Scossa elettrica. Questo il primo obiettivo del cambio in panchina deciso dal Messina: l’addio di Sullo per carenza di risultati e decrescita del gioco, l’arrivo di Eziolino Capuano per rianimare un gruppo sembrato sfiduciato.
DA UN ESTREMO ALL’ALTRO – La maglia tirata sopra il volto da Fazzi dopo la rete di Costantino – quella del primo vantaggio del Monterosi – vale più di mille parole o analisi. Sembra dire “un’altra volta”, altro errore, altro giro in apnea nonostante i tentativi continuati. Non sarebbe stato neanche l’ultimo di quel sabato pomeriggio. Una sconfitta, quella contro i laziali, che non poteva non portare al finale visto. Esonero senza grosse perplessità quello di Sullo, con il tecnico che paga il suo non aver ceduto al passo indietro rispetto al calcio che aveva in mente e tentato di proporre. Tutto rimasto in teoria, perché non bastano sprazzi e 5 punti a giustificare una nuova chance per Sullo. Un addio che fa male a Messina – prima che alla squadra – che Sasà lo aveva adottato come suo figlio negli anni in campo col numero 41. La riconoscenza umana e calcistica non finirà mai, per una persona dallo spessore e dall’educazione indiscutibile. La mancata capacità di incidere sul gruppo, però, è stata evidente e il cambio quasi ovvio. Riflessione neanche tanto prolungata quella in seno a proprietà e dirigenza, col nome di Eziolino Capuano a trovare l’unanimità. Cesura netta, perché l’ex tecnico di Potenza e Avellino – tra le altre – arriva col suo bagaglio di allenatore capace di scuotere carattere e testa, poco incline ad accettare una squadra che non lotti ogni istante della sfida. Tecnico dalla carriera lunga e variegata, balzato – come abbiamo avuto modo di sottolineare in altre circostanze – agli onori della cronaca più per le uscite mediatiche che per le vicende di campo. Un torto, questo, che si fa proprio allo stesso allenatore che, invece, meriterebbe (come tutti) di essere giudicato per i risultati (positivi o negativi che siano) e non per uscite diventate nutrimento per dubbie ironie social.
LA MANO DEL TECNICO – Come sarà il Messina di Capuano, forse, è ancora presto per immaginarlo. Certamente, però, la visione tattica del neo tecnico non è un mistero. La difesa coi 3 centrali è un marchio di fabbrica, come una mediana dove cercare più densità possibile. A influenzare le scelte, poi, potrebbero essere le caratteristiche dei calciatori in rosa. Sulla carta, infatti, i centrali sono solo quattro: Fantoni, Celic, Carillo e Mikulic, ma Morelli e Sarzi Puttini potrebbero scalare all’occorrenza. Ancora più complicato il discorso in mediana: dopo il ko di Matese, infatti, in rosa i centrali puri restano Damian, Fofana, Marginean, Simonetti e Konate. Coperta corta, allora, per un reparto che dovrà mettere qualità e tanta quantità. Non finisce qui, perché a disposizione di Capuano ci sarà, ancora, una batteria di esterni offensivi che mal si sposano con il sistema tattico previsto. Vero che Baldé o Milinkovic potrebbero trovare spazio come seconda punta o – anche per le necessità numeriche della mediana – come trequartista alle spalle di due punte, ma calciatori come Russo, Catania o Distefano dovranno reinventarsi per trovare spazio. Un 3-4-3 (5-4-1) potrebbe essere la via di mezzo per coinvolgere tutti, ma resta lecito per il tecnico andare dritto per le sue idee a prescindere da alcuni calciatori presenti in rosa. Il primo obiettivo, deve essere quello di marcare il gruppo dal punto di vista dell’identità e segnare un cammino preciso per ritrovare la via dei punti. La quantità di reti subite dal Messina di Sullo sembra il primo punto su cui lavorare, con Capuano che sembra l’uomo adatto per risolvere la questione. Tratto comune delle sue squadre, infatti, è l’attenzione e la solidità difensiva. Difficile, a volte difficilissimo, far gol alle squadre di Capuano, con la fase d’attacco che presenta qualche problema in più. La qualità degli uomini offensivi, però, potrebbe supplire alle questioni di atteggiamento tattico dando vita, così, a una squadra capace di trovare il giusto equilibrio tra le due fasi. Fattore, questo, fondamentale per trovare continuità di risultati.
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Saya