Il Messina dell’infausta stagione 2014-15 chiuse la propria deprimente stagione a 34 punti: confronto impietoso con i 40 di oggi, frutto di un percorso iniziato tra ombre ed incertezze e segnato da momenti di autentica esaltazione. Gestire l’entusiasmo fino al derby con il Catania, questo probabilmente l’unico imperativo dello staff tecnico dopo la brillante affermazione su un Melfi arrembante. Dal 4-3-3 con le solite alchimie difensive al 4-4-2 d’emergenza imbastito dopo gli infortuni di Zanini e Bramati, il collettivo guidato da Raffaele Di Napoli (voto 6,5) non perde mai la bussola in attesa del momento propizio. “Solo i mediocri si accontentano”, aveva dichiarato il tecnico alla vigilia: il gruppo lo segue con rispetto e dedizione, il passaggio di testimone può essere ormai considerato un processo pienamente concluso.
Berardi 6,5: strepitoso su Masini in uscita, non si fa mai trovare impreparato sulle sporadiche conclusioni ospiti.
Ionut 6: non gli difettano coraggio e determinazione. La fascia destra, orfana da novembre di Palumbo, ha finalmente trovato un erede credibile dopo i continui avvicendamenti dei mesi scorsi.
Martinelli 7: in crescita rispetto alle ultime uscite, l’ex stabiese ritrova con i lucani la sicurezza e la rapidità d’esecuzione delle giornate migliori.
De Vito 6,5: colma l’inesperienza nel ruolo di centrale con una visione di gioco di categoria superiore.
Ge. Russo 6: l’ansia da errore gli fa spesso perdere la lucidità necessaria per far ripartire l’azione. Attento in marcatura, firma una prova senza particolari sbavature. (dal 22′ s.t. Padulano 6: partecipa con abnegazione alla fase più delicata del match)
Zanini 5,5: una mezz’ora sostanzialmente anonima prima dell’infortunio che lo costringe ad abbandonare il campo. (dal 33′ p.t. Bramati sv; dal 46′ p.t. Barilaro 6: subito convincente in una posizione più avanzata, propizia con un suo tocco il gol di Tavares)
Baccolo 6: prezioso nell’interdizione, mostra anche contro il Melfi le solite macchinose intuizioni in fase di costruzione del gioco. In crescita nella ripresa con il passaggio al 4-4-2.
Fornito 6,5: l’unico del centrocampo giallorosso ad agire con brio e fantasia quando l’avversario decide di chiudere gli spazi.
Gustavo 6: tanto movimento per un solo tiro nello specchio della porta. Meno ispirato del solito, aiuta comunque la squadra a trovare i varchi necessari per colpire.
Scardina 5,5: un Leonetti bis dopo gli iniziali propositi di rinascita. Scheggia una traversa nella prima frazione, unico lampo di una prova spesa a rincorrere con furore avversari e fantasmi personali.
Tavares 7: decide il match con un’invenzione di rara bellezza. Sacrificio e dedizione alla causa con un rinnovo contrattuale ormai dietro l’angolo per uno dei punti fermi dello scacchiere tattico del tecnico Di Napoli.
* foto di Giovanni Mazzullo