Arrivati al rush finale, probabilmente le analisi tecniche sulla singola prestazione iniziano a perdere valore.
TUTTE IN BALLO – Il Messina visto contro la Polisportiva Santa Maria, in fondo, ha proposto la replica di diverse prestazioni andate in scena dopo i periodi di sosta o in occasione dei recuperi infrasettimanali che stanno caratterizzando questa stagione. Ormai conosciamo pregi e difetti della squadra di Novelli e sappiamo come riesca a dare il meglio quando prende ritmo. D’altronde, anche all’inizio del campionato il decollo era stato lento. Sembra maggiormente interessante, piuttosto, dare uno sguardo in prospettiva alle ultime giornate del torneo. Sbaglia – a nostro avviso – chi ritiene il turno di domenica scorsa un passaggio interlocutorio verso lo striscione di arrivo. È vero che, come i biancoscudati, anche le dirette inseguitrici Fc e Gelbison hanno impattato, ma la 28a va in archivio dando comunque qualche indizio in più per capire cosa accadrà a metà giugno. Innanzitutto, iniziano a manifestarsi gli effetti di una classifica che per tante squadre è solo virtuale. In sette devono ancora recuperare partite. Molte di loro sono collocate tra la metà e la parte bassa della graduatoria. Ciò significa che, al contrario degli anni passati, sarà sostanzialmente impossibile per tutti – almeno nelle prossime due settimane – incrociare compagini senza obiettivi di classifica, fermo restando tra l’altro che ancora non è stato sciolto nemmeno il nodo play-out. In sostanza, al di là del Roccella ormai spacciato, nessuno è pronto a tirare i remi in barca e questo implica che le formazioni di vertice dovranno comunque sudarsi ogni punto fino all’ultimo istante.
CALENDARIO DA TEMERE – L’ultimo turno, poi, ha fatto abbassare la media promozione: attualmente la matematica dice 75 punti, considerando però anche lo scontro diretto tra Fc e Gelbison, il loro rendimento fin qui in trasferta e gli impegni infrasettimanali da cui sono attese, più facilmente non si arriverà oltre i 73. Il jolly sprecato contro la Polisportiva S. Maria, però, alza l’asticella delle difficoltà per il Messina. Gli uomini di Novelli, infatti, hanno ora a disposizione solo due partite casalinghe e quattro trasferte per conquistare le vittorie che darebbero la certezza del salto di categoria. E gli impegni lontano dal “F. Scoglio” non si preannunciano particolarmente agevoli. Domenica, San Luca sarà probabilmente la tappa più insidiosa, ma anche a Troina e Licata non ci saranno tappeti rossi ad attendere i biancoscudati, soprattutto per quanto detto in precedenza (visto che ennesi e agrigentini non avranno alcuna certezza sul proprio destino). Gli ultimi 90’, poi, potrebbero essere determinanti per un Sant’Agata che ha ancora chance per arrivare a una salvezza diretta, ma allo stesso tempo non è al sicuro dall’incubo retrocessione immediata. Fermo restando, ovviamente, che almeno il Rende arriverà in riva allo Stretto la prossima settimana per giocarsi la partita della vita, forte anche di quanto accaduto all’andata. Insomma, i 3 punti contro i cilentani non avrebbero completamente chiuso i giochi, ma almeno avrebbero messo la strada in discesa. Forse, però, il mezzo passo falso può essere un’utile sveglia, soprattutto per ricordare – come ha puntualizzato Novelli già alla vigilia – che i proclami promozione sono senz’altro prematuri.
*fonte foto: Acr Messina – ph. Furrer