Derby a metà. Non a Messina, senza tifosi ospiti e anche quelli giallorossi non potranno essere così tanti. Messina-Palermo, però, resta sempre una delle sfide più affascinanti della storia dei due club.
DIFFICOLTÀ – Derby a metà, perché la vera pesantezza ed essenza della rivalità non potrà essere percepita a causa di una cornice particolare. Questo, in breve, il Sullo pensiero – nella conferenza pre gara – su quanto diverso sarà questo derby. Poi, c’è l’importanza di una partita che arriva presto in stagione e che vede le due squadre arrivarci da strade differenti. Quella della pianificazione basata sulla continuità del Palermo: che conferma Filippi e buona parte della rosa e chiude il mercato molto presto. Dall’altra parte una squadra costruita in due settimane, le stesse di lavoro vero sulle gambe e che cerca la condizione nelle partite ufficiali. Per Sullo ancora presto per godersi i nuovi arrivi: non ci saranno Milinkovic e Vukusic, con Fazzi aggregato dopo un solo allenamento. Un Messina in divenire, lontano da quello che si vedrà da Monopoli in avanti, ma squadra che dovrà farsi trovare pronta contro un avversario di alto spessore. Palermo cinico con il Latina, più brillante in Coppa col Picerno, col tratto comune di una filosofia di gioco chiara e convinta. Derby a metà, perché i fattori emotivi – in gare del genere – contano sempre, ma queste due squadre sembrano ancora lontane dal poter comprendere il peso di rivalità del genere. Magari al ritorno, forse un bene per dare vita a una sfida di puro calcio tra due squadre che – al netto della condizione – provano a giocare e non a speculare.
CONTINUITÀ – Fuori i nuovi, a casa anche Russo per un problema alla caviglia, ma prima chiamata per il difensore Mikulic. Recuperati Carillo e Celic, così Sullo potrà contare su una panchina ricca proprio nel reparto in cui la rosa corta ha pesato di più a Pagani. Non si sbilancia mai il tecnico giallorosso quando si tratta di formazione o moduli, ripete che conta la mentalità e la voglia di fare gioco. “Quando giochiamo a calcio possiamo vincere con chiunque, sennò perderemo con tutti”, parole e musica di Sullo che chiarisce che non esistono alibi quando si scende in campo. Il Messina delle prime due uscite lo conferma, sempre voglioso di imporsi e aggredire. La condizione deve crescere, pena non diventare mai la squadra solida che Sullo immagina. Palermo avversario tosto, costruito per vincere e difficile da affrontare per qualità. Cinismo a piene mani quando c’è da chiudere le sfide, con una rosa fatta di calciatori che conoscono categoria e superiori. Prova di maturità per i giallorossi, nonostante tutte le attenuanti del caso. Lo dice Sullo che non esiste miglior giudizio di quello del campo, allora sarà il terreno a rivelare la percentuale di crescita del Messina. Presto per una gara del genere? Mai, perché gli esami difficili sono il modo migliore per capire se stessi. Resta un rebus, però, la formazione: senza Russo il candidato principale resta Fazzi, anche se un solo giorno in gruppo potrebbe far desistere Sullo dal buttarlo subito nella mischia. L’ex Sambenedettese, però, è il profilo migliore per la corsia esterna senza bisogno di adattare nessuno. Per il resto pochi dubbi – forse il solo ballottaggio tra Fofana e Konate -, anche perché Sullo vuole ricercare continuità per accelerare i tempi di crescita.
MESSINA (4-4-2) Lewandowski; Morelli, Celic, Carillo, Sarzi; Fazzi, Fofana, Damian, Simonetti; Adorante, Baldé. All. Sullo.
PALERMO (3-4-2-1) Pelagotti; Peretti, Lancini, Perrotta; Almici, De Rose, Luperini, Giron; Dall’Oglio, Floriano; Brunori. All. Filippi.
*fonte foto: Acr Messina – pagina Facebook ufficiale | ph. Saya