Messina, suicidio a Caserta: 4-1 per i campani, ma pesano le ingenuità
Pubblicato il 21 Dicembre 2015 in Primo Piano
Una mazzata, e non solo per via del risultato. Il Messina incassa un sonoro 4 a 1 al Pinto di Caserta, una disfatta condita da due espulsioni evitabilissime e da una gestione nervosa degli episodi che si è rivelata un suicidio. Non sarà un caso che Di Napoli a fine partita abbia bollato come “stupidate” le proteste di Berardi e l’applauso ironico di De Vito che hanno costretto i giallorossi a chiudere il match in 9 contro 11. Il tecnico, poi, a caldo ha anche lanciato un avviso chiarissimo: “Qualcuno ne pagherà le conseguenze”. Quasi un’ovvietà, perché a Caserta il Messina avrebbe potuto raccogliere punti e soddisfazioni. Lo ha detto il campo, che oltre all’ingenuità del Messina ha palesato anche un’altra sensazione abbastanza netta: la Casertana è una buona squadra, ma in questo girone ci sono avversari più attrezzati per il salto di categoria senza passare per la lotteria dei playoff.
SUICIDIO – La squadra di Romaniello fa tanto possesso palla, vero, ma dalle parti di Berardi nella prima frazione di gioco ci arriva di rado. La fase di studio si protrae per quasi un quarto d’ora. Arco di tempo che lascia zero spunti significativi e una buona dose d’incertezza che riguarda un intervento su Gustavo in area di rigore. Il penalty arriva poco dopo, quando Giovani giudica falloso un intervento di Berardi su Alfageme, che era stato innescato da Negro. Il rigore viene trasformato proprio dal numero 10, che spiazza Berardi e insacca. Il sorriso sul volto dei campani dura solo qualche minuto, perché il Messina agguanta il pari praticamente subito, grazie al gol di Burzigotti, lesto ad approfittare di una punizione deviata di Parisi che si trasforma in un assist. Il momento migliore del Messina è questo. Un quarto d’ora di buone sensazioni, che però poi si rivelavano un’illusione quando Frabotta (su cui forse c’è il fallo di De Angelis) devia nella sua porta un cross di Mangiacasale. Al danno dello svantaggio si aggiunge la beffa dell’espulsione di Berardi, che già ammonito si fa cacciare dall’arbitro per le proteste seguite al nuovo allungo dei campani. Una mazzata. Anche perché il Messina aveva poco prima perso per strada Fornito, che infortunato aveva lasciato il campo a Zanini. Di Napoli dopo l’espulsione è costretto a giocarsi la seconda pedina: Addario va in porta, Padulano sotto la doccia anzitempo.
FALSE SPERANZE – Chi si aspetta una ripresa di totale sofferenza deve ricredersi subito. Il Messina spinge sull’acceleratore dell’orgoglio e sfiora il pari con Leonetti. La troupe di mister Di Napoli non alza bandiera bianca, prova a rimettersi in piedi consapevole di avere di fronte un avversario alla portata, nonostante l’inferiorità numerica. Pian piano però il Messina va in affanno, condizione ideale per i falchetti, che si lanciano sulla preda, annientandola con due squilli a firma Negro e De Angelis. In mezzo l’espulsione di De Vito, che applaude ironico il direttore di gara e si becca il rosso diretto.
CASERTANA 4
MESSINA 1
MARCATORI Negro al 14′, Burzigotti (M) al 18′, Frabotta (aut.) al 34’ p.t., Negro al 27’, De Angelis al 35’ s.t.
CASERTANA Gragnaniello; Rainone, Idda, D’Alterio; Mangiacasale (40′ s.t. Pezzella), De Marco, Capodaglio, Tito; Alfageme (19′ s.t. Finizio), Negro (30′ s.t. Ciotola), De Angelis (Maiellaro, Gala, Guglielmo, Varsi, Kuseta, Rajcic, Diakite, De Filippo, Cesarana)
MESSINA Berardi; Frabotta, Burzigotti, Parisi (1′ s.t. Barilaro), De Vito; Giorgione, Baccolo, Fornito (31′ p.t. Zanini); Gustavo, Leonetti, Padulano (36’ p.t. Addario) (Russo, Salvemini, Fusca, Bramati, Biondo, Barraco)
ARBITRO Giovani di Grosseto
NOTE Ammoniti Idda, Negro, De Marco, Frabotta, Giorgione, Burzigotti. Espulsi Berardi (doppia ammonizione) al 34’ p.t. e De Vito (proteste) al 33’ s.t. Corner 2-1. Recupero 3′ e 0