Prendere forma. Dalle parole ai fatti, così il rilancio del Messina è sempre più concreto. Lello Manfredi – ancora una volta dg – vicino a lanciare la campagna abbonamenti, con Marcello Pitino a un passo dall’essere confermato ds. Per la panchina? Un nome su tutti, ma non l’unico.
ORGANIZZAZIONE – L’entusiasmo del presidente Sciotto era evidente nel giorno della conferma di avvenuta iscrizione alla prossima Serie C. Un sentimento che spazzava l’inquietudine e la stanchezza che lo avevano avvolto nei mesi precedenti. Un rilancio non a parole, perché le prime mosse per la ricostruzione del Messina non sono di quelle banali. Il lavoro di Manfredi prende forma e vedrà la luce a breve. Questione non secondaria quella organizzativa: dalla campagna abbonamenti alla sede del ritiro. La prima verrà lanciata e spiegata a breve, così da aprire le porte alla partecipazione – che pare godere di numeri diversi rispetto al passato – di una tifoseria che sta già mostrando il suo entusiasmo tramite il crowdfunding che ha già raccolto più di 30 mila euro e punta all’obiettivo dei 100 mila. Una dimostrazione d’amore, ma anche di esempio per un tessuto imprenditoriale che potrebbe, finalmente, rispondere. Sciotto resta attivo nei suoi appuntamenti conoscitivi, sia in provincia che fuori regione. A proposito, lontano dalla Sicilia si svolgerà il ritiro estivo: Roccaporena meta che profuma di Serie A e che resta in vetta alle idee del dg Manfredi. Questioni da scrivanie, che viaggiano spedite come mai negli anni precedenti. Non vanno in secondo piano le questioni di campo, perché Sciotto ha lavorato su più piani. Quello noto di Zeman: sogno di inizio estate, ma che tale dovrebbe restare. Niente boemo e niente Pavone, con il ruolo di direttore sportivo da affidare, nuovamente, a Marcello Pitino. Meritato dopo il lavoro dello scorso anno, come meritata sarebbe la libertà di scegliere il nuovo tecnico senza troppi vincoli.
ALLENATORE – La questione panchina, quindi, diventa la più interessante del momento. Il duo Pavone-Zeman avrebbe garantito una visione tecnica e tattica ben precisa. Il primo esperto in giovani di talento, il secondo un maestro nella valorizzazione. Il bel gioco sarebbe stato garantito, come la discontinuità tipica di Zemanlandia. Una tassa da pagare con piacere, perché quando il calcio del boemo funziona diventa devastante. Difficile, come dicevamo, il loro arrivo. Pitino che torna alla guida della parte sportiva punterà su altro, ma l’ambizione resta alta. Il nome caldissimo è quello di Gaetano Auteri, un tecnico che garantisce concretezza e risultati. Ultimi anni più complicati, ma la sua storia indica come il tecnico di Floridia resti profilo per chi punta a qualcosa di più importante di un piazzamento da metà classifica. Che l’obiettivo del Messina resti, in primis, la salvezza è pacifico, ma che voglia arrivarci attraverso un altro cammino anche. Una crescita che regali tranquillità presto nella stagione, per poi modellarsi in base alle possibilità. Molto dipenderà dalla rosa, fermo restando il patrimonio di 15 calciatori già sotto contratto. Alcuni su cui puntare, altri meno. In porta e difesa il lavoro maggiore per entrate e uscite, in attacco è tutto da rifare. Con Auteri il modulo sarebbe noto: 3-4-3. Catene esterne che devono avere gamba e qualità, difesa con due marcatori puri. Un calcio conosciuto, che ha regalato importanti risultati al tecnico siciliano e che, adesso, cerca rilancio dopo la brutta stagione di Pescara. A proposito, in Abruzzo i rapporti tra Auteri e Peppe Rizzo hanno portato il ragazzo messinese al ritorno a casa. Una conferma, allora, diventerebbe difficile visti i precedenti. Sul piatto, però, resta un altro nome: Peppe Raffaele. L’ex Igea Virtus, Catania e Viterbese ha già sfiorato Messina qualche stagione fa, oggi tornerebbe in un ambiente societario diverso e strutturato. Profilo che piace e che potrebbe essere la figura mediana tra gli estremi Zeman e Auteri.