Messina-Paganese, dolcissima vendetta

Pubblicato il 23 Dicembre 2021 in Primo Piano

Bravo mister Raciti. Complimenti d’obbligo per iniziare. Perché il tecnico promosso dalla Primavera è stato capace di trasformare un Messina passivo, arrendevole e terrorizzato, in una squadra semplice, logica e spinta da una grandissima voglia di lottare.

NUOVI PROTAGONISTI – Vincere e basta. Questo era il destino a cui i giallorossi dovevano andare incontro. Fatto, anche con una sofferenza finale evitabile, ma che diventa la vendetta perfetta – e servita freddissima – rispetto alla gara di andata. La rete di Busatto – bravo a esserci al momento del rimpallo giusto – spazza via l’amarezza e la tristezza procurata, pochi istanti prima, dal destro dell’ex Cretella. Una beffa che pesava troppo, perché il Messina non meritava di non vincere questa partita. Non per una prestazione sontuosa – ogni riferimento non è casuale -, ma perché i ragazzi di Ezio Raciti (voto 6,5) ci avevano provato e creduto davvero. Più della Paganese, comunque meglio di una squadra rimasta banale e di facile lettura fino al forcing finale. Le scelte e la volontà fanno la differenza: quelle di Raciti partono dallo schierare Fusco tra i pali al posto di un Lewandowski schiacciato dagli errori. Se si vorrà, ci sarà tempo per provare a recuperare il polacco, ma la gara contro la squadra di Grassadonia era troppo delicata e importante per rischiare ancora. Tocca a Fusco: che ripaga non con interventi straordinari, ma con la sicurezza. Straordinario, invece, è l’impatto di Marginean. Il ragazzo scuola Sassuolo non delude, mostra un repertorio vasto e trova ancora la rete. Bellissima, di pura classe e prepotenza: tempo di inserimento, controllo di corpo e palla, poi un destro a spazzare via tutto. Baiocco, ma anche i mesi passati in panchina come spettatore delle alchimie fallimentari di Capuano. Che disastro l’aver sprecato due mesi. Il Messina di Raciti non è nulla di speciale, è una squadra quadrata e schierata con logica. Lo dice lo stesso tecnico – nella conferenza in cui conferma il suo commiato -, quando sottolinea di aver solo trasmesso serenità e messo i calciatori al proprio posto. La gara di Marginean diventa manifesto di come per salvarsi – qualsiasi squadra – debba cercare di tirare fuori il massimo da tutti i protagonisti. La copertina è la sua, perché sua è una rete bellissima e una prestazione totale. Che paga, forse, solo un pizzico di stanchezza figlia della disabitudine a giocare.

SULLA STESSA BARCA – Questa stagione del Messina, però, non pare poter essere serena o rilassata. Lo racconta una ripresa in cui i giallorossi finiscono per abbassarsi troppo e troppo presto. Raciti tira fuori Damian e Simonetti perdendo esperienza, ma trova la risposta pronta di Gonçalves e di un Konate capace di rattoppare ogni zona di campo in cui si apre una piccola falla. Una resistenza prolungata – in cui Adorante e Distefano faticano ad alzare la squadra -, ma che alla fine stava per pagare visti i pochissimi pericoli corsi. Grassadonia aveva giocato tutte le sue carte, ma Fusco di interventi complicati non aveva dovuto compierne. La classe, però, è una dota innata: quella di Carmine Cretella si conosce bene da queste parti, il suo destro di prima è bellissimo oltre che vincente. Fantasmi della gara d’andata, ancora una volta ripresi nel finale. La vendetta – dicevamo all’inizio – viene servita poco dopo e porta le firme più inattese. Dal cross perfetto di Konate, alla zuccata di Distefano, fino al tocco di Busatto. Tre calciatori spesso ai margini, di contorno – quelli dell’under 15 (altro riferimento non casuale) -, ma la bravura di Raciti è stata quella di dare a tutti la stessa importanza. Facile dirlo adesso, ma le parole del tecnico sin dal suo insediamento andavano in questa direzione. La volontà di unire, di far sentire tutti importanti e utili. I cambi parlano chiaro, perché Damian e Baldé lasciano il campo a Konate e Distefano quando di partita da giocare ce ne era ancora tanta. Fiducia, in tutti. Ripagata. Come dice lo stesso Raciti, che non rivendica le scelte, ma regala merito solo ai suoi ragazzi. No, il Messina non è diventato magicamente irresistibile. Sì, il calciomercato resta necessario, ma le gare con Catania e Paganese hanno detto che questo gruppo se sereno, ben messo in campo e motivato nella maniera giusta avrebbe potuto fare meglio di quanto visto fin qui. Una vittoria che pesa tantissimo, perché i 3 punti regalano ai giallorossi un balzo che porta dall’ultimo al quartultimo posto. Posizione che varrebbe il fattore campo in caso di playout, quando si è in difficoltà non si butta via niente.

