Messina-Monopoli: chi guarda fuori, sogna; chi guarda dentro, si sveglia

Pubblicato il 23 Dicembre 2023 in Primo Piano

Due punti persi. Il Messina che si fa riprendere dal Monopoli spreca il buonissimo primo tempo giocato con una sbavatura che sa di recente passato. Una leggerezza che nega un successo che avrebbe regalato un finale d’anno addolcito. Tempo di mercato e la parola d’ordine diventa: consapevolezza.

UN ATTIMO DI BUIO – Che peccato. Sì, perché quanto messo in pratica dalla squadra di Giacomo Modica (voto 6) per gran parte del primo tempo andava premiato con una vittoria. A mancare è stata la rete del raddoppio, quella che avrebbe chiuso le speranze di un Monopoli che è sembrato sempre appeso a un filo. La possibilità di rientrare in partita ai pugliesi, però, l’ha concessa proprio il Messina con una sbavatura difensiva collettiva. Ci arriviamo, perché la cronologia degli eventi spiega lo svarione. Giallorossi aggressivi, nuovamente con la linea alta e forti nel pressing sul primo portatore. Forse, anche per i protagonisti in campo dato che Luciani e Zunno hanno maggiore vigoria di Plescia ed Emmausso. Solo quella, però, perché i due ragazzi falliscono l’appuntamento con la chance finale. Luciani è un ectoplasma, Zunno arruffone. Nessuna novità rispetto a quanto fatto vedere in stagione. Qualcosa di diverso lo mostrano altri: il primo è un Ragusa che partecipa di più e fraseggia bene con la sua mezzala di riferimento. L’intesa con Franco porta alla rete del vantaggio anche – e soprattutto – per la gran voglia del centrocampista calabrese di incidere. Bella l’azione, bellissima la lucidità con cui Franco conduce il pallone. Dribblando anche un Luciani che non sapeva dove andare ma che finisce, quantomeno, per portare un blocco decisivo su Fazio. Più casuale che altro. Coronamento di venti minuti di gran palleggio, ambizione tecnica e maggiore padronanza della partita. Monopoli schierato per colpire di rimessa e il Messina ci casca. Sì, perché un paio di accelerazioni di Borello e Starita invitavano a maggior accortezza. Quella messa in campo contro Monterosi, Catania e Potenza. Il vantaggio, poi, suggeriva di poter gestire senza rischiare. Invece, il Messina – forse alla ricerca di un raddoppio utile ma difficile – continua a sbilanciarsi fino a perdere le misure. Da una rimessa laterale il Monopoli trova campo aperto, tutto salta con Manetta e Pacciardi fuori posizione. Con loro Salvo, mentre Ortisi è l’ultimo ingranaggio che non funziona. Più o meno, perché è vero che il terzino tiene in gioco Starita ma poteva poco essendo rimasto nella terra di nessuno anche per colpa dei movimenti errati dei compagni. Starita fa il resto, una storia nota dato che in stagione sono già 11 le sue reti. Valore aggiunto di questo Girone C e figuratevi quanto peserà nella lotta salvezza. Lotta pregna anche di scontri diretti, quelli che il Messina non riesce a far suoi eccezion fatta per lo scontro col Monterosi.

