Due vittorie consecutive, entusiasmo crescente in città e una rosa che con la salvezza sembra averci poco a che fare. Il Messina di Arturo Di Napoli ha tutti i requisiti per cadere nella trappola che spesso il calcio piazza davanti alla grandi squadre. La Lupa Castelli arriva al “San Filippo” dopo una batosta interna subita dal Foggia che ha segnato, profondamente, il morale degli uomini di Galluzzo. Uno 0-4 pregno di errori, una gara che ha palesato la differenza tra una squadra di Lega Pro e un’altra che ancora non sembra all’altezza dei Pro. Il calcio, però, rimane materia oscura e troppo spesso 2+2 fa 5. Il Messina è favorito per un’infinità di motivi, per questo la Lupa Castelli ha una grande chance di non uscire con le ossa rotte dal “San Filippo”. Dovrà essere bravo Di Napoli a tenere alta l’asticella della concentrazione. Ad Andria il Messina si è iscritto all’università dei grandi, contro la Lupa dovrà confermarsi. La Lupa Castelli forse non farà le barricate come l’Ischia, ma il Messina dovrà avere la pazienza dei forti per portare a casa il bottino pieno. Focus tattico che si concentra sull’avversario del Messina, perché conoscere il nemico è la prima arma per attaccarlo.
TRE INDIZI FANNO UNA PROVA – Un difetto della Lupa Castelli? La totale assenza di percezione del pericolo. Tre esempi montati in collage nell’immagine a sinistra. Parte alta: match contro il Foggia, azione che porta Iemmello al gol. Angelo sfonda a destra, trova lo spazio e mette in mezzo. Difesa attirata dal pallone, nei cerchi azzurri potete notare come tutti i difensori della Lupa guardino il pallone senza andare a contatto con il centravanti avversario. Iemmello (riquadro rosso) attacca la palla e siglerà lo 0-3 indisturbato. Se sbagliare è umano, perseverare non lo è. Sempre Lupa Castelli-Foggia, siamo sullo 0-0. Parte centrale del nostro montaggio: stesso errore. Iemmello se ne va a sinistra dopo aver rubato palla. Ancora cerchiati di azzurro i difensori della Lupa, tutti guardano il pallone e nessuno segue il taglio di Agnelli (cerchio rosso), palla dentro e anticipo sul primo palo del centrocampista foggiano che mette in rete. Ultimo esempio, parte bassa della foto: Lupa-Paganese, la gara verrà vinta dai laziali ma lo stesso errore visto in precedenza si manifesta. Dalla sinistra parte un cross, in mezzo all’area di rigore Caccavallo è il solo avversario presente. Tutti a guardare la palla e nessuno a marcare l’uomo. L’esito? Gol di Caccavallo.
TAGLIO E INSERIMENTO – Passiamo alla fase offensiva del 4-2-3-1 della squadra di Galluzzo. Non aspettatevi fuochi d’artificio, concetti semplici che, se applicati, possono risultare decisivi. Abbiamo montato diversi frame dell’azione che porterà al gol di Crescenzo contro la Paganese. Nella parte alta il lancio di Volpe per il taglio da sinistra al centro dell’esterno Siclari. Secondo e terzo ritaglio, stop e controllo di Siclari e inserimento di Crescenzo. Infine passaggio e conclusione in rete. Tatticamente movimento scolastico ma efficace. Il trequartista Volpe viene basso a giocare la palla su un taglio esterno che sorprende, decisivo è l’accompagnamento dei centrocampisti che devono riempire l’area e, come nella circostanza, arrivare alla conclusione.
CASA MESSINA – Arturo Di Napoli perde Diogo Tavares per un problema muscolare al flessore, tempi di recupero da valutare. Problemini anche per Gustavo e Giorgione col secondo che, però, dovrebbe essere della sfida. In difesa rientra Martinelli e il ballottaggio tra Frabotta e Burzigotti è aperto, se gioca il secondo Palumbo torna a destra. In mezzo Fornito è l’alternativa a Giorgione, completano il reparto Baccolo e Zanini. Quest’ultimo potrebbe essere soluzione anche per il tridente dove, però, rimane in vantaggio Salvemini. Barraco e Cocuzza faranno il resto. La difesa a 3? Perché no, Di Napoli ha provato il 3-5-2 in settimana e la carenza di esterni offensivi potrebbe stuzzicare la fantasia. Forse in corsa, più difficile dall’inizio.