”, sarà però fondamentale evitare psicodrammi o sfilate sotto archi di trionfo. L’equilibrio che il tecnico cerca in campo andrà adottato anche nella gestione societaria. Perché adesso un progetto tattico c’è e questo rende tutto più semplice…

*foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale dell’Acr Messina

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