Sorriso raggiante che rivela un lunghissimo sospiro di sollievo tirato al fischio finale. Ezio Raciti salva il Messina, per la seconda volta in due anni e sempre con la sensazione di essere di fronte a una piccola impresa sportiva.

I MESSINESI – «Avrei preferito un finale uguale ma preparato in modo diverso. L’anno scorso ci ha salvato Peppe Rizzo, un messinese, oggi è toccato ad Antonino Ragusa ripercorrere quei passi. Ringrazio i ragazzi che hanno dato tutto e ringrazio una tifoseria strepitosa che ci ha trascinato dimostrando di valere categorie superiori. Ragusa è stato un leader straordinario, nello spogliatoio è stato un punto di riferimento per tutti, superando anche critiche immeritate. Vorrei tutta la squadra accanto a me, tutti sono stati straordinari perché solo con l’aiuto di tutti può essere raggiunto un obiettivo del genere. Partivamo da 11 punti, abbiamo fatto una rimonta incredibile pur passando da qualche risultato non positivo. Siamo stati un gruppo unito che è riuscito a ottenere una salvezza meritata. In queste partite era tutto azzerato, contavano fattori che non c’entravano col campionato e sono state due partite difficilissime. Non avevamo un progetto a lunga scadenza, sono stato chiamato per una salvezza che sembrava insperata e ci siamo riusciti. Il futuro si vedrà, il mio consiglio è di non disperdere il gruppo».

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