Ancora una volta è il campo a chiudere capitoli e aprirne altri. Settimane travagliate in casa Messina: fatte di troppe vicende extra terreno di gioco, quello dove, però, i giallorossi hanno collezionato tre, amarissime, sconfitte consecutive.
ALLA PORTATA – Classifica difficile quella del Messina: la distanza dall’obiettivo playoff non è così ampia, più complicato forse superare le tante squadre piazzate tra i giallorossi e il quinto posto. Non impossibile, ma diventa complicato restare ottimisti di fronte a una squadra capace di avvolgersi – ancora una volta – sugli stessi errori. Ad Acireale altro crollo emotivo oltre che tecnico, una prima difficoltà e l’incapacità di reagire come già palesato col Troina. L’extra campo non aiuta, con Zeman che deve essere bravo nell’isolare il suo gruppo e provare a fargli comprendere l’importanza del match in arrivo. Il San Tommaso rientra – con estremo rispetto – tra gli avversari di cui questo Messina non può avere pietà. Si abbassa il livello rispetto a Giugliano, Troina e Acireale tanto che i favori del pronostico vanno oltre qualsiasi condizione psicologica o difficoltà di lettura dei rivali.
SI CAMBIA ANCORA – Alza la soglia di attenzione mister Zeman nel descrivere gli avellinesi come squadra complicata. Girone di ritorno iniziato contro Savoia e Palermo per una rosa stravolta: punti di riferimento spazzati via per gli avversari, con Zeman che si premura di sottolinearlo nonostante il campo sia stato, comunque, severo con la squadra di Liquidato. Da parte giallorossa, tra l’altro, le modifiche sono all’ordine del giorno e l’ultima riguarda il ritorno di Pietro Arcidiacono: l’esterno offensivo catanese torna in riva allo Stretto dopo la doppia cifra dello scorso anno. In stagione solo spezzoni con Raffaele a Potenza, con un fine anno fatto di una manciata di minuti che lo hanno convinto all’addio. Cambia ancora, quindi, il Messina che piazza un colpo over in avanti e dovrà ridisegnare l’assetto con qualche sacrificio tra chi è stato titolare fin qui. Fragapane e Cristiani i maggiori indiziati, col secondo che rischia di più vista la maggiore presenza di alternative under nel ruolo. Un discorso in divenire, questo, perché c’è da capire il minutaggio attuale di Arcidiacono oltre alla crescita del giovane Puglisi come soluzione per la corsia mancina. Quello che è chiaro, però, rimane come il mercato stia incidendo ancora su una squadra che necessiterebbe, invece, di un livello di certezza diverso.
IL SAN TOMMASO – Conta poco il pari contro il Palermo, classica manifestazione d’orgoglio davanti al grande avversario. Tutto nuovo in casa San Tommaso: mister Liquidato – più volte in discussione – ha visto stravolgere la sua rosa, necessità visto il cammino deludente in campionato. Senza vittorie dal 20 novembre, giorno del successo sul Marsala, poi 6 sconfitte e due pareggi con in mezzo la gara sospesa a Corigliano. Poco, pochissimo, questo San Tommaso in stagione con le sue 11 sconfitte in 18 gare a chiarire come il penultimo posto sia più che meritato. Si è tentata la via della rivoluzione totale, anche se il livello non è stato poi così modificato. Squadra che non disdegna la difesa a 5 e un calcio fatto di contropiede. Girone di ritorno fatto di tante battaglie per chi – come questo San Tommaso – deve racimolare il massimo possibile per evitare l’Eccellenza diretta.
LE SCELTE – Prima chiamata per Arcidiacono, torna dalla squalifica Francesco Bruno per aumentare le scelte di mister Zeman. Sarà proprio l’attaccante ex Potenza a influenzare l’undici titolare dei giallorossi: la sua presenza modificherebbe la posizione in campo degli under con Saverino e Buono che potrebbero strappare una maglia in mediana, con Lavrendi in vantaggio su Cristiani a completare il trio. Se Arcidiacono dovesse – come plausibile – partire dalla panchina allora Cristiani diventerebbe primo candidato per un ruolo da titolare. La presenza dell’ex Siena potrebbe garantire una maglia a Manfrè nel tridente. Conterà, davvero, pochissimo chi scenderà in campo: partita da non fallire per importanza e avversario. Sogni di rimonta che passano dal non bucare sfide del genere, in caso contrario le riflessioni si sposterebbero in toto sulla conduzione tecnica.
ACR MESSINA (4-3-3) Avella; De Meio, Bruno, Ungaro, Fragapane; Saverino, Lavrendi, Cristiani; Crucitti, Rossetti, Manfrè. All. Zeman
SAN TOMMASO (5-3-2) Landi; Madonna, Colarusso, Mannone, Pagano, Lambiase; Massaro, Castro, Alleruzzo; Sabatino, Branicki. All. Liquidato