Una prestazione sufficiente che lascia, però, lo strascico dell’occasione persa. I soliti errori condannano il Messina e il pareggio che il Potenza agguanta sembra non fare neanche più notizia. La delusione sta lasciando spazio all’amaro senso di rassegnazione.
EPISODI – «Il gol del pareggio è frutto di un episodio, abbiamo giocato una grande partita, l’avversario ha perso solo tempo». Sono queste le parole del tecnico Auteri (voto 5,5) nel post partita in sala stampa. Dichiarazioni che farebbero pensare a una partita dominata dai giallorossi, sfuggita di mano semplicemente per sfortuna. Tutt’altro. Il Messina ha creato tanto durante l’arco dei novanta minuti ma ha sprecato altrettanto, subendo nel finale la rete del pari, complice un atteggiamento passivo che si ripete puntualmente come una sorta di cliché. Analizzando queste prime quattordici giornate, emerge l’incapacità dei giallorossi di risultare incisivi nei momenti chiavi. Nessuna sfortuna, ma mancanza di lucidità e freddezza che condiziona incredibilmente il risultato finale. L’emblema di quello che stiamo raccontando è spiegato perfettamente dal gol sbagliato da Fazzi nel secondo tempo: situazione di vantaggio per il Messina, ottimo fraseggio tra Grillo e Catania che porta al servizio per l’arrivo a rimorchio di Fazzi. L’esterno giallorosso da ottima posizione calcia fuori e spreca l’occasione per il raddoppio. Tredici minuti dopo arriva il gol del pareggio firmato Del Sole. Nessuna croce addosso a Fazzi, ma la circostanza diventa esempio plastico per sottolineare la mancanza di cinismo nei momenti clou. Intanto la classifica presenta un conto salato al Messina, tornato fanalino di coda vista la vittoria casalinga della Fidelis Andria contro un Monterosi sempre più in difficoltà. Il campionato – come detto dallo stesso Auteri – è ancora lungo, ma giornata dopo giornata la posizione continua a rimanere indiscutibilmente pericolante.
CAMPO – Il Messina fa e disfa nei primi sessanta minuti, disputando una gara aggressiva fatta di tanti contrasti (16 falli) e un discreto giro palla. I numeri aiutano sempre, così il 58% di possesso palla – registrato dalle nostre statistiche – mostra una squadra con ampia volontà di fare la partita. Dato sul possesso palla che, paradossalmente, è crollato in un secondo tempo in cui gli avversari si sono ritrovati in inferiorità numerica. Percentuali difficili da spiegare, la sensazione è che potrebbe essere subentrata nella testa dei giocatori una sorta di rilassamento dopo l’espulsione di Rillo. Chi non si è rilassato, invece, è stato proprio il Potenza di Raffaele che, dopo l’espulsione, ha trovato compattezza e geometrie. Le stesse che erano mancate nel primo tempo, complice anche un campo in precarie condizione che ha reso complicata la vita ai lucani. Atteggiamento degli ospiti che è risultato determinante nel finale di gara, con l’ottima azione messa in piedi da Del Sole e Steffè che è valso il pareggio. Cinismo di cui parlavamo prima che ha consentito al Potenza di uscire con un risultato utile dal San Filippo – il quarto consecutivo dall’arrivo di Raffaele -, rischiando anche di portare a casa l’intero bottino con l’occasione capitata tra i piedi di Belloni e neutralizzata da Lewandowski. Ci sarebbe da aprire un enorme parentesi sul reparto offensivo, risultato ancora inesistente dal punto di vista del coinvolgimento di squadra. Gli esterni Catania e Grillo apparsi piuttosto fumosi e poco concreti con Balde e il subentrante Curiale completamente avulsi al gioco. Non è un caso che le occasioni più ghiotte siano capitate tra i piedi di Fofana e Fazzi, due centrocampisti. Discorsi affrontati svariate volte, con un’unica soluzione: il mercato invernale. La salvezza del Messina passa inesorabilmente dalla ristrutturazione quasi in toto del reparto avanzato.