CAMBIARE PER MIGLIORARE – Una rete che incide parecchio, perché nella ripresa il Messina è meno brillante e più impaurito. Capisce che questa partita la può anche perdere, ma non prova quasi più a vincerla. Il palo di Ortisi è estemporaneo anche se beffardo, un po’ come tutta la prestazione. Il secondo tempo è strano, perché scivola via senza che nessuno se ne accorga. Col Messina che fatica a costruire anche per la giornataccia di Firenze. Succede pochissimo, un trascinarsi con timore verso la fine. Il Monopoli si chiude ancora di più, anche se mostra maggiore cattiveria quando tira fuori la testa. Non crea nulla, ma ciononostante pare più deciso di un Messina che crea solo caos. E non poteva andare diversamente. Per chi c’era in campo dall’inizio e per chi era in panchina. Le assenze di Plescia ed Emmausso tolgono peso specifico e dimezzano le alternative. Questione che si lega col mercato. La partita col Monopoli chiude il 2023 e il girone d’andata: 19 punti conquistati, non tantissimi ma nemmeno pochi visto l’andazzo del mese di novembre. Un dicembre con 8 punti e una sola rete subita – e per la prima volta i giallorossi fanno punti subendo gol – hanno riportato il Messina in zona lotta e il momentaneo posto nei playout preoccupa ma non terrorizza. Certo, alcune avversarie devono ancora scendere in campo. Fari accesi su Virtus Francavilla-Potenza. Il bilancio della prima metà di stagione diventa sufficiente, nonostante la media sia da playout a fine anno. Però, bisogna sempre analizzare possibilità e percorso (in cui includere pause forzate e logistica rivedibile). Quelle del Messina parlano di un campionato di sofferenza. La costruzione della rosa ha delle precise pecche: per le scelte fatte e per il potenziale di spesa possibile. Che una parte sia stata investita male è indubbio, ma per ambire ai famosi playoff di cui parla Pietro Sciotto serve altro. Ci vuole consapevolezza, in tutto. In Serie C una forbice di un paio di centinaia di migliaia di euro fa la differenza tra soffrire e divertirsi. Certo, al netto che il tutto venga speso con maestria. Il Messina deve dimostrarla adesso, in un gennaio che concede la possibilità di investire per ristrutturare e crescere. Anche per mettere basi, perché l’idea di continuità passa pure da una pianificazione che preveda calciatori buoni oggi e domani. I primi addii ci sono stati: il portiere De Matteis – impiegato solo nella sconfitta in Coppa Italia a Catania – e il difensore Michele Ferrara. In estate avevamo detto e scritto di un suo possibile addio, sulla scia di quanto accaduto con Kragl. Per caratteristiche e per costi. Il tedesco partì – per queste due ragioni -, mentre Ferrara decise di rinnovare e spalmare in mancanza di alternative. Ha giocato poco, forse anche troppo per quanto mostrato quando schierato. Lo scorso anno fu un fattore decisivo, ma con Modica la scintilla non è scattata. Sia per una difesa fin troppo spregiudicata per lui, ma anche per una sua applicazione sotto la sufficienza. La sua partenza concede margine salariale da investire su un sostituto di maggiore utilità tattica. Non basterà, perché a questo Messina servono almeno due giocatori per reparto. Al netto degli addii, che dovranno essere molteplici soprattutto nel segmento under. Il minutaggio è un plus, ma solo se fatto bene. I giovani del Messina sono – per la maggior parte – insufficienti per la categoria. Migliorare si può. Anzi, si deve. Discorso che non vale solo per gli under. Perché il vero fattore da migliorare è quello legato a quei calciatori considerati – o da considerare – leader e incaricati di essere decisivi.

Fumagalli 6
Sulla rete di Starita è beffato, poi tira fuori un paio di uscite importanti per fermare i pugliesi.

Salvo 6
Non perde neanche un duello, sempre tenace nell’uno contro uno e bravo anche a metterci il fisico. Qualche errore di troppo, però, in fase di possesso.

Manetta 5,5
Sulla rete del Monopoli è troppo alto e fuori posizione, doveva essere più lucido e serrare la linea a pochi istanti dalla fine tempo.

Pacciardi 5,5
Stesso discorso fatto per il compagno di reparto, lui prova a rincorrere Starita ma è troppo in ritardo.

Ortisi 6
Tiene in gioco tutti in occasione della rete subita, ma le colpe principali sono di altri. Attacca con più continuità e trova anche un palo clamoroso.

Franco 6,5
Mezz’ora di gran livello per personalità e voglia di incidere. Nel gol è bravissimo a controllare, scartare e calciare freddamente. Cala alla distanza, come tutta la squadra.

Firenze 5
Gioca tanti palloni e ne sbaglia altrettanti. Rischia sempre la giocata difficile ma non è la sua serata migliore.

Scafetta 5,5
Manca sempre qualcosa nella sua prestazione. Resta ibrido sia in fase di possesso che in quella di non possesso. Né carne, né pesce.

Ragusa 6
Buonissimo l’approccio con un tiro in porta insidioso e la palla lavorata per la rete di Franco. Si sacrifica molto in fase difensiva e salva tutto su Starita nella ripresa. Però, in fase offensiva continua a fare davvero troppo poco. Gli attaccanti devono far gol, lui chiude il girone d’andata a zero.

Luciani 4,5
Era la sua chance, forse l’ultima. Bucata del tutto. Mai presente in fase offensiva, sbaglia tutti i movimenti e quasi ostacola Franco nell’azione del gol. Tantissima paura palla al piede, gioca sempre con due frazioni di ritardo. Poco coraggio dato che una volta in possesso torna sempre indietro. Non si capisce bene quale sia la sua natura come attaccante.

Zunno 5
Pasticcione. Basterebbe questo visto che gioca tantissimi palloni ma finisce sempre per complicarsi la vita. C’è sempre almeno un tocco di troppo nelle sue giocate.

Frisenna 5,5
Prova a mettere un po’ di intensità a un centrocampo in calo, ma non ci riesce del tutto.

Cavallo 5
Ennesima riprova che non è ancora adatto per affrontare le difficoltà della Serie C.

MONOPOLI Perina 5,5; Cristallo 5 (dal 23′ s.t. D’Agostino 5,5), Fazio 6, Ferrini 6, Di Benedetto 5,5 (dal 38′ s.t. Cargnelutti s.v.); Viteritti 5,5, Vassallo 5,5, Iaccarino 5,5, Borello 6 (dal 42′ s.t. Simone s.v.); Starita 6,5, De Paoli 5 (dal 37′ s.t. Spalluto 5,5). All. Anaclerio 5,5

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

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