Messina-Picerno, continuare a scalare

Pubblicato il 7 Febbraio 2025 in Primo Piano

Pericolo altissimo. Mercato brillante e vittoria contro il Latina sono il passato, perché il Messina non ha tempo per crogiolarsi su quanto fatto. Classifica ancora in salita ripida e impegni sempre più difficili costringono i giallorossi all’obbligo di dover fare risultato sempre, a cominciare dal Picerno.

GIOCARE NEL RUMORE – Vi concentrate meglio nel caos o nel silenzio? Domanda che sembra retorica, perché è banale pensare che il cervello possa funzionare in maniera più brillante senza distrazioni esterne, con il focus puntato su quello che c’è da fare. Nel calcio, invece, no. Perché il silenzio distrae, porta via i pensieri e confonde. A calcio si gioca nel rumore, nel casino di una Curva che spinge e tifa. Anche se ti è contraria, perché ti esalta – anche spaventa – dover sfidare il rumore. In questa stagione il rumore si è soffocato vista l’aperta e condivisibile contestazione della tifoseria organizzata verso Sciotto; un silenzio che è stato compreso e accettato ma che ha certamente tolto una parte del fascino da stadio. Il famoso “fattore campo”, che oggi pare tornare concetto vivido. Contro il Latina si è sentita la spinta della gente presente, che ha vissuto la partita con la stessa ansia di chi stava giocando. Tensione nel momento di maggiore difficoltà, poi la reazione che ha aiutato la squadra a segnare. Non a caso, infatti, Banchieri ha detto che nel tiro di Garofalo c’era tutta la tifoseria. Per qualcuno potrà sembra retorica, ma il calcio è anche questo. Perché è uno sport popolare, mosso dal sentimento dell’appartenenza e della fede. Insomma, il calcio è della gente. A Messina il cambio di proprietà ha portato al ritorno del tifo organizzato e alla curiosità dei tanti che si erano allontanati di fronte alla gestione zoppicante di Sciotto. Un fattore che conterà, perché in questa rincorsa salvezza ogni addendo servirà per la somma necessaria.

TANTI NUOVI – Avversario tosto questo Picerno, ma squadra dalla classifica senza grossi patemi. Non può andare in basso e difficilmente andrà più in alto. Classica squadra da metà graduatoria. E quindi da temere parecchio. Società ammirevole, pregna di competenza e con un progetto sportivo che dovrebbe fare scuola. Volete sapere cos’è il calcio sostenibile? Fatevi due passi in Basilicata. Un esempio per tantissime squadre di Serie C, ma che dovrebbe essere presa come case study anche in categorie superiori. Mercato fatto di plusvalenze pesanti come quelle di Gilli e Allegretto e arrivi di sostanza, che resta il tratto distintivo di questa rosa. A Domenico Franco si sono aggiunti Manetta e Salvo, tre ex che avranno accoglienze diverse. Soprattutto Manetta, che però non è stata per nulla una grave perdita. E basta leggere voti e commenti che gli abbiamo riservato in stagione per comprendere la nostra posizione in merito. Ecco, l’ex difensore torna utile per aprire la parentesi Domenico Roma: il ds ha fatto un lavoro perfetto, perché non ha peccato di imprudenza e nemmeno di attendismo. È andato dritto verso l’obiettivo: rifare tutto da zero. Perché la rosa del girone di andata non era all’altezza, perché i meno peggio volevano comunque andar via e allora serviva ricostruire. Detto, fatto. Banchieri gode, ora, di una rosa duttile, fluida e capace di interpretare varie pagine di calcio. Il tecnico torinese ha scelto il 4-3-1-2 nelle prime due uscite, adattandosi al materiale a disposizione e anche per esaltare un gioco fatto di fraseggio che prova a essere corto. La lista degli esterni sarebbe ricca, con opzioni interessanti, ma lo scopriremo più avanti dato che Chiarella e Dell’Aquila sono out. Fuori anche Ingrosso oltre agli squalificati Lia e Petrucci. Convocato Marino, ma una caviglia gonfia lo terrà fuori. Come De Sena, che in settimana ha sofferto qualche giornata di fastidiosa febbre. Quindi? Krapikas in porta, in difesa Gyamfi a destra con Haveri – ottimo profilo – pronto a esordire a sinistra. In mezzo Dumbravanu sarà affiancato dall’ultimo arrivato Gelli. Centrocampo confermato con Buchel in regia più Garofalo e Crimi; sulla trequarti si apre il ballottaggio con Pedicillo favorito su Vicario. In avanti Tordini a supporto di Luciani, che dovrebbe essere preferito a Costantino vista una condizione ancora da costruire dell’ex Lucchese.

MESSINA (4-3-1-2) Krapikas; Gyamfi, Gelli, Dumbravanu, Haveri; Garofalo, Buchel, Crimi; Pedicillo; Luciani, Tordini. All. Banchieri

PICERNO (4-2-3-1) Summa; Pagliai, Manetta, Nicoletti, Guerra; Franco, Maselli; Energe, Volpicelli, Petito; Bernardotto. All. Tomei

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

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