Lewandowski 6,5: un paio di interventi non belli da vedere, ma efficaci nel primo tempo. Sul finale di partita salva il risultato ed evita la beffa.
Angileri 5,5: prestazione opaca per uno dei fedelissimi di Auteri, dalle sue parti agiscono Di Grazia e Volpato e più di qualche volta va in difficoltà.
Trasciani 6: ritrova la titolarità dopo l’infortunio di Camilleri e gioca una gara attenta e precisa. L’unica sbavatura arriva sul gol del Potenza con la sua deviazione che mette fuori tempo Lewandowski.
Filì 5: troppi errori in fase di possesso e impreciso negli anticipi. Durante l’azione del gol di Del Sole rimane a guardare senza andare a contrasto e facendosi saltare con troppa facilità.
Fiorani 6: solita gara di costanza per il classe 2002. Gioca in un ruolo non suo ma nonostante ciò non soffre minimamente le sgroppate di Volpe. In fase offensiva si fa vede poco ma mette un ottimo pallone al centro per Fazzi in occasione del calcio d’angolo conquistato che poi porterà al gol del momentaneo 1-0.
Fofana 6,5: gara in chiaro scuro per l’ivoriano. Un bel tiro nella prima frazione che impegna non poco Gasparini. Sul finale di primo tempo riesce a eludere la marcatura di Steffè portando in vantaggio i giallorossi. Sono troppi gli errori in fase di disimpegno nell’arco dei novanta minuti.
Mallamo 6: sempre pulito e ordinato quando è in possesso di palla. Il centrocampista giallorosso non è più una sorpresa. La quarta gara di fila da titolare fa pensare a un cambio delle gerarchie in mediana. (dal 16′ s.t. Marino 5,5: entra e dà poca qualità alla squadra, a pochi istanti dal fischio finale lascia andar via Del Sole in un 3 vs 1 senza spendere il cosiddetto fallo tattico, rischio che poteva costare carissimo ai giallorossi).
Fazzi 5: partita difficile per l’ex Padova. Nel primo tempo si vede poco e gioca una gara ordinaria. Nella ripresa, prima sbaglia un gol clamoroso e successivamente in occasione del gol del Potenza valuta male l’anticipo su Del Sole e non lo segue nel proseguo dell’azione.
Grillo 5: nel primo tempo si rende pimpante e crea qualche fastidio alla retroguardia lucana, con il passare dei minuti però scompare totalmente dalla partita facendosi rivedere soltanto in occasione della sostituzione. (dal 34′ s.t. Curiale s.v.)
Balde 5: continua a vivere in un equivoco tattico, non è una punta ma gli si chiede di farlo. È bravo a dialogare con i compagni ma sbaglia una ghiotta occasione nel primo tempo sparando alle stelle. Nella ripresa esce totalmente dalla partita. (dal 41′ s.t. Zuppel s.v.)
Catania 6: da uno con le sue qualità ci si aspetta sicuramente di più. Il Messina gioca poco dal suo lato complice anche un’evidente marcatura stretta. Fornisce l’assist per il gol di Fofana e mette in porta nel primo tempo Balde. (dal 16′ s.t. Iannone 5: entra con voglia e volontà, ma sbaglia gravemente nelle scelte. In occasione del contropiede in cui poi verrà espulso Rillo non ha la lucidità e l’altruismo di servire Balde in ottima posizione. Errore importante, sottolineato anche dal tecnico Auteri in conferenza).
POTENZA Gasparini 6,5; Matino 6, Girasole 6,5, Armini 6 (dal 22′ s.t. Belloni 5,5); Gyamfi 5,5, Steffè 6,5, Laaribi 6, Di Grazia 6 (dal 22′ s.t Rillo 4), Volpe 6 (dal 33′ s.t. Celesia s.v.); Caturano 5,5 (dal 33′ s.t. Del Pinto s.v.), Emmausso 5,5 (dal 9′ s.t. Del Sole 7). All. Raffaele 5,5
*foto copertina: Acr Messina – sito ufficiale | ph. Francesco Saya