Messina-Monterosi, l’ABC: autostima, battaglia, concentrazione

Pubblicato il 5 Novembre 2022 in Primo Piano

Fattore campo. Il Messina che ospita il Monterosi deve imparare a sfruttare il turno interno con maggiore confidenza. La penuria di punti in trasferta, infatti, suggerisce che la salvezza dei giallorossi passerà dal San Filippo.

CONTARE SU SÉ STESSI – Correggere gli errori, aumentare l’attenzione, conquistare freddezza. La lista dei problemi del Messina è diventato, ormai, un disco rotto. Sempre gli stessi difetti: ripetuti e non corretti. A Monopoli sono andati in scena tutti, eccezion fatta per la sola apatia mostrata, invece, ad Andria e Cerignola. Lacune che pesano come macigni, perché tolgono punti e fiducia. Auteri martella, bacchetta e cita pure qualche scappellotto per svegliare. Insistere sulla poca bontà della rosa costruita è diventato inutile, si dovrà fare di necessità virtù e contare su questo gruppo. A cui potrebbe essere aggiunto Antei, ma che non vedrà Di Jenno dopo che il calciatore – in un post su Instagram – ha, praticamente, annunciato una sospensione (definitiva?) della sua carriera. Lavorare è il verbo che risuona in maniera quotidiana, con l’amara consapevolezza che i frutti di questo lavoro non stiano arrivando. Alti e bassi, con picchi di bassissimo. Anche casalinghi. Dove, però, sono arrivati i 7 punti in classifica e si sono viste – nella gara col Latina – alcune tra le cose migliori. Avversario difficile questo Monterosi: squadra solida, cattiva in mezzo al campo e spietata davanti. Progetto tecnico interessante, di quelli che convincono se l’obiettivo resta quello di consolidarsi nella fascia centrale della classifica. Di Paolantonio, Carlini e Costantino (su tutti), poi, non sono calciatori banali per una squadra che ha come primo obiettivo la salvezza. Il refrain potrebbe essere quello visto contro il Giugliano – come detto dallo stesso Auteri – con la differenza che questo Monterosi è ormai calato anima e corpo nella Serie C. Al Messina il compito di spegnere le velleità e costruire il suo cammino salvezza. Dal San Filippo – inutile pensarla diversamente – passa tantissimo del destino dei giallorossi.

CLASSICO REBUS – Squalificato Konate, rientra Versienti e torna il rebus formazione. Il primo enigma da comprendere è quello legato al modulo: se Versienti sarà pronto per giocare dall’inizio, allora, si potrebbe tornare al 3-4-3 con Fazzi opposto. In caso contrario si confermerebbe il 4-3-3. In difesa Angileri deve convivere con i soliti piccoli fastidi, potrebbe toccare nuovamente a Filì con Trasciani che si candida per un posto sulla corsia destra. In mediana Fofana dovrebbe partire ancora dalla panchina, preferito Mallamo per completare il trio con Marino e Fiorani. In avanti ultimo ballottaggio: Grillo o Iannone? Favorito il secondo, poi Catania e Balde, meno probabile l’impiego di Curiale dall’inizio. Come sempre, quindi, tutto legato alla possibilità di avere almeno due laterali per il 3-4-3. Limite davvero insopportabile. Monterosi che in stagione ha oscillato dall’iniziale 4-3-1-2 al 3-5-2 delle ultime settimane, in linea con quanto mostrato lo scorso anno. Costantino è tornato nell’ultimo turno dopo un lungo stop: i suoi pochi minuti al Francioni lasciano pensare che al San Filippo possa tornare titolare. La sua presenza modificherebbe – e moltissimo – le carte in tavola. Attenzione, però, a sottovalutare una squadra sì giovane, ma dotata di colpi tecnici e letture tattiche – Menichini è garanzia da questo punto di vista – sempre difficili da digerire per gli avversari.

MESSINA (4-3-3) Lewandowski; Trasciani, Camilleri, Filì, Fazzi; Fiorani, Marino, Mallamo; Iannone, Balde, Catania. All. Auteri

MONTEROSI (3-5-2) Alia; Tartaglia, Piroli, Mbende; Verde, Parlati, Di Paolantonio, Lipani, Cancellieri; Costantino, Carlini. All. Menichini

*foto copertina: Acr Messina – sito ufficiale | ph. Francesco Saya

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