La confusione in casa Messina aumenta. Doveva essere il primo giorno del secondo anno della gestione Sciotto, l’appuntamento per regalare la conferma del tecnico Modica e aprire la porta verso il futuro. Sala stampa del Giovanni Celeste affollata da giornalisti e tifosi, tutti in attesa di conoscere cosa le lunghe riunioni tra allenatore e presidente avevano fatto nascere. Pietro Sciotto detta la linea dell’incontro, parla lui poi spazio alle domande. Inizia scherzando annunciando l’addio con Modica, una risata e poi la dichiarazione: “Modica resta con noi come avevo detto in passato”, apertura che lascia ben sperare ma che è solo un abbaglio. Si perde nella narrazione, ormai inutile, dei mesi scorsi. Chiarisce l’antipatico passaggio della protesta dei calciatori dello scorso aprile, una vicenda già archiviata e ben spiegata al tempo con condanna immediata per l’atteggiamento dei giocatori. Il suo intervento non regala nulla di nuovo, torna protagonista la voglia di non ricevere critiche di carattere personale anche se probabilmente viene confusa la stampa con i social network. Il tifo rimane tale e nessuno potrà arginare l’espressioni di una tifoseria. Qualche notizia viene strappat: Rosafio lascerà il Messina, per lui ci sono offerte da formazioni ambiziose di Serie C. Discorso diverso per Migliorini e Bruno: “Sono due calciatori che non vogliono lasciarci, stiamo trattando perché è una questione solo economica”. Dal campo alla società: i rumors di questi giorni danno sempre più vicino l’ingresso del gruppo Città di Messina nell’Acr, Sciotto prima resta abbottonato poi apre: “Stiamo parlando. Non si deve e può parlare di fusione, solo un ingresso in società. Non voglio parlare di cifre e metodi perché in fase di trattativa non è corretto farlo”. Ad interessare, però, è il tema ripescaggio. Anche in questo caso la posizione di Sciotto è chiara: “Faremo tutto quello che serve, ovvio che esistano dei paletti precisi per la formazione della graduatoria. Dobbiamo capire come verranno integrate le Squadre B, al momento l’ordine di ripescaggio prevede al primo posto una Squadra B, una retrocessa, una che arriva dalla D e così fino al termine dei posti utili”.
DEADLINE – Complicato raccontare quanto accaduto. Sciotto si perde in scontri accesi con parte della stampa (escandescenza volgare per poi chiarire con baci e abbracci) e tifosi, deriva che irrigidisce Giacomo Modica che rompe gli indugi e chiarisce: “Dal punto di vista extra campo abbiamo risolto, io posso dare una indicazione ma poi sarà il presidente a decidere e per me non ci saranno problemi. Discorso diverso per quanto riguarda la parte tecnica: Rosafio ha offerte importanti e lo capiamo, però non è possibile smantellare tutto. Non chiedo al presidente di svenarsi ma dobbiamo fare il possibile per mantenere i pezzi pregiati. Aspetterò fino a domenica, se non arriveranno novità da lunedì mi riterrò libero. Ho già perso treni importanti in queste settimane. Aspetto perché amo Messina e sento di dover dare qualcosa alla città. Il calcio non finisce con me, morto un Papa se ne fa un altro”. Nettissimo e senza mezzi termini il tecnico, probabilmente sorpreso Pietro Sciotto che rimane spiazzato e sottovoce si lascia scappare: “Se avessi saputo una cosa del genere non avremmo parlato oggi”.
OCCASIONE PERSA – Poteva essere il primo giorno del futuro, il mattoncino da cui rifondare una società inattaccabile dal punto di vista economica ma migliorabile su quello gestionale. Troppa tensione e troppa voglia di chiarire il passato per Sciotto, un presidente che perde l’occasione per chiudere con la stagione scorsa lanciandosi direttamente nel futuro. Clamorosa la circostanza che vede il numero uno giallorosso confermare un tecnico che, pochi minuti dopo, specifica che l’accordo non è totale e che la frattura definitiva potrebbe arrivare già domenica prossima. Dopo settimane di attesa nessuno si sarebbe impiccato nell’aspettare qualche giorno in più, mettersi alla mercé di tifosi e stampa senza aver concretizzato un accordo è il più incredibile degli autogol. Dovremo aspettare ancora per mettere un punto finale sulla questione tecnica, Modica o no cambierà poco. Ci sarà da programmare e pianificare la stagione, con un orecchio teso verso la Federazione nell’attesa di capire quanto concreta sia la possibilità del ripescaggio tra i professionisti.