Quanto tempo. Tre settimane senza calcio giocato per il Messina di Raffaele Novelli: un periodo utile per recuperare qualche acciaccato e ricaricare le energie, l’altra faccia della medaglia dice che quella inerzia travolgente non andava fermata. Lo stress-test si chiama Santa Maria Cilento.
RICARICA – I campani sono avversari di quelli duri, con qualità e frenati nel loro cammino da una parte centrale di stagione fatta di infortuni e squalifiche. Fino a dodici assenze nella stessa sfida, quasi tutti titolari e classifica colata a picco fino a sfiorare la zona playout. Quella che, chissà, potrebbe sparire per quella insana voglia della LND di cambiare le regole in corsa. Cosa aspettarsi, però, da chi ha scritto e riscritto un protocollo Covid a campionato iniziato. Parentesi, che non va trascurata perché sul cammino del Messina di squadre in lotta per evitare la zona playout ne restano molte, se gli spareggi saltassero il calendario diventerebbe morbidissimo. Non la pensa, e non lo penserà mai, un mister Novelli concretamente preoccupato dalla qualità offensiva dei cilentani, Maggio in primis. Non scherzano neanche i giallorossi, però, che recuperano tutti gli infortuni – col solo Giofrè ancora in dubbio – e si ripresentano in campo con le batterie cariche. La vittoria, in rimonta, di Paternò era stata di quelle che significano promozione, un trend da non interrompere, ma forzatamente arrestato dalle scelte della LND (sempre loro). Novelli fa spallucce, ma solo in apparenza: come sempre dice di accettare le decisioni che vengono dall’alto, ma la sua – e spesso critica – la dice sempre. Lavoro intenso in queste settimane senza campo, con uno sprint da preparare nei minimi dettagli. Lo si capisce, soprattutto, dal suo sottolineare ripetutamente come nulla sia scritto, come ci sia da sudare e non dare per scontata la vittoria del torneo. Forse, la sensazione che un certo senso di rilassatezza stia avvolgendo l’ambiente, quello esterno probabilmente.
SOLO LA VITTORIA – Cascione e Arcidiacono in gruppo, Giofrè – come detto – quasi, e crescita per tutti gli altri. Squalifiche scontate da Aliperta e Lavrendi, mentre il turno di stop toccherà a Lomasto. Il quadro è chiaro, come l’undici titolare che sembra prendere forma senza grossi dubbi. L’unico, probabilmente, resterà quello in mediana tra Cristiani e Vacca, col primo sempre in vantaggio. Meno aperta, invece, la sfida tra Arcidiacono e Cunzi: il capitano cerca ritmo partita, ma il numero 21 sembra garantire qualcosina in più. Formazione fatta, più o meno, ma quello che importerà davvero sarà un approccio rispettoso dell’avversario. Pareggite acuta: primo male del Santa Maria, ma il Messina non può permettersi rallentamenti. La sfida con le rivali – più Football Club che Gelbison classifica alla mano – entra nel vivo e il calendario resta dalla parte della squadra di Novelli. Per confermare la teoria, però, i giallorossi non possono e non devono fare regali casalinghi. Un difetto che il Messina non sembra avere. Più in generale, poi, tabelle e tabelline – solitamente – portano male e non vengono mai azzeccate, molto meglio rispettare ogni gara e giocare sempre per vincere. Novelli, allora, sembra essere l’uomo giusto al posto giusto.
MESSINA (4-3-3) Caruso; Cascione, Boskovic, Sabatino, Izzo; Cristiani, Aliperta, Cretella; Bollino, Foggia, Cunzi. All. Novelli.
SANTA MARIA (3-5-2) Polverino; Romanelli, Campanella, Chiariello; Bozzaotre, Citro, Maio, Coulibaly, Konios; Tandara, Maggio. All. Esposito.
*fonte foto: Acr Messina – ph. Furrer