Messina, quel pesantissimo 0,01%: Roma non sarà il ds

Pubblicato il 9 Gennaio 2025 in Primo Piano

Nel commentare la sconfitta col Cerignola, avevamo scritto che Domenico Roma sarebbe stato il direttore sportivo del Messina al 99,99%. Un accordo che sembrava imminente, soprattutto per la volontà del dirigente di riprendere il discorso interrotto. Invece no, perché quello 0,01% pesa parecchio ed è legato alle garanzie di tipo economico.

UNA QUESTIONE DI SOLDI – In fin dei conti, alcuni passaggi del calcio sono davvero semplici. Uno su tutti riguarda il mercato, che si muove su un concetto abbastanza ovvio: ci vogliono i soldi. Che poi vanno spesi bene, aspetto che conta parecchio, ma che devono esserci quando ci si approccia a trattative di acquisizione o ingaggio. L’accordo tra Domenico Roma e il Messina guidato dall’AAD Invest non s’ha da fare, perché il dirigente non è stato accontentato dal punto di vista dell’impegno economico previsto. Il Messina, come è noto, si regge sulla fideiussione estiva depositata da Pietro Sciotto del valore appena superiore al milione di euro; da logiche supposizioni diventa normale credere che il ds incaricato avesse richiesto un’integrazione della stessa per poter operare con buon margine di manovra al fine di non dover svuotare l’attuale monte ingaggi per poi riempirlo nuovamente. Un giochetto che, tra l’altro, avrebbe richiesto tempo tra entrate e uscite. Con l’ostacolo forte del regolamento, dato che in caso di ingaggi che vadano a superare la quota della fideiussione non sarebbe possibile registrare i calciatori in lista. Vedi caso Catania la scorsa estate, per chiarezza basta leggere la distinta dell’impegno in Coppa Italia. Insomma, il passaggio di natura economica era essenziale per far partire il rapporto tra le due parti. Un paio di incontri sono andati a vuoto, nonostante Roma si fosse mosso per bloccare alcuni calciatori e corteggiare serratamente altri. I nomi sono noti e avrebbero rappresentato un primo passo, dato che a questo Messina serve molto di più.

CHE SUCCEDE – Il quesito diventa lecito, perché il futuro del Messina è sempre più nebuloso. Miranda e Petrucci hanno rotto il velo sulla professionalità di un gruppo con la valigia, l’interregno ufficioso di Roma aveva congelato gli addii ma oggi paiono nuovamente possibili. Anche in questo caso la lista è nota. Taranto dista 48 ore, una sfida che il Messina non può sbagliare dato che i pugliesi sono l’unica squadra veramente battibile sul cammino giallorosso. Modica ha disertato due allenamenti per influenza, tornerà proprio quando di Roma e del possibile mercato non c’è più traccia. Che strategia applicare? Chissà. Se Sciotto era muto, Alaimo ha parla troppo; o meglio parla male. Eh sì, perché il quasi presidente – da due giorni con potere di firma (disgiunta) al pari del misterioso Cissè – aveva annunciato che Domenico Roma stato il ds… anzi, testualmente: «Domenico Roma è il direttore sportivo». No, perché prima di parlare occorre sapere cosa si sta dicendo ed è evidente che Alaimo sia stato tradito dalla propria ingenuità e inesperienza nel ruolo. Sempre lui aveva annunciato che in questa settimana avrebbe parlato il boss Cissè, siamo a giovedì e nessuna traccia. Insomma, due su due. Mercato fermo, Manetta andato via, Ortisi vicino all’Altamura, Anatriello e Petrungaro da congelati a nuovamente caldi e pronti a trattare e altri ne potremmo citare. Se non è questo un capolavoro di incapacità… ah, Pietro Sciotto non creda di essere fuori dagli strali della critica dato che questo indecoroso spettacolo porta la sua volontà (di cedere solo e soltanto all’AAD Invest) e firma (di fronte al notaio).

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