Messina, la freddezza di Petrungaro: Giugliano steso e ritorno alla vittoria

Pubblicato il 10 Novembre 2024 in Primo Piano

Basta Petrungaro. Il Messina rompe la maledizione e torna a gioire dopo due mesi senza vittorie. Decide il calcio di rigore dell’attaccante giallorosso, in un match che la squadra di Modica interpreta meglio di un Giugliano lento e poco incisivo. Messina più concreto che altro, quello che serviva in questa fase della stagione.

PETRUNGARO SU TUTTI – Che sarebbe stata la partita di Petrungaro era facile intuirlo sin dalle battute iniziali. Il numero 11 giallorosso si accende subito scappando a Scaravilli che, dopo l’ingresso in area, lo tocca leggermente da dietro sbilanciandolo fino alla caduta. Per Vingo si gioca, ma Petrungaro è, in maniera evidente, in una di quelle serate in cui vuole incidere. Ci riprova poco dopo, stavolta bucando fino a una conclusione che si perde larga. Messina non eccezionale, abbastanza lento nello sviluppo e banale nelle giocate quando passa da Luciani o Re. Ecco, le due novità di giornata con Anatriello in panchina e il mancato impiego, ancora una volta, di Petrucci. Out anche Rizzo, che si accomoda per lasciare spazio al rientrante Marino. Che riesce a cavarsela, anche grazie a un Giugliano che attacca a salve e non si rende mai pericoloso. Balde si accende una sola volta, ma la sua apertura per Giorgione non porta a nulla se non a un destraccio alto di Padula. Giallorossi che reggono senza sudare troppo, che attaccano con un pizzico di lentezza di troppo ma che paiono la squadra più vicina a poter colpire davvero. Re e Pedicillo sono imprecisi, Luciani viene divorato da Minelli e, allora, serve ancora la frizzante agilità di Petrungaro: verticalizzazione di Garofalo verso il compagno, che entra in area e trova l’inciampo incrociando la corsa di Scaravilli. Per Vingo, stavolta, è calcio di rigore. Discussione tra Petrungaro e Luciani su chi debba calciare, col secondo che guarda con fare nervoso la panchina di Modica. Dal dischetto ci va, comunque, Petrungaro che incrocia forte e spiazza Russo. Primo tempo in archivio.

RESISTENZA E SOLLIEVO – La rete del vantaggio non può far altro che influenzare l’atteggiamento della squadra di Modica. Linea che si abbassa e squadra raccolta. Pure troppo, infatti il Giugliano può palleggiare nella metà campo del Messina con tutti i suoi effettivi. Certo, nulla di che visto che i giallorossi sono bravi a tenere le distanze e non perdere duri duelli individuali. Un atteggiamento che non arriva dal nulla, perché pochi istanti dopo l’inizio della ripresa il Giugliano sfiora il pari dopo una dormita incredibile della difesa giallorossa: verticalizzazione di Celeghin, Ortisi sbaglia la salita e tiene in gioco in neo entrato Njambe che può volare da solo verso Krapikas. Entra in area, prende la mira e spara a lato. Occasione incredibile. L’unica. Perché il Giugliano prende sì campo, ma non riesce a sfondare. Messina che si rende conto di non poter fare nulla di diverso dal chiudersi, anche se Modica cerca velocità con Mamona per Luciani. Nulla di fatto, così il tecnico si arrende alla ragione e torna alla difesa a cinque con Rizzo a completare il pacchetto arretrato. Si rivede anche Petrucci, poi tocca a Cominetti per Petrungaro. Forse stanco, sicuramente il migliore in campo e unico a prendersi responsabilità vere. Gioca una ripresa a tutto campo e riesce sempre a fare la cosa giusta. La copertina è la sua. Il finale è dei suoi compagni che, però, sprecano due volte il raddoppio: prima con Ortisi che non riesce a calciare in maniera pulita – bravo Caldore nell’occasione – dopo una super giocata di Frisenna, poi con lo stesso centrocampista che sbuccia un bel servizio di Pedicillo. Ultimi minuti, nei quali il Messina dovrebbe gestire con maturità e, invece, si fa schiacciare in maniera eccessiva tanto da tremare quando De Paoli insacca da una decina di metri. Fuorigioco e tutto cancellato. Sveglia importante, così il Messina serra le fila e lascia al solo Cominetti l’idea di tenere alta la palla. Tempo che scorre via fino al triplice fischio che fa rima con sospiro di sollievo. Messina che torna alla vittoria dopo due mesi, da quel 4-1 al Taranto del 7 settembre scorso. Vittoria pesante in chiave salvezza, ma ai giallorossi serve ancora tanto per non restare perennemente invischiati nei bassifondi.

MESSINA – GIUGLIANO 1-0

MARCATORE Petrungaro su rigore al 38′ p.t.

MESSINA (4-3-3) Krapikas; Lia, Manetta, Marino, Ortisi; Garofalo (dal 29′ s.t. Rizzo), Pedicillo, Frisenna; Re (dal 29′ s.t. Petrucci), Luciani (dal 14′ s.t. Mamona), Petrungaro (dal 29′ s.t. Cominetti). (Curtosi, Di Bella, Ndir, Anatriello, Morleo, Mameli, Di Palma, Anzelmo). All. Modica

GIUGLIANO (4-3-3) Russo; Scaravilli, Minelli, Caldore, Oyewale (dal 21′ s.t. Valdesi); Acella (dal 21′ s.t. De Rosa), Celeghin, Giorgione (dal 35′ s.t. D’Agostino); Ciuferri, Padula (dal 1′ s.t. Njambe), Balde (dal 27′ s.t. De Paoli). (Barosi, Iardino, Solcia, Peluso, Lleshi). All. Bertotto

ARBITRO Vingo di Pisa

NOTE Spettatori n.c., abbonati 372, incasso n.c. Ammoniti Frisenna, Re, Oyewale, Petrungaro, Giorgione, De Rosa e Ortisi. Corner 4-2. Recupero 2′ e 5′.

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