Messina-Ischia, Bitetto vince pareggiando. Per Di Napoli processi di crescita
Pubblicato il 8 Ottobre 2015 in Tattica
Un muro invalicabile, alto e spesso. Questo l’Ischia che mister Bitetto voleva al “San Filippo”. L’aveva preparata così, desiderava e voleva una partita brutta. Il suo castello di carte costruito in estate era crollato sotto gli infortuni dei suoi contropiedisti Fall e Kanoute. A Messina si è presentato un’Ischia chiusa, corta e ostruzionista. La volontà era di portare a casa lo 0-0, così è stato. Il Messina ci ha sbattuto con violenza sul muro di Bitetto, ci ha provato con pazienza nel primo tempo e con troppa prevedibilità nel secondo. L’ingresso di Tavares ha messo centimetri e fisicità, la palla lunga giocata su di lui non ha reso quanto sperato. Poca forza nell’accompagnare da parte dei mediani, come spiegato dallo stesso Di Napoli. Il mister giallorosso avrebbe potuto osare sin dall’inizio il 4-2-3-1, un uomo tra le linee di centrocampo e difesa dell’Ischia avrebbe potuto sparigliare i piani di Bitetto. Focus e moviola: ci concentriamo sullo schieramento dell’Ischia, la differenza tra le due fasi difensive e il rosso a Martinelli.
SI ALZA IL MURO – Dieci secondi sul cronometro ed è già chiaro l’atteggiamento dell’Ischia. Bitetto lascia a casa il suo rombo classico. Armeno si allarga a sinistra, Izzillo fa coppia con Meduri ed ecco un 4-4-1-1 tutto contenimento. Nel cerchio rosso c’è Nicola Mancino, l’uomo a supporto della punta ma che sin dalle battute iniziali rientra nella metà campo difensiva. Nell’evidenza in rosso la linea a 4 di centrocampo. Di Napoli tarda a piazzare un uomo tra i due centrali di centrocampo avversari, così le linee dell’Ischia si compattano ed aprirle sarà impresa impossibile.
LINEE DIFFERENTI – L’atteggiamento, sia offensivamente che difensivamente fa tutta la differenza del mondo. Nelle due istantanee che abbiamo scelto possiamo notare i due diversi modi di interpretare la fase di non possesso. In rosso abbiamo evidenziato le due linee dell’Ischia: il centrocampo non è ben allineato, una parte si schiaccia, l’altra si fa attirare dalla palla. La difesa si abbassa fin dentro l’area. Occhio ai giallorossi: Gustavo attacca la profondità, mentre Tavares viene incontro. Il Messina non sfonderà, da notare la poca distanza tra i reparti e il baricentro bassissimo della squadra campana .
Passiamo al Messina, abbiamo evidenziato in azzurro la zona centrale difensiva. Strettissima e alta, si difende fuori area per non concedere la profondità alla punta avversaria. Mancino (in possesso palla) viene isolato, Izzillo e seguito a uomo addirittura da Gustavo (cerchio rosso ingrandito), qui possiamo notare la profonda abnegazione ed il lavoro di squadra nella fase di non possesso. Nell’evidenza azzurra vediamo Bramati abbassarsi in mezzo ai centrali, anche De Vito è stretto vicino a Martinelli. Mancino non troverà linee di passaggio, tenterà la conclusione da fuori pressato da Fornito e dall’uscita di Martinelli.
ROSSO INEVITABILE – Ultimo focus che lascia la tattica e si concentra sul cartellino rosso inflitto a Martinelli. Siamo nel recupero, punizione per il Messina che cerca il gol nel forcing finale. Il cross di Barraco è già partito, Martinelli lascia vincere l’istinto e tira un calcione a Filosa. Abbiamo ingrandito, isolato e ed evidenziato in rosso il frame. Il signor Prontera di Bologna estrae il cartellino rosso diretto. Decisione giusta e inappuntabile, la speranza per il Messina è che nel referto non venga calcata la mano sulla violenza del gesto, con la squalifica che potrebbe fermarsi ad una sola giornata.