Messina, nuovo disastro: l’Andria passa tra le proteste

Pubblicato il 28 Novembre 2021 in Primo Piano

Prestazione e risultato amari per un Messina che cade per la quarta volta consecutiva. Vince la Fidelis Andria, che merita il successo grazie a una prova generale migliore rispetto ai giallorossi. Messina che, però, può protestare per lo sviluppo dell’azione decisiva. Recriminazioni a parte, resta l’ennesima prova insufficiente.

DOMINIO PUGLIESE – Lorenzo Catania è la scelta di mister Capuano per completare il reparto mediano. Il numero 20 vince il ballottaggio con Konate e viene preferito, anche, al rumeno Marginean. Per il resto non ci sono sorprese rispetto alle anticipazioni della vigilia: Fazzi – capitano di giornata – centrale della difesa a 3 con Celic e Mikulic ai lati, sulle corsie ci sono Rondinella e Distefano. Ancora panchina per Baldé. Nell’Andria subito titolare Legittimo al posto dello squalificato Sabatino, in una difesa in cui De Marino viene preferito a Lacassia e Alcibiade. Neanche il tempo di prendere le misure al match che il Messina passa: primo contrasto tra De Marino e Adorante, pallone che schizza verso Bonavolontà che non controlla, il rimpallo favorisce Catania che può affondare centralmente. Il numero 20 avanza, si sposta la palla sul sinistro e fa partire un rasoterra chirurgico che diventa irraggiungibile per Dini. Giallorossi subito avanti, ma la reazione dei pugliesi è impetuosa: prima Di Piazza è impreciso con un colpo di testa da buona posizione, poi ci vuole un grandissimo intervento di Mikulic per fermare Bubas, pronto a calciare a botta sicura dopo la discesa sulla sinistra di Nunzella. La superiorità dell’Andria – nonostante lo svantaggio – diventa evidente, col possesso di palla sempre nei piedi dei ragazzi di Ginestra. I frutti arrivano poco prima del quarto d’ora, quando Bubas verticalizza in maniera perfetta sullo scatto di Di Piazza, bruciati Fazzi e Celic, piattone destro millimetrico e Lewandowski battuto. La partita del bomber dei pugliesi, però, finisce presto: un pestone lo costringe a uscire, al suo posto Tulli. Il dominio della Fidelis è evidente, altra verticalizzazione e Messina che sprofonda: sbaglia i tempi di salita Mikulic con Di Noia che può involarsi verso l’area giallorossa, affrontato da Lewandowski e steso dalla spinta da dietro di Celic. Calcio di rigore, ma giallo per il polacco che, infatti, protesta vibratamente. Dal dischetto va Bubas: destro piazzato e Fidelis Andria in vantaggio. Rete che arriva al 25′, due minuti dopo abbandona la tribuna il presidente Sciotto, visibilmente adirato e vero fiume in piena verbale. Non arriva la reazione del Messina, anzi è sempre l’Andria a tenere il pallino del gioco e correre in avanti. Capuano inizia a far scaldare Baldé, probabile prima mossa a inizio ripresa. Ultimo squillo con la botta da lontano di Di Noia neutralizzata in due tempi da Lewandowski. Basta così, prima frazione che se ne va col Messina meritatamente in svantaggio.

PARI, BEFFA E PROTESTE – Doppio cambio e rivoluzione nel modulo a inizio ripresa: fuori Rondinella e Vukusic, dentro Russo e Baldé. Per un Messina che, quindi, passa al 4-3-3: Fazzi e Distefano terzini, con i neo entrati ai lati del centravanti Adorante. Il primo brivido, però, è ancora di marca pugliese, ma Tulli non trova il giusto impatto col pallone dopo una bella discesa di Casoli. La risposta del Messina, stavolta, arriva con Russo, ma il suo destro – su assistenza di Catania – è largamente impreciso. Difficoltà che si sommano quando Distefano deve alzare bandiera bianca per un problema muscolare, al suo posto Konate con Simonetti che diventa terzino destro e Fazzi dirottato a sinistra. Andazzo chiaro, con la Fidelis che domina e si vede annullare, anche, la terza rete per un fuorigioco di Casoli. L’errore più grosso dell’Andria, adesso, è quello di tenere aperta una gara che – prestazioni alla mano – non avrebbe storia. Il calcio non perdona e il pari è servito: prima botta da fuori di Baldé con respinta di Dini in corner. Sugli sviluppi colpo di testa di Mikulic e ancora grande respinta di Dini, sul pallone arriva Celic che rimette dentro dove Adorante è lesto a insaccare. Parità, quasi inaspettata e forse immeritata. Reazione più nervosa che tecnica quella del Messina che, adesso, credono nella possibilità di ribaltare il match. Andria che si abbassa, impauriti i pugliesi che hanno sprecato la grande occasione di chiudere la gara quando la squadra di Capuano sembrava in totale confusione. Proteste del Messina quando Baldé scappa via alla difesa della Fidelis, entrato in area viene toccato da dietro da De Marino, per Monaldi il contatto non vale il penalty. Le proteste proseguono, perché l’Andria torna in vantaggio, ma l’azione pare viziata: cambio di gioco sulla sinistra, Nunzella sembra controllare col braccio prima di scappare sulla corsia, poi il cross in mezzo dove Alberti stacca indisturbato e batte ancora Lewandowski. Tempo che scorre via, il Messina non riesce più a colpire e arriva la quarta sconfitta consecutiva.

MESSINA 2

FIDELIS ANDRIA 3

MARCATORI Catania (M) al 2′, Di Piazza (FA) al 13′, Bubas (FA) su rigore al 25′ p.t.; Adorante (M) al 25′, Alberti (FA) al 38′ s.t.

MESSINA (3-5-2) Lewandowski; Celic, Fazzi, Mikulic; Rondinella (dal 1′ s.t. Russo), Catania (dal 39′ s.t. Busatto), Damian, Simonetti, Distefano (dal 11′ s.t. Konate); Adorante, Vukusic (dal 1′ s.t. Baldé). (Fusco, Fantoni, Marginean). All. Capuano

FIDELIS ANDRIA (3-5-2) Dini; De Marino, Venturini, Legittimo; Casoli, Gaeta (dal 26′ s.t. Bolognese), Bonavolontà, Di Noia (dal 34′ s.t. Dipinto), Nunzella; Di Piazza (dal 19′ p.t. Tulli), Bubas (dal 26′ s.t. Alberti). (Vandelli, Paparesta, Carullo, Lacassia, Pelliccia, Graziano, Leonetti, Alcibiade). All. Ginestra

ARBITRO Monaldi di Macerata

NOTE Spettatori 500 (incasso € 4.721). Ammoniti Lewandowski, Mikulic, Dini, Simonetti, Konate. Corner 4-2. Recupero 2′ e 4′.

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