Dopo la pessima prova contro il Picerno tocca al Gaetano Auteri e al dg Lello Manfredi commentare il momento del Messina.
ME NE VERGOGNO – «Impossibile commentare, abbiamo toccato il fondo. Non abbiamo giocato a calcio. Una partita di cui mi vergogno e chiedo scusa. Il gol subito ci ha spento del tutto, Lewandowski è scivolato in mezzo al fango. Non scelgo mai la strada della contestazione, io preferisco quella del sostegno. Potrei fare la vittima e dire che non ci sono le condizione minime per fare calcio, ma non mollo. Non mi piace individuare capri espiatori. Anche criticare la proprietà a cosa serve? Non ci fa mancare nulla. Chi vuol supportarci bene, sennò ne faremo a meno. Quando si ama una maglia bisogna supportarla, c’erano solo le solite 500 persone. Un vero tifoso dovrebbe sempre ringraziare una proprietà che fa calcio con soldi propri, la penso così da 30 anni non solo qui a Messina. Io non vado dietro al disfattismo e alla negatività. Sono pronto a essere bersaglio. In un campo così non si può giocare a calcio, se non possiamo giocare perdiamo ogni possibilità. Non è stata una partita di calcio perché non si stava in piedi, anche loro hanno fatto poco per questo motivo. Il gruppo c’è ancora, qualcuno potrà avere meno forza mentale di altri ma il gruppo è vivo. Non siamo riusciti ad avanzare e giocare seconde palle. Il gol arriva dal un calcio piazzato. Non dobbiamo fare i disfattisti, abbiamo ancora due gare e un intero girone per risalire. Se mi sento in discussione? Facendo questo lavoro è normale, anche nelle scelte che faccio mi metto sempre in discussione. Abbiamo dei limiti, ma l’allenatore bravo è quello che fa bene con quello che ha a disposizione. Quando prendo un impegno sono abituato a portarlo a termine. Non c’è mancanza di coesione, in nessuna delle componenti. Lavoriamo per un obiettivo comune».
MANFREDI – «Inutile dirvi che lo stato d’animo di proprietà e dirigenza sia come quello dei nostri tifosi. Non posso dare risposte chiare sul futuro dello staff tecnico perché il presidente è fuori Messina ed è giusto attendere il suo rientro per capire che decisioni vorrà prendere. Quello che posso dire è che verrà fatto tutto il possibile per la salvezza. Magari non sarà questa dirigenza a farlo, ma le intenzioni della proprietà sono chiare. Conosciamo il calcio, la soluzione più semplice è cambiare e resto pronto a ogni decisione della proprietà. Finché avrò forza in corpo farò di tutto per salvare il Messina. Da solo non posso fare niente, tutti insieme possiamo ancora. Sul mercato interverremo in maniera drastica, anche se c’è impegno è chiaro che non possiamo non fare una forte rivoluzione. Il contesto negativo non è legato ala tifoseria, ma in tutto l’ambiente che ci gira attorno. In città non c’è questo seguito che può aiutare. Solo i tifosi ci possono salvare, non saprei a chi altro chiedere aiuto. La rivoluzione può essere fatta con Pitino e Auteri? Il gruppo squadra è deficitario, solo con loro non possiamo salvarci. I numeri parlano chiaro. Se la proprietà vorrà cambiare in primis il management non posso saperlo. Per me è necessaria una rivoluzione, una sterzata rapida. Il terreno di gioco? Siamo stati diffidati dalla Federazione, abbiamo fatto una segnalazione al Comune di Messina. Loro hanno affidato il tutto alla Messina Servizi che ha appaltato a una ditta privata. Ci dicono che ci siano problemi legati al drenaggio, ma la Lega Pro ci ha fatto sapere che senza una risoluzione immediata dobbiamo trovarci un altro campo già per la sfida col Taranto».