C’erano da portare a casa i tre punti, necessità fondamentale in una porzione di campionato che non chiede altro che incamerare risultati positivi. Contro il Monopoli l’obiettivo era piegare l’avversario, senza stare troppo a sindacare su modi e prestazione. Mister Lucarelli prepara il suo Messina ad una partita che legge in anticipo: pressing alto, corsie esterne da attaccare e ribaltamento. In mezzo c’è il riferimento, l’attaccante da sfruttare per caratteristiche e non per filosofia preconfezionata: Valerio Anastasi. L’ex centravanti del Catania reagisce ad una settimana di parole con la sua unica arma a disposizione: il gol. Non c’è solo la zuccata da tre punti nella sua prestazione, perché il numero 9 giallorosso mostra tutto un bagaglio di movimenti e giocate tipiche del centravanti classico. Dei paragoni con Pozzebon ne abbiamo piene le tasche, chi vi scrive si era già espresso sulla scarsa utilità tattica dell’attaccante oggi al Catania (Messina-Casertana, centravanti o falso nove), che rimarrà pure un finalizzatore di buon livello ma che non farà mai aprire il file dei rimpianti. La questione è meramente tattica: Lucarelli ha battezzato il rombo come modulo ottimale per il suo Messina. Due i motivi: Manuel Mancini e David Milinkovic. Il primo è un trequartista esperto che regala equilibrio tattico alla squadra, ma che non si nega fughe offensive e tagli da numero 10 puro. L’altro ha bisogno di spazio, di aria pulita da respirare e per farlo necessita del lavoro sporco e fisico di un centravanti di razza. Inversione dei ruoli: con Pozzebon era Milinkovic a giocare per il compagno, adesso sono tanti i movimenti di Anastasi a favore del franco-serbo. Demiro amava tornare basso a scambiare, peccato che la collezione di appoggi sbagliati era pari a quella di reti stagionali di un Cristiano Ronaldo. Discorso diverso per Anastasi: il suo vantaggio è quello di avere una solidità fisica maggiore rispetto al predecessore, oltre ad una dose di umiltà tecnica maggiore. La nostra analisi post Monopoli è tutta dedicata al reparto offensivo, focus speciale per Valerio Anastasi.
CENTIMETRI – Lucarelli non ama il lancio lungo, o meglio ne sconsiglia l’abuso. Spesso il bisogno diventa necessità, l’importante è avere una base di organizzazione. Entriamo nel dettaglio: dalle retrovie arriva il lancio lungo firmato Maccarrone, riquadro blu per Anastasi che diventa l’obiettivo su cui sparare il pallone. Il centravanti prende il tempo all’avversario, sfrutta il suo metro e novanta per duellare con il centrale ed attorno a lui partono i movimenti dei compagni. In rosso Milinkovic attacca la profondità, con Mancini che è pronto a ricevere una seconda palla. Occhio alle mezze ali: Sanseverino a sinistra regala ampiezza, mentre Foresta (freccia gialla) non è un semplice appoggio ma una soluzione per l’eventuale sponda.
SENZA PALLA – Secondo frame, ancora lavoro per la squadra da parte di Anastasi: taglio verso destra di Milinkovic, sullo scarico di Foresta al numero 10 basterà un velo per tirare fuori l’avversario e favorire l’attacco del pallone di Mancini. Interessante l’incrocio tra Milinkovic e Anastasi: partono molto vicini, poi il franco-serbo accorcia sullo scarico e Anastasi allunga per aprire la difesa avversaria e creare spazio per l’inserimento del rimorchio Mancini. Giocata a tre sull’avanzata del centrocampista: lo strappo di Foresta fa prendere campo, tocca poi al trio offensivo trasformare un innocuo passaggio in un tiro in porta. Giocano di movimento, il pallone passa da Foresta a Mancini che calcia, ma il merito è del doppio movimento senza palla di Anastasi e Milinkovic.
GOL – Per una punta, però, l’obiettivo principale rimane la rete. Proprio sul numero di realizzazioni, infine, verranno giudicate le carriere di tutti gli attaccanti della storia. Forse una visione parziale, però quella più netta e semplicistica. Anastasi ha il difetto di non rubare l’occhio degli esteti del calcio, ma come abbiamo visto il suo lavoro per la squadra è evidente oltre che utilissimo. Senza reti, però, non sarebbe un centravanti credibile: ultimo focus dedicato al post Monopoli, ecco il gol di Valerio Anastasi. Come detto in apertura di articolo il Messina ha cercato molto lo scarico esterno, la buona gamba di De Vito e Grifoni è un’arma da sfruttare sempre. Due le soluzioni per il cross: Anastasi, o il rimorchio alle sue spalle. Sanseverino attacca sempre il palo lungo, già contro il Catania (con un modulo diverso) lo si era visto presente. È però Anastasi l’uomo che deve finalizzare: gol del repertorio classico del numero 9. Cerchio giallo per Grifoni che ha ricevuto al termine di un buon giro palla, in rosso vediamo come Foresta e Milinkovic siano troppo vicini ma comunque pronti ad uno scarico lungo linea o attacco diagonale. In blu Anastasi che attacca il primo palo, a rimorchio Mancini e Sanseverino. Perfetti i movimenti nella circostanza: Mancini prende il cuore dell’area, Sanseverino gioca alle spalle dell’ultimo difensore. Il Monopoli va in un tre contro tre drammatico: Anastasi è lo spauracchio per fisicità, ma non si possono lasciare libere le altre soluzioni. Grifoni cerca il numero 9, attacco perfetto dei tempi e quando Furlan azzarda l’uscita il Monopoli ha già perso. Cross difficilissimo da leggere per la difesa, tempo ottimale di stacco e colpo di testa che vale tre punti e una ritrovata convinzione.