Facile, ma non troppo. La vittoria contro il fanalino di coda riporta il Messina a un tiro di schioppo dalla zona play-off e – se vogliamo – fa aumentare i rimpianti per ciò che, a Torre Annunziata, poteva essere e non è stato.
GARANZIA ZEMAN – Contro la Palmese va in scena il primo atto dello Zeman 2.0. Nella settimana precedente la squadra ha assunto un’altra fisionomia e il tecnico ha potuto lavorare, seppur parzialmente, con i nuovi innesti. L’allenatore biancoscudato ha alzato disco verde per tutti gli acquisti, sbilanciandosi in alcuni casi come raramente avviene nel mondo del calcio quando si parla dei singoli. Bene così. Evidentemente, esigenze di bilancio e aspettative dell’allenatore hanno seguito traiettorie coincidenti. La prestazione a corrente alternata di domenica scorsa ci può stare e, d’altronde, i 3 punti arrivano senza che ci sia ombra alcuna sulla legittimità del successo giallorosso. Rimane il dubbio sul fatto che, al di là del centrale di difesa e degli under (soprattutto tra i 2000) attesi da Zeman prima della chiusura delle trattative, serva ancora almeno un tassello per innalzare il livello della squadra, specialmente per quanto riguarda gli esterni offensivi. L’infortunio di Orlando, purtroppo, ha tolto moltissimo in quel reparto. Insomma, pensiamo a quel salto di qualità che, in occasione del mercato invernale, non solo consente di bilanciare partenze e arrivi, ma permette anche di affrontare il girone di ritorno con un potenziale decisamente maggiore. Ciò che accadde l’anno scorso – per intenderci – con l’arrivo di Catalano il quale, tra assist e punizioni, portò praticamente “da solo” un gruzzolo di punti in dote.
CLASSIFICA DA NON SPRECARE – Un salto di qualità che, al di là della composizione del roster, il Messina dovrà adesso maturare anche in termini di mentalità. Irresistibili tra le mura amiche, Crucitti e compagni hanno finora balbettato in trasferta. Per certi versi, sembra di assistere a una riedizione di quanto avvenne con l’avvento di Modica in panchina, due stagioni fa. La differenza sta nel fatto che stavolta c’è una base di partenza diversa, con una squadra che, al di là di tutte le peripezie, ha comunque piantato le tende nella prima metà della classifica praticamente da ottobre in poi. In questa situazione non sono necessarie rincorse ardite, piuttosto occorre mantenere il passo del gruppo di testa, Palermo a parte, per centrare il piazzamento play-off. Un salto di qualità, però, che va fatto in fretta, perché le prossime tre sfide potranno essere determinanti per il futuro: Giugliano e Acireale fuori, Troina in casa. Sono tutti avversari che contendono ai biancoscudati un piazzamento utile a disputare la postseason e, anche se in mezzo ci sarà la pausa natalizia, tracciano fin da ora un banco di prova utile per comprendere il reale valore del Messina riveduto e corretto. Non basterà limitarsi a svolgere il compitino, ci vorrà di più, specie in termini di personalità. Altrimenti, si finirà semplicemente per inseguire una tranquilla salvezza.
*foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale dell’Acr Messina