Messina, ma non ti vergogni? Il Picerno vince passeggiando
Pubblicato il 4 Dicembre 2022 in Primo Piano
Un Messina bruttissimo, spento e schierato secondo tatticismi illogici cade in casa contro un Picerno a cui basta il sinistro di Guerra nel finale di primo tempo. Gioco non pervenuto, reazione inesistente e nemmeno una briciola di orgoglio. Necessario un totale azzeramento del comparto tecnico-dirigenziale.
PASSIVI E PUNITI – Conferme e novità per Gaetano Auteri che, ancora una volta, sceglie l’abito tattico del 3-4-3: in porta c’è Lewandowski, davanti a lui torna Berto mentre viene riproposto Ferrini con Trasciani a completare il trio, ma solo dopo l’infortunio nel riscaldamento di Angileri. Torna a destra Fiorani, dall’altra parte c’è Versienti con Marino e Fofana in mezzo, out Mallamo. In attacco Zuppel ancora a destra, Curiale si prende il centro con Catania a sinistra. Fuori Balde. Nel Picerno la sorpresa è rappresentata da Santarcangelo preferito a Diop come punta centrale, alle sue spalle c’è Reginaldo. Inizio lento, col gioco condizionato anche da un terreno di gioco al limite della decenza. Annullata una rete al Picerno quando Ferrani – sugli sviluppi di un corner – insacca solo dopo il fischio di Cherchi per un fallo in mischia. Succede pochissimo, prodotto dal solo Picerno visto un Messina passivo e spettatore in attesa della palla per innescare una ripartenza organizzata. Non a caso sono i lucani a pungere quando Esposito sfonda a sinistra, si accentra e calcia trovando la deviazione di Berto. Dal corner seguente arriva la poco precisa sforbiciata di Garcia. E il Messina? Nulla cosmico. Curiale fatica terribilmente nei duelli con Ferrani e Garcia, mentre l’esperimento Zuppel non regala nessun frutto. Poco presente sulla corsia, incredibilmente impreciso quando si accentra per giocare il pallone. Sofferenza totale e Picerno assoluto padrone del campo, con la consapevolezza di una classifica che non costringe ad accelerare il ritmo. Ultima parte di primo tempo che diventa ancora più amara: punizione laterale – a due passi dalla bandierina del corner – di Dettori respinta dalla difesa, pallone che finisce dalle parti di Guerra che – lasciato inspiegabilmente solo al limite dall’area – può calciare e trovare un sinistro che sorprende Lewandowski e regala al Picerno un giusto vantaggio. Evidente e grave l’incertezza del portiere polacco, forse tradito da un pallone perso – nella sua traiettoria – nella mischia presente in area, ma non per questo assolto. Reazione che viene riassunta tutta nel tentativo solitario di Catania, pallone largo che si perde sul fondo. Tempo scaduto e squadre al riposo.
IMBARAZZANTI – Inizio ripresa senza sostituzione e nessun cambio anche dell’atteggiamento del Messina. Squadra spenta e palesemente incapace di reagire. Curva Sud che attacca in ordine: Sciotto, Auteri e Pitino, messaggio chiarissimo che significa tempo scaduto non solo per la proprietà ma anche per l’intero staff tecnico/dirigenziale. In campo è sempre il Picerno a tenere le redini del gioco, conscio di poter gestire il vantaggio contro un avversario più che spento. Mancano idee e lucidità, solo un episodio – forse casuale – potrebbe far svoltare la giornata. Primo cambio per Auteri che lancia Balde per Zuppel. Risponde Longo che tira fuori Reginaldo e inserisce De Franco, un difensore in più e passaggio alla difesa a tre. I cambi diventano l’unica nota del match: fuori Marino e dentro Napoletano con Fiorani che trasloca in mezzo. Prestazione imbarazzante del Messina, squadra spentissima e in balia dell’avversario. Contestazione continua con Auteri che diventa il bersaglio preferito della tifoseria. Impossibile non pensare a una rivoluzione già al fischio finale, magari con una diretta scelta personale di tecnico e direttore sportivo, ma sarebbe esercizio di estrema umiltà. Sentimento, fin qui, mai mostrato. Discorso che resterebbe valido anche in caso di pari o improbabile ribaltone. Impossibile salvare qualcosa da questa prestazione. Intanto, il Picerno prosegue nel suo assolo e sfiora il raddoppio con De Cristofaro. Lo stesso centrocampista di Longo va ancora vicino alla rete quando intercetta un cross di Guerra e viene fermato solo dal palo. Fuori Berto per infortunio, dentro Konate e cambi finiti per Auteri che decide di concedere a Curiale e Catania tutti i 90′. Messina ancora non pervenuto, anzi è Kouda ad andare vicino al raddoppio con un sinistro da fuori area che viene respinto da Lewandowski. Finale che diventa pura agonia e il fischio finale diventa, per un amarissimo paradosso, una liberazione.
MESSINA 0
PICERNO 1
MARCATORI Guerra al 38′ p.t.
MESSINA (3-4-3) Lewandowski; Berto (dal 31′ s.t. Konate), Trasciani, Ferrini; Fiorani, Fofana, Marino (dal 16′ s.t. Napoletano), Versienti; Zuppel (dal 10′ s.t. Balde), Curiale, Catania. (Daga, Iannone, Filì, Angileri, Mallamo). All. Auteri
PICERNO (4-2-3-1) Albertazzi; Pagliai (dal 36′ s.t. Novella), Ferrani, Garcia, Guerra (dal 36′ s.t. Monti); De Ciancio, Dettori; De Cristofaro, Reginaldo (dal 12′ s.t. De Franco), Esposito (dal 36′ s.t. Diop); Santarcangelo (dal 15′ s.t. Kouda). (Crespi, Allegretto, Liurni, D’Angelo, Golfo, Setola). All. Longo
ARBITRO Cherchi di Carbonia
NOTE Paganti 180, abbonati 995, incasso € 1637 (esclusa quota abbonati). Ammoniti Fiorani, Santarcangelo, Garcia. Corner 1-7. Recupero 0′ e 6′.