Prima vittoria. Un sospiro di sollievo lunghissimo quello che può tirare il Messina. Impossibile pensare che la squadra di Giacomo Modica non avrebbe trovato la prima gioia in campionato in breve tempo. Pensabile, invece, che la sfilza di risultati negativi avrebbe potuto influenzare così fortemente i giallorossi da farli cadere in una spirale impossibile da fermare. A bloccare l’emorragia di risultati e psicologica ci ha pensato un ragazzino: Agostino Mascari è il giovanotto giusto al momento giusto. Mister Modica lo ha battezzato calciatore pronto già dal suo arrivo, le maglie da titolare sono pesate dando vita a prestazioni lontane dalla sufficienza anche in prove gradevoli come contro il Troina. L’ultima uscita con la Vibonese aveva mostrato un calciatore ancora lontanissimo dal livello dei più grandi, lo sgravare della pressione partendo dalla panchina di Palazzolo ha regalato un Mascari diverso. Tre gol in stagione: tutti in trasferta e da subentrante, iniezione di gioventù e voglia che arriva dalla panchina. Lo avevamo definito acerbo dopo la gara coi calabresi, restiamo convinti dell’aggettivo affibbiato e lo facciamo proprio per difendere un diciottenne che non può rappresentare la panacea di tutti i mali giallorossi. Godiamoci un ragazzo di talento e prospettiva, non buttiamogli addosso responsabilità da dividere invece sulle spalle dei cosiddetti “over”.
REAZIONE – L’orgoglio deve vincere sulla depressione. Salvatore Cocuzza tira un calcio di rigore impaurito: centrale, come chi non vuole sbagliare. L’errore arriva grazie all’intuizione di Ferla, bravo a comprendere come l’avversario avesse più timore che sicurezza. Il capitano giallorosso non sarà mai un bomber da grandi cifre, non sarà neanche il calciatore sprecone e distratto visto fin qui. Il suo amore verso il Messina e la città non sarà mai in discussione, il calcio è però spietato e nel suo non conoscere compassione non può aspettare ancora a lungo l’uomo che avrebbe dovuto trascinare e che sta diventando invece un peso. Non solo Cocuzza, nella rosa a disposizione di mister Modica sono in tanti a doversi regalare una reazione di orgoglio e professionalità. Gagliardini è stato impallinato da prestazioni al limite del risibile, difficile vederlo nuovamente in campo soprattutto dopo la buona prestazione di Meo a Palazzolo. Il futuro rientro di Prisco chiuderà, definitivamente, le possibilità da titolare di una delle delusioni più cocenti del mercato. Discorso simile per il difensore centrale Colombini: ancora una volta è stato il campo a definire il valore, le chance non sembrano però essere finite. Il toscano è finito in panca per due volte dall’arrivo di Modica, tornato in campo ha fallito miseramente. Manetta non ruba l’occhio per eleganza ma butta sul terreno concretezza vera, Bruno da terzino è stato un valore aggiunto a Palazzolo peccato che questo Messina non possa farne a meno nella sua versione da centrale adattato.
DERBY – Domenica si torna al San Filippo per la sfida contro l’Igea Virtus. Una sfida, quella contro i barcellonesi, che manca da un paio di decenni e che rappresenta il vero derby stagionale. La squadra di Raffaele continua a volare in classifica: un quinto posto frutto di bel gioco e coraggio tattico. Fioretti, Kacorri e Merkaj formano un tridente atipico capace di trovare una continuità realizzativa formidabile. Al San Filippo arriverà una squadra capace di far risultato, toccherà al Messina dimostrare che la rimonta di Palazzolo non è stata soltanto figlia della scossa del giovane Mascari. La cinquina rifilata dalla Vibonese ha separato ulteriormente squadra e pubblico, la vittoria in trasferta è solo il primo passo per la ricostruzione di un amore probabilmente mai veramente nato, soprattutto a causa del pessimo atteggiamento di presidenza e dirigenza silenziosa e complice. L’unica cura nel calcio rimane la vittoria, non ci sono altre alchimie per stampare nell’intero ambiente un sorriso prolungato. Nessuna illusione dovrà rimanere nelle teste di calciatore e staff tecnico, la vittoria di Palazzolo non servirà a nulla se non diverrà la prima di una serie buona a regalare dignità alla graduatoria giallorossa. Le scelte di Modica sembrano essere nette: l’affidabilità di Meo toglie obblighi under in ruoli delicati. Messo in soffitta fino a nuova convinzione mentale Fabio Bossa, sono Cozzolino e Lia i punti fermi del reparto giovane. Detto della gestione intelligente di Mascari, c’è da capire il reale valore del centrale difensivo Bucca. Crescono i ragazzi giallorossi, rispondono sul campo alle accuse di un inizio stagione nel quale i “grandi” si sono nascosti dietro la scusa che gli under azzoppassero le prestazioni generali della squadra. Le reti e lo spirito messo in campo da Marco Rosafio rimangono un bel punto di partenza, nella speranza che possano trascinare compagni ancora in ritardo e lontani dal rendimento atteso.