Ne ha fatta di strada l’aspirante allenatore. Sulle orme di Gattuso, una stagione di tribolazioni in terza serie può anche regalare la gloria eterna: Lucarelli (voto 7,5) ha ormai conquistato anche i più scettici, questo Messina è sua diretta emanazione. Grinta, cattiveria agonistica, il cinismo per affondare il colpo nel momento propizio, la consapevolezza di dover sempre sopperire ai propri difetti: un miracolo con una formazione in piena emergenza. Anche il più banale dei dettagli della sfida con la Juve Stabia reca la firma del tecnico toscano. Campione di appartenenza.
Berardi 7: nel primo tempo sventa sulla sabbia un insidioso fendente di Izzillo. A seguire le parate miracolose su Aniello Cutolo, ennesima conferma di abilità superiori al livello medio della Lega Pro.
Palumbo 6,5: l’infortunio lo aveva reso per lungo tempo un giocatore irriconoscibile. Tornato ai livelli della passata stagione, l’ex Arzanese sorprende per fluidità di movimenti e abnegazione alla causa.
Rea 7: una colonna. Prima spegne con facilità gli impeti di Paponi, poi concede il bis con un opaco Ripa.
Bruno 7: è nata una stella. Personalità negli anticipi, brillantezza nelle progressioni, ferocia in marcatura: un predestinato.
De Vito 7: limita il proprio raggio d’azione per mantenere alta la concentrazione dell’intera retroguardia. Un suo tocco in area non è mai banale.
Capua 6: un paio di aperture interessanti verso le corsie esterne prima di lasciare il campo per infortunio. (dal 25’ p.t. Nardini 6,5: in quel pallone vagante tutta l’esperienza di oltre trecento gare tra Serie A e cadetteria. Gol a parte, al suo attivo anche la fondamentale collaborazione alla fase difensiva ed un paio di idee suggestive in contropiede).
Musacci 5,5: questione di carattere, forse. Anche nella furia, nella lotta senza quartiere imbastita da questo Messina, l’ex empolese non riesce a ridestarsi dal suo consueto torpore.
Grifoni 6,5: nuovamente decisivo per duttilità tattica e visione di gioco dopo un breve periodo di appannamento.
Mancini 6,5: il migliore in senso assoluto nella prima frazione con un chiaro compendio sul ruolo del trequartista moderno. Cala inevitabilmente alla distanza. (dal 34’ s.t. Saitta sv)
Pozzebon 6: pregi e difetti oramai sono noti, gli scontri con le retroguardie avversarie già inseriti nei segni particolari. Un commiato senza acuti: nessun problema, il centravanti laziale assolve comunque con spirito di sacrificio le consegne del tecnico.
Madonia 5,5: vale parzialmente il discorso fatto per Pozzebon, con l’aggravante di aver vanificato alcune interessanti ripartenze per eccessiva precipitazione. (dal 25’ s.t. Akrapovic 6: dà il suo prezioso contributo a difesa del risultato).
JUVE STABIA Russo D. 6; Cancellotti 6, Santacroce 6, Morero 5,5, Camigliano 5 (dal 18’ s.t. Marotta 5,5); Mastalli 5 (dall’1’ s.t. Rosafio 6), Capodaglio 5,5, Izzillo 6; Cutolo 5,5, Paponi 5, Lisi 5 (dal 31′ s.t. Ripa 5). All. Fontana 5