L’acqua ha una forma? No, ma anche sì dato che resta elemento tanto malleabile da assumere il profilo di chi la contiene. Quale forza avrà questo Messina non è facile da capire, ma il calcio di Modica è contenitore preciso che darà all’acqua – cioè alla squadra – una forma ben definita.
BASE DI PARTENZA – Sul calendario di luglio i giorni di ritiro sono appena due, con un lavoro che resta in superficie vista una rosa tutta da costruire. Ai 7 calciatori reduci dalla scorsa stagione si sono aggiunti Frisenna, Lia, Manetta, Polito ed Emmausso più una decina di giocatori aggregati e in fase di valutazione. Deciderà Giacomo Modica chi possa avere le caratteristiche migliori per sposare la sua idea di calcio, ma resta pacifico che il tecnico e il ds Roma dovranno far quadrare i conti per poter comporre una lista che soddisfi sia il campo che le finanze. Argomento delicato questo, perché in una visione limitata conta sempre quanto la società sia disposta a spendere. Sbagliato. La premessa qui è d’obbligo, perché trattasi sempre di soldi degli altri. Una proprietà, dunque, ha il diritto di aprire i cordoni della borsa per la cifra che ritiene più giusta e che garantisca al club un futuro non preoccupante. Impossibile non notare, però, come le ultime due stagioni raccontino di un gennaio costosissimo e utile a rimediare classifiche deficitarie. E quindi? Investire leggermente di più in estate ma, soprattutto, spendere meglio, anzi bene. Spendere bene, infatti, dovrebbe aiutare nella missione di spendere una volta sola. In questi anni, invece, si è finiti per spendere male e spendere due o tre volte. Errori da non ripetere. Il vantaggio per Roma e Modica resta quello di sapere esattamente cosa serve e cosa ricercare, ma non è un mistero che alcuni dei calciatori presenti rappresentino una fetta costosa del monte ingaggi. Difficile, sulla carta, rinunciare a cuor leggero a giocatori del calibro di Ragusa, Ferrara o Kragl ma oltre al fattore economico torna vivo quello tattico. Da questo punto di vista, poi, conterà la loro capacità di calarsi nella mentalità di lavoro voluta dall’ex tecnico della Vibonese. Fatica che si moltiplica e che non sarà compagna di viaggio solo nel periodo del ritiro, dato che con Modica ci si allena con carichi massimi anche durante la settimana. Un calcio di altissima intensità che ha come presupposto quello di una condizione fisica che rasenti la perfezione.
CARATTERISTICHE – Tutto si lega, tutto è collegato e niente può essere messo in secondo piano. I primi colloqui tra Modica e il gruppo squadra raccontano di calciatori pronti a dare la disponibilità totale alle idee del tecnico. Il secondo aspetto, poi, è quello delle caratteristiche da intrecciare allo stile di gioco. Se Fumagalli pare portiere adatto alla visione estrema di Modica, discorso diverso potrebbe scattare per un Ferrara che dovrà abituarsi a fare i conti con una linea da alzare senza paura. Nel gioco degli opposti, poi, ci sono anche Ragusa e Kragl: il capitano è esterno sinistro classico che in un 4-3-3 potrebbe trovare collocazione più comoda – soprattutto con una preparazione fisica iniziata già dal ritiro -. Su Kragl, invece, il dibattito esiste: il suo ruolo sarebbe quello da esterno destro, ma il tedesco dovrebbe abituarsi a un calcio più dinamico e intenso, dove non è pensabile ricevere solo sui piedi e da fermo. Tecnica in velocità in un calcio fatto di folate offensive che vogliono sorprendere l’avversario. Se Daga rimarrà il vice di Fumagalli non è ancora argomento sul tavolo, mentre sarà interessante capire le prime valutazioni di Modica su calciatori come Ortisi e Iannone. Il primo è, molto probabilmente, un trequartista che nel calcio voluto da Modica potrebbe trovare collocazione più facilmente facendo un passo indietro nel trio mediano che allargandosi sulla corsia destra. Più concretamente, forse, sembra calciatore distante dal 4-3-3 disegnato dal tecnico di Mazara. Iannone, invece, è una punta esterna classica che si è messo in mostra per potenza e velocità, a frenarlo è sempre stata una certa anarchia sia all’interno dei 90′ che durante la settimana. Elemento che potrebbe, però, diventare interessante. Sui nuovi è quasi inutile soffermarsi, intanto perché molti di loro sono cavalli di ritorno e poi perché scelti da Modica e Roma proprio perché manifesto di quelle che sono le caratteristiche richieste.
SQUADRA SFRONTATA – Che forma avrà, quindi, questo Messina? Il 4-3-3 di Modica è veloce, verticale e tagliente. Ultimo aggettivo dal significato multiplo: squadra che non potrà accontentarsi di posizione prestabilite ma che dovrà muoversi senza palla per ricevere in zone inattese, poi cambi di gioco, appunto, a tagliare in due il campo. Da esterno a esterno, ma anche profondi tagli senza palla delle mezzali per riempire l’area di rigore avversaria. Difesa alta e sfidante, perché in ogni uno contro uno ci si gioca una fetta importante di partita. Un calcio estremo, che non prevede zone grigie e mezze misure. Tutto ben noto e nessuno potrà sorprendersi nel vedere una squadra tanto al limite. Per questo, allora, diventano ancora più chiare e comprensibili le parole di Roma e Modica nel giorno della presentazione. “Pancia vuota”, perché le motivazioni contano tantissimo e poi perché questa visione di calcio non consente troppi vizi di tipo tecnico e tattico. Il cerchio si chiude, così la questione economica torna sul piatto. Repetita iuvant, così da spegnere anche lagne social a doppio taglio: discorsi inutili sia quelli di chi vorrebbe uno Sciotto senza limiti di spesa, come quelli che pensano che il Lecco sia una regola e non un’eccezione. Superficialità innocente. Spendere bene – dicevamo – e, allora, per farlo servirà grandissima lucidità. Non solo nella scelta dei calciatori da andare a pescare, ma anche nel capire a chi rinunciare (se necessario). Il risparmio dell’ingaggio del calciatore X – soprattutto se non adattissimo al calcio proposto – potrebbe coprire l’acquisizione di due profili più utili allo sviluppo del gioco. Lucidità e competenza.
*foto copertina: ufficio stampa Acr Messina | ph. Francesco Saya