Messina, l’identità solida e quella da costruire

Pubblicato il 17 Agosto 2023 in Primo Piano

Una tribuna che canta senza sosta e che fa comprendere al Messina targato Modica quanto il clima attorno alla squadra sia più che costruttivo. Primo appuntamento in città per i giallorossi e primo bagno di realtà per un gruppo nuovo, pieno di giovani e che, adesso, deve costruire la propria identità.

TIFO QUINDI SONO – La prima sorpresa per Giacomo Modica è il colpo d’occhio regalato dalla presenza numerosissima sugli spalti de L’Ambiente Stadium di Bisconte. Non perché il tecnico mazarese non conosca il calore del tifo giallorosso, ma che un caldo 16 agosto messinese potesse essere teatro di 600 appassionati – e mai silenziosi – tifosi non era per nulla scontato. Emozionato l’allenatore, allo stesso modo un gruppo che in tanti protagonisti è al primo vero esame calcistico. Il ritiro calabrese è andato in archivio lasciando a Modica la buona sensazione di essere sulla strada giusta: gruppo che ascolta e che sembra spinto dalla volontà di imparare i dettami tattici del proprio mister. Pancia vuota aveva chiesto e pancia vuota sembra aver trovato, per riempirla servirà impegno e tempo. Primo allenamento cittadino con la responsabilità di non deludere una tifoseria già presente e che pare aver messo da parte ogni tipo di appunto. Fiducia sana, non condizionata dal passato e neanche cieca. Assolutamente no, perché la squadra di Modica avrà – come tutte – il dovere di rispondere sul campo, ma l’accompagnamento dell’ambiente messinese non pare essere messo in discussione. Identità forte, per un campionato difficilissimo e che ripresenta un acceso derby come quello col Catania. Massima allerta, quindi, con la consapevolezza che il fattore tempo – già citato – andrà rispettato. Sì, perché un gruppo tanto nuovo e allenato da un meticoloso amante di un preciso stile calcistico necessita della ripetitività delle azioni. Codificare diventa verbo da seguire, i primi passi lo confermano.

REGIA PRATICA – Un’ora e mezza di porte aperte che hanno regalato più di un’informazione; nulla di fortemente rivelatore ma la forma voluta da Modica inizia a intravedersi. Due formazioni schierate col 4-3-3, riga tracciata sul campo per porre il limite di altezza minima della linea difensiva ed esercizio di conclusione al volo. Non mero gusto tecnico, ma velocità di esecuzione: si attacca il fondo, cross di prima e calcio al volo. Togliere tempo di intervento agli avversari velocizzando i propri. Tra il dire e il fare ci saranno di mezzo le difese avversarie, ma il tentativo resta quello di una squadra dalla difesa alta e coraggiosa con un attacco rapido e capace di concludere limitando il numero di tocchi. Primo giorno per Domenico Franco che si accomoda in regia e gestisce il pallone con zero fronzoli e molta praticità. Dall’altra parte c’è Buffa che mostra eleganza e grande concentrazione. Franco – comunque ancora da ufficializzare – dovrà scontare 4 turni di squalifica, per questo la mediana dovrà partire con un profilo inaspettato, almeno sulla carta. Micro-conduzione in mezzo al campo, massimo due tocchi per fraseggiare e attaccare lo spazio che si apre. Firenze mezzala, Emmausso centravanti, per due calciatori che diventano cartina al tornasole di ciò che Modica vorrebbe vedere. Magari con altri protagonisti, o meglio con un centravanti diverso così da concedere a Emmausso libertà sulla corsia. Che alla prima giornata sarà anche necessaria vista la squalifica di Ragusa (oltre a quella di Manetta).

PAZIENTARE PER NON SBAGLIARE – Mercato che non va aggredito, per quel ruolo occorre pazienza e Roma sembra averne. Ultimi giorni quelli più caldi, anche perché qualche calciatore potrebbe arrendersi al dover lasciare la squadra in cui milita oggi e magari a cifre inferiori rispetto le pretese. Il Messina non spenderà come un Avellino o una Triestina e fa anche bene. Sostenibilità e nessun timore nel porsi dei limiti. Discorso che piace poco a qualche tifoso che vorrebbe sognare, ma le squadre che durano solo quelle che costano il giusto. Ecco, magari con un lavoro fatto talmente bene da non doverci mettere una pezza nel mercato di gennaio. Lo dirà il campo, anche se il ruolo ci impone di non fare voli pindarici e muoverci secondo realismo visto un gruppo composto di profili di categoria che dovranno aiutare i tanti under messi in rosa. Un film che sembra già visto, ma a differenza dello scorso anno il pacchetto over pare più solido e di categoria. Dovranno essere capaci di fare la differenza dato che, almeno sulla carta, incognite e interrogativi non mancano. Giusto così, anche per non mettere una pressione non necessaria sulle spalle di tanti giovani che hanno mostrato talento e che, ora, dovranno fare il salto di qualità richiesto. Brogni pare sempre più in arrivo, poi toccherà al centravanti il cui nome resta top secret e non sarebbe corretto spararne un paio a casaccio tanto per fare numero.

*foto copertina: Acr Messina | ph. Francesco Saya

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