Messina, il principio del ritorno

Pubblicato il 4 Dicembre 2020 in Primo Piano

Si riparte, o quasi. Torna in campo il Messina di Raffaele Novelli: lo fa nel recupero contro la Gelbison prima della ripresa, regolare, del 13 dicembre. Più di un mese di stop, infinito periodo spezzato da un protocollo arrivato per i Dilettanti con svariati mesi di ritardo.

TAMPONI – Arrivano i tamponi anche in Serie D: prima e dopo l’impegno ufficiale, questo per una garanzia maggiore rispetto ai test sierologici. Cambia anche la regole sui rinvii, fin qui quasi automatici in caso di positività: quattro positivi over o tre under o due portieri, allora, per vedere una squadra non scendere in campo. In caso, quindi, di un solo positivo scatta il protocollo già visto in Serie A: isolamento del singolo soggetto e gruppo squadra che prosegue l’attività. Aumentano, chiaramente, i costi e non basterà il decreto ristori quater che – nell’astruso testo – prevede un fondo unico per lo sport dilettantistico. Ampio e variegato. Si torna in campo, però, per il turno di recupero che vedrà il Messina affrontare quella Gelbison che doveva rappresentare la reazione alla sconfitta post stracittadina. Più di un mese senza gare ufficiali, invece, per i giallorossi di Novelli. Nel frattempo il tecnico campano ha messo nel motore Manfrellotti e Zaine – tutto da valutare -, per aumentare le opzioni di una squadra parsa convincente ma con limiti da smussare.

QUALCOSA IN PIÙ – Le aspettative fanno sempre la differenza, e allora quelle sul Messina vengono condizionate dalle prestazioni infarcite di risultati non sempre continui. Il pari di Rotonda, che segue Cittanova, e la sconfitta contro il Fc Messina non dicono la verità sul gruppo di Novelli ma aprono la questione sulla reale consistenza del gruppo costruito dal direttore sportivo non-nominato D’Eboli. L’uomo che ama far parlare il campo, che adesso attende dai ragazzi allenati da Novelli un salto di qualità necessario per dare uno scossone a un campionato senza padroni. Meglio così, perché nell’equilibrio questo Messina potrebbe venire fuori vista la profondità di rosa e l’alta qualità. Occorrerà, però, un cambio di passo nelle prestazioni: se con l’Acireale non sono mancate le lodi sperticate, per il resto si è visto troppo poco rispetto alle aspettative. Nulla di strano, perché l’analisi deve andare più a fondo dei banali risultati. E, allora, contano i tanti mesi di stop per pandemia e un ritorno in campo che – probabilmente – prevederà qualche mese in più per vedere squadre corrispondenti al valore. In questo senso, poi, non fa bene la lunga sosta imposta – senza logica – dalla LND. La crescita potenziale del Messina aveva bisogno del campo, l’arresto delle gare ufficiali ha tolto a Novelli la possibilità di valutare, realmente, il lavoro settimanale. Società che subiscono e possono poco: tra stadi vuoti e incassi mancati, costi sanitari e in balia di una Lega incapace di sviluppare un protocollo banale con qualche mese di anticipo. Lo stop, quindi, ha investito i club e potrebbe pesare sul rendimento.

RISCHIO – La Gelbison non è avversario morbido ma neanche impossibile, in più ha riattivato le gambe in anticipo per il recupero contro il Città di Sant’Agata, con un pari che chiarisce un valore medio. Fermarsi non fa bene: può servire per un minimo di richiamo di preparazione, in realtà la stagione era iniziata da così poco tempo che di benzina nel serbatoio ne era presente ancora tanta. Ci sarà da ritrovare ritmo e costruire nuove certezze: non si deroga dal 4-3-3 e dalla forza offensiva, anche se la spietatezza dovrà fare capolino in una squadra bella ma non cattiva. Aliperta ha mostrato le sue doti in una sola chiamata, poi solo squalifiche e adesso tocca a lui gestire i tempi dei giallorossi. I tagli di Cruz e Catalano sono stati fisiologici, quasi scontati come i loro ingaggi arrivati per bulimia post pari di Cittanova. Gli arrivi di Manfrellotti e Zaine paiono più ragionati: il primo è un pupillo di Pasquale Leonardo – e ne ha ben donde -, il secondo è una scelta del tecnico Novelli che vede in lui qualcosa che il campo, però, non ha fin qui mostrato. Domani, chissà. Il pericolo – domenica – sarà quello delle gambe legate, una mancata abitudine che potrà essere spazzata via dalla voglia di tornare a giocare. L’inizio di stagione – calendario alla mano – non è stato morbido per il Messina, adesso i rapporti di forza si spostano verso i giallorossi e toccherà a loro dimostrare di essere la candidata alla vittoria, così come nelle aspettative di tifosi e critica.

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