IL DOMANI È OGGI – Le parole di Raciti nel post gara confermano il suo ritorno in Primavera. Almeno, questi sembrano essere i piani della società giallorossa. La chiarezza e la velocità diventano gli ingredienti necessari. Il nome di Novelli resta caldissimo, prima andranno chiariti ruoli e responsabilità societarie. L’addio di Lo Monaco diverrà esecutivo? Domanda a cui dovrà rispondere un presidente Sciotto chiamato, ora come non mai, a fare il presidente e decidere. Pace o addio, non c’è più spazio per sfumature e disfide a mezzo stampa. Dalla posizione di Lo Monaco, poi, potrebbe dipendere anche quella di Argurio. Un binomio che potrebbe anche non rimanere inscindibile, ma andrebbe ricostruito il rapporto di fiducia con la proprietà. Decidere subito, senza troppi fronzoli o ulteriori riflessioni. Il tempo è già trascorso. La mini gestione Raciti, poi, ha detto che questo gruppo qualche valore lo conservava – merito anche di più di un’intuizione dello stesso Argurio -, più di quelli creduti e non mostrati da Capuano e in parte Sullo. No, due gare non possono diventare riassunto valido per tutto, ma sono diventate utili per mostrare una vivacità che sembrava sparita o mai stata in possesso. Il tempo è poco, decidere subito. Lo ripetiamo, come un disco rotto. Dimissioni, addii, conferme e nuovi allenatori: tutto deve arrivare adesso. Domani è già tardi. Poi, testa al calciomercato. Senza lasciare nulla al caso. Capitolo trattativa societaria: lo abbiamo già scritto, anche qui ci ripetiamo, se si vorrà cedere bisognerà farlo immediatamente. Il calciomercato non potrà essere influenzato da una impasse dovuta a trattative per la cessione del club. Sarebbe uno scotto che pagherebbe solo la squadra e il futuro tecnico, che si rifletterebbe sulla classifica. Basta perdere tempo, basta farlo sulla pelle e sul futuro del Messina.

Fusco 6,5: un avvicendamento quasi scontato con Lewandowski, lui risponde con grandissima personalità e voglia. Trasmessa una sicurezza diversa alla squadra.

Fantoni 6,5: altra prova di buonissimo spessore. Sempre attento, mai fuori posizione e per nulla impaurito sia nel giocare palla che nel gioco fisico contro gli attaccanti avversari. Prova a farsi vedere in zona gol su azione d’angolo.

Celic 7: spostato al centro della difesa mostra una delle migliori prestazioni stagionali. Attento, puntuale, cattivo nei duelli e pulito in uscita palla. Di testa sono quasi tutte sue.

Carillo 6: meno compiti di impostazione, non sbaglia nulla e gestisce con sicurezza.

Rondinella 6: grinta e cattiveria alla base di una prestazione senza sbavature o sofferenze. Appoggia bene la manovra.

Fofana 6,5: tantissima quantità e buona qualità quando pennella per l’inserimento di Marginean. Motorino.

Damian 5,5: qualche errore di troppo in fase di costruzione, ma è lui a tenere alto il baricentro e trasmettere voglia di pressare alti. Ammonito troppo presto, sostituito di conseguenza. (dal 12′ s.t. Konate 6,5: in fase di rottura diventa insuperabile, poi trova anche il lancio che innesca la rete della vittoria)

Marginean 7,5: qualcuno ci dia una spiegazione. Assurdo aver perso due mesi senza mai farlo scendere in campo. Imposta, lancia, accompagna, attacca e segna ancora. Un ciclone. Cala leggermente nella ripresa, anche per colpa della poca abitudine a giocare, ma è l’assoluto valore aggiunto.

Simonetti 6: ancora adattato sulla corsia, soffre pochissimo e se la cava egregiamente. (dal 12′ s.t. Gonçalves 6: ci mette gamba e qualità, le sue discese tutta tecnica fanno malissimo ai campani)

Adorante 6,5: una gara di totale lotta e sofferenza. Sportellate continue coi difensori campani, tantissimi palloni contesi e protetti, prova da lottatore puro. (dal 42′ s.t. Busatto 6,5: al posto giusto al momento giusto, niente di meglio)

Baldé 5,5: lontano dalla condizione migliore, un paio di spunti arrivano ma vengono sprecati con scelte sbagliate. (dal 26′ s.t. Distefano 6,5: quando entra prova a tenere alta la squadra, ci riesce a metà. Nel finale, però, è l’uomo che ci crede di più diventando decisivo nell’azione della vittoria)

PAGANESE Baiocco 5; Schiavino 5,5, Sbampato 5,5, Bianchi 5 (dal 20′ s.t. Murolo 5,5); Scanagatta 5 (dal 1′ s.t. Zito 5,5), Cretella 6,5, Tissone 5,5 (dal 16′ s.t. Vitiello 5), Firenze 6, Viti 5,5 (dal 16′ s.t. Iannone 5); Piovaccari 5,5, Guadagni 5 (dal 21′ s.t. Castaldo 5). All. Grassadonia 5,5

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

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