Messina-Juve Stabia, il destino mescola le carte e noi giochiamo
Pubblicato il 16 Aprile 2023 in Primo Piano
I conti alla fine. Il futuro prossimo del Messina si chiama Juve Stabia, il destino passa da una vittoria contro i campani e da quello che accadrà sugli altri campi. Vincere, poi guardare i risultati delle rivali e prenderne atto. Cancellare tutto e pensare al Taranto. Sofferenza fino all’ultima giornata.
MATURITÀ – Quasi inutile presentare la sfida tra i giallorossi e la squadra di Novellino. I contenuti tecnici e tattici sono andati a farsi benedire da un pezzo, quello che conta è la testa. La volontà di ottenere il massimo per riuscire a raggiungerlo, poi sperare che la somma ottenuta possa bastare. Quella del Messina potrà dire al massimo 43 punti, una cifra che la squadra di Raciti pare obbligata a dover raggiungere. Sì, esistono varie opzioni per cui ne potrebbero bastare meno, ma se è complicato con due vittorie… figuratevi con qualcosa di inferiore. Le ultime tre settimane sono state difficili da digerire, con la sconfitta in casa Turris ad aprire la breccia della fatica mentale e da gestire. Contro Foggia e Picerno non il miglior Messina di sempre, ma alla fine il punto strappato al Curcio è sembrato ridare fiducia a una squadra schiacciata dall’aver rincorso senza sosta. Ecco, il rincorrere che fa malissimo dal punto di vista psicologico. Corri, corri, agganci e poi ti ritrovi sempre in ballo. Un obiettivo che sembra non voler arrivare, ma che resta alla portata anche se collegato alle cadute degli altri. Penultimo turno che dirà tanto, forse tutto: Turris che attende la Viterbese, mentre il Monterosi aspetta il Taranto e l’Andria cerca punti con l’Avellino. Poi, c’è anche la Gelbison col Crotone ma perché escludere il Giugliano? Troppe squadre, pochi posti in Paradiso e incastri che si confondono tra essi. Che fare? Vincere e poi guardare i risultati. Ma senza ansie o calcoli, solo una presa d’atto con la consapevolezza di dover ricominciare subito. Taranto per l’ultimo ballo, una sfida che avrà lo stesso tipo di approccio di quella con la Juve Stabia. Campani salvi dopo la spinta arrivata da Novellino e con una vista sui playoff troppo sfocata per essere un reale obiettivo. Avversario comodo? Macché… nulla di peggio che pensare di giocare sul morbido. Al Messina servirà una prestazione seria, muscolare e di personalità. Con la pressione di dover vincere, a cui aggiungere la consapevolezza realistica che il tutto potrebbe non bastare. Per questo, quindi, sarà necessaria la massima maturità possibile.
ASSENZE E RIENTRI – Tornano Kragl e Ragusa dopo i problemi muscolari delle scorse settimane, ma Raciti perde per squalifica Celesia, Fumagalli e Curiale (per lui campionato finito viste le due giornate). Formazione che sembra prendere forma senza grossissimi dubbi: in porta toccherà a Lewandowski, poi Berto e Versienti sulle corsie con Ferrara che dovrebbe far coppia con Trasciani che resta favorito su Hélder Baldé. In mezzo al campo Fofana e Mallamo, anche se l’ivoriano deve gestire le forze in questo suo mese di Ramadan. A destra tornerà Kragl, come Ragusa dall’altra parte. Balde centrale alle spalle di Perez. Nella Juve Stabia non mancano i problemi per Novellino che deve rinunciare agli squalificati Altobelli, Scaccabarozzi e Pandolfi. In porta Barosi, linea a quattro con Maggioni e Mignanelli sulle fasce più Cinaglia e Caldore in mezzo. Centrocampo in emergenza con Berardocco che dovrebbe essere accompagnato da Ricci e Carbone. Anche in attacco non mancano i problemi con Bentivegna che non sarà della sfida, così ai lati di Zigoni le uniche soluzioni possibili paiono essere quelle di Silipo sulla destra e D’Agostino sulla sinistra.
MESSINA (4-2-3-1) Lewandowski; Berto, Trasciani, Ferrara, Versienti; Fofana, Mallamo; Kragl, Balde, Ragusa; Perez. All. Raciti
JUVE STABIA (4-3-3) Barosi; Maggioni, Cinaglia, Caldore, Mignanelli; Ricci, Berardocco, Carbone; Silipo, Zigoni, D’Agostino. All. Novellino
*foto copertina: Acr Messina – sito ufficiale | ph. Francesco Saya