All’improvviso Giuseppe Pavone. Il Messina batte un colpo e di quelli che fanno rumore, perché il nuovo direttore sportivo giallorosso rappresenta una delle figure storiche nel panorama calcistico italiano. A fare da contraltare, però, c’è il fitto silenzio sul possibile passaggio delle quote di maggioranza del club.
DIRETTORE ESPERTO – Una cosa sembrava escludere l’altra. Sì, perché in un comunicato di qualche giorno fa – e citiamo – il Messina dichiarava che: “Il gruppo acquirente indicherà il nuovo direttore sportivo”. Una frase che non lasciava spazio a interpretazioni, ma che al momento non viene cancellato dai fatti. Infatti, che Pavone sia stato indicato o meno dai possibili nuovi acquirenti non può escluderlo nessuno. Certo, un paio di indizi cominciano a formare le prove che la volontà primaria sia stata quella del presidente Sciotto. Giuseppe Pavone, infatti, è dirigente a lungo corteggiato dal patron giallorosso. Una storia mai nata formalmente, ma che tra i due intercorresse un rapporto mai sopito è storia nota. Questa, quindi, diventa la stagione in cui coronare il lungo corteggiamento. Resta quella frase a chiusura comunicato di qualche giorno fa, che non seguita da dichiarazioni di fine trattative – in negativo – deve far pensare che le due anime abbiano concordato di puntare su una figura di spessore come Pavone. Insomma, l’indizio all’apparenza è di quelli grossi, ma in realtà non chiarisce – in positivo o negativo – l’esito possibile della trattativa. Ne parleremo. La cosa importante, però, diventa il passo in avanti dal punto di vista organizzativo del Messina. La casella del ds era di quelle da riempire in fretta, anche perché da lunedì scorso il mercato è ufficialmente aperto. I giallorossi hanno solo 5 tesserati e devono ricostruire. Un vantaggio c’è ed è evidente: tra Modica e Pavone l’affinità è di quelle semplici. Il ds, infatti, ha accompagnato Zeman in più occasioni – sempre a Foggia -, per questo sarà facile per lui comprendere la filosofia di calcio che il tecnico vorrà portare avanti. Insomma, non ci saranno da fare lunghi briefing sulle caratteristiche, quelle sono ben chiare nella testa del nuovo direttore sportivo. Un piccolo vantaggio, che può accorciare i tempi dopo averne perso – di tempo – fin troppo.
PASSAGGIO DI MANO – E la trattativa? Giusta domanda, ma la risposta non la troverete qui. Sì, il ritornello lo conosciamo tutti: “Non sapete nulla”, “Come è possibile? Queste cose solo a Messina”. Sì e no, nel senso che di fronte a un patto di riservatezza reale – con annesse conseguenze per chi lo rompesse – è normale che non filtri quasi nulla. E scrivere cose a mezza bocca non serve a nessuno, nemmeno alla stampa. Aggiornamenti quando possibile. L’ingaggio di Pavone – come detto – sembrava andare in contrasto con quanto comunicato solo qualche giorno. La sensazione, però, resta quella che le due cose non siano in profonda antitesi. Chiaro, però, che l’accelerazione che si paventava nei giorni scorsi non ci sia stata. Almeno, non netta. Erano questi, infatti, i giorni in cui tutto avrebbe potuto diventare più nitido. Difficile anticipare le mosse, per questo occorre restare vigili e pensare che ogni istante possa essere quello decisivo per una novità. Evidente come il primo nodo da sciogliere sia quello legato alla divisione delle quote. Che gli acquirenti – il fondo americano – possano entrare al 100% resta una possibilità, come che Sciotto rimanga con una piccola compartecipazione. Inutile giocare a sparare numeri. Sarebbe, comunque, una divisione in allontanamento dal 50 e 50. Quando la svolta? Chissà… ovvio che debba essere rispettata la volontà di riserbo delle parti, come chiaro che non si potrà attendere in eterno per non scadere nel grottesco. L’ingaggio di Pavone è un passo – indipendentemente dal cambio di proprietà – importante, ma ora serve mettere un punto su questa vicenda. Il sorteggio dice che il primo impegno ufficiale sarà il 10 agosto in casa del Crotone. Coppa Italia per stappare la stagione, conto alla rovescia iniziato: mancano 37 giorni al ritorno in campo.