“Lei ballerà, tra le stelle accese e scoprirà, scoprirà l’amore, l’amore… disperato”. Così cantava Nada: di quel “Sassofono Blu” dove lei e lui si incontravano, perdevano e poi, chissà, ritrovavano. Quell’amore disperato, quel sentimento che va oltre ogni cosa. Il Messina e il suo tifo: un amore da “Sassofono Blu”.
IL GIOCO DEGLI SPECCHI – Qual è il vero Messina? Quello che arremba e ribalta il Castrovillari o quello che si impaurisce con il Marsala? Quello che controlla e vince con il Marina di Ragusa o quello che va in confusione e viene beffato a Cittanova? Domande retoriche, risposte introvabili negli specchi che riflettono tante immagini e nessuna realtà. Pasquale Rando lavora e si affatica, il suo compito tra campo e psicologia gli regala quell’entusiasmo unico del calcio; con la frustrazione legati ai risultati senza continuità. Tattica e tatticismi contano fino a un certo punto per questo Messina, perché a fallire è sempre stata la testa più della posizione dei protagonisti. Chiaro, però, che il lavoro su moduli e soluzioni resti al centro del dibattito, anche per comprendere al meglio i veri limiti di protagonisti ampiamente sotto la sufficienza.
AVVOLGERE – Il vero cruccio di questo inizio di stagione – su tutti e tra gli altri – resta il rendimento di Antonio Crucitti: il capitano rappresenta il fiore all’occhiello del mercato, l’uomo in più che dovrebbe dare slancio e numeri. Da parte sua l’impegno è incontestabile, nonostante qualche pausa di troppo il numero 10 resta il più decisivo tra i giallorossi. Rando lavora secondo le sue idee ma non si lascia schiacciare dalla presunzione: il tecnico giallorosso è consapevole dell’importanza di Crucitti, tanto da provare e riprovare soluzioni che possano limitargli i compiti in fase di non possesso ed esaltarlo fronte alla porta. Sulla corsia destra l’ex Cittanovese ha fatto il suo, adesso una sistemazione tattica diversa potrebbe proteggerlo e avvolgerlo di più tanto da donargli una lucidità maggiore in zona offensiva.
L’AVVERSARIO – Il Roccella è tra le squadre meno forti del girone, allo stesso tempo ha dimostrato – come tutte – di non aver mollato la presa tanto da aver fatto lo sgambetto al lanciatissimo Acireale domenica scorsa. I calabresi sono consci del proprio campionato di sofferenza, una stagione da salvare anche passando – ancora una volta – dagli spareggi salvezza. A Messina non arriverà, quindi, una squadra morbida o di quelle che si consegneranno all’avversario di maggior livello. Questo Messina, poi, dona positività a ogni rivale, con i giallorossi capaci – ahi loro – a esaltare formazioni di lignaggio inferiore. Attenzione a pesare con leggerezza la squadra di Galati, perché le dosi di esperienza presenti in rosa non vanno sottovalutate, come un sistema raccolto e limitante della manovra avversaria.
IL CAMPO – Restano ai box l’ex Strumbo e Cristiani, sale nelle quotazioni Gennaro Esposito che si candida per una maglia dal primo minuto a discapito del fortemente insufficiente Coralli. Il gioco degli under trova un nuovo candidato in Marfella che allarga la scelta in difesa e non solo: se Avella e Saverino restano intoccabili, l’ex Cesena insieme a De Meio sono i maggiori candidati per chiudere il poker e lasciare agli over il resto dei ruoli. Febbre in settimana per Ott Vale ma l’argentino ci sarà, con Sampietro regista e Saverino scheggia impazzita. Occhio a Siclari in attacco che parte leggermente più avanti rispetto alle settimane scorse. Vincere diventa l’unica cosa che conta, il Messina non deve più guardare la classifica ma dentro se stesso: in campo per dimostrare di esserci, per sudare più degli altri e ripagare quell’amore disperato che non è mai mancato.
MESSINA (4-3-1-2) Avella; De Meio, Bruno, Ungaro, Marfella; Ott Vale, Sampietro, Saverino; Crucitti; Esposito, Siclari. All. Rando
ROCCELLA (3-4-1-2) Scuffia; La Gamba, Liviera, Malerba; Faiello, Suraci, Osei, Cavallaro; Leveque; Kamara, Gomes. All. Galati
*foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale dell’Acr Messina