Il luna park Messina non chiude mai. Non c’è Natale che tenga, anzi: sotto l’albero c’è stata propinata l’ennesima puntata di una telenovela senza fine. Sfiancante. Struggente. Deleteria. Altro giro di giostra: quando la piattaforma rotante si fermerà, dopo l’assemblea dei soci (in calendario lunedì alle ore 10: segnatevelo in rosso e a caratteri cubitali) servirà l’ennesima istantanea per congelare il momento. Quale sarà lo scenario di fronte al quale ci ritroveremo nel primo pomeriggio di domani? Il Messina si instraderà in un percorso di rimodulazione della struttura societaria? Oppure tutto resterà invariato? Nel secondo caso, tanto rumore per nulla. Tra ieri e oggi i principali quotidiani hanno trovato un’inedita convergenza nell’idea che l’affare con Proto possa saltare per il veto che avrebbe posto il socio che detiene la risibile quota del 2%. Bene, domani pomeriggio sapremo se in tal senso il condizionale dovrà essere sostituito con l’indicativo, perché fino a prova contraria il socio al 2%, nel corso della conferenza di presentazione di Sasà Marra, a domanda posta da chi vi scrive ha risposto pubblicamente che, se chiamato in causa su una questione rilevante, si sarebbe totalmente allineato al pensiero dei soci che hanno maggiore peso nella catena gerarchica dell’Acr Messina: “Io ho solo il 2%, quello che dicono gli altri soci per me va bene”.
LO SCOGLIO FIDEIUSSIONE – I soci, appunto. Andiamo per ordine. Natale Stracuzzi ha incontrato Franco Proto lunedì 2 gennaio presso lo studio di Alessio Robberto, legale del club giallorosso. A margine di un faccia a faccia durato quasi tre ore, il massimo dirigente giallorosso ha apposto la firma su una scrittura privata – che il socio Oliveri, in quel momento, si è rifiutato di sottoscrivere -, dichiarandosi di fatto disponibile a cedere una quota di proprietà (si è ragionato sul 10%) e la gestione tecnico-amministrativa-finanziaria del club allo storico presidente dell’Atletico Catania, che contestualmente si è impegnato ad accollarsi tutti gli esborsi necessari da qui a giugno: gestione ordinaria (quindi stipendi, e non solo dei calciatori), investimenti massicci sul mercato di riparazione e sottoscrizione di una nuova fideiussione a garanzia. Quest’ultimo è il nodo più ingarbugliato, perché nel frattempo da Firenze fanno sapere che il portafoglio polizze della società Gable, che ha avviato a inizio dicembre la procedura di fallimento, è stato acquisito da un’altra compagnia. Per farla breve, la fideiussione allegata alla domanda d’iscrizione dal Messina resta valida. E quindi il club, in sostanza, sarà di fatto coperto fino alla scadenza naturale della polizza da due immobili intestati al presidente Natale Stracuzzi. Che chiaramente, a questo punto, chiede garanzie all’eventuale futuro amministratore delegato del club. Da informazioni in nostro possesso, però, Franco Proto sarebbe disposto a sottoscrivere un’ulteriore fideiussione a garanzia della polizza intestata a Stracuzzi. Insomma: se questo è uno scoglio, può essere agilmente rimosso.
LE “ALTERNATIVE” A PROTO – Probabilmente, però, non è l’unico. Restiamo a Stracuzzi, intanto. Nel corso della stessa riunione, il presidente ha fatto sapere a Proto e al suo consulente di essere in contatto con altre “cordate” disposte a rilevare a vario titolo una quota di minoranza o addirittura l’intero pacchetto societario. Ad oggi, su questo fronte, non ci sono novità rilevanti, ma solo qualche spiffero molto vaporoso su cui abbiamo tentato un approfondimento. Sulla base delle informazioni in nostro possesso, oltre a quello rappresentato da Proto ci sarebbero altri tre gruppi disposti ad entrare o addirittura a rilevare il 100% del club. Una cordata romana – il cui tramite sarebbe il d.g. Ceniccola – che avrebbe in settimana fatto arrivare sulla scrivania di Stracuzzi una lettera d’intenti, manifestando la disponibilità a rilevare fino all’80% delle quote. Un’altra cordata – forse straniera -, su cui però circolano informazioni molto scarne, un gruppo che in passato avrebbe gestito un club di prima serie in Romania. E poi la “terza via”, quella che Stracuzzi starebbe attenzionando con maggiore entusiasmo. Un imprenditore siciliano (forse ragusano) disposto a rilevare il 100% del club al suo rientro in Italia (previsto per il 20 gennaio), la cui testa di ponte è un procuratore calabrese che preferisce restare anonimo. E che però, contattato da Corner, taglia corto: “L’alternativa a Proto esiste, ed è concreta e promettente”.
I SOCI DI “MINORANZA” – Sarà, eppure al momento dall’altra parte del tavolo, da 8 mesi a questa parte, si è materializzata in concreto solo la sagoma dell’imprenditore catanese. Che, nei fatti, ha messo sul piatto una proposta di lungo respiro. Perché oltre a quanto detto, nella scrittura privata sottoscritta da Stracuzzi emerge anche un passaggio chiave da mettere giocoforza in atto: il rilascio, da parte dei soci di minoranza, di una liberatoria che nei fatti sancisca la rinuncia all’esercizio del diritto di prelazione. Passaggio cruciale, nel progetto di Proto, per la definitiva scalata al club da compiere all’inizio della prossima estate. Vincolato, però, al quesito centrale che fa da sfondo alla vicenda: i soci di minoranza rinunceranno all’opzione di acquisto di eventuali quote cedute da Stracuzzi e Oliveri? Di Micali si è già detto in apertura. E Gugliotta? Per settimane è circolata l’idea che l’ex vicepresidente del Messina, detentore del 10% delle quote – intestate formalmente alla società “Antares” – sarebbe stato, tra i soci, quello maggiormente propenso ad accettare la proposta del gruppo Proto. È un’idea fondata? Oppure in Gugliotta, negli ultimi giorni, ha ripreso vigore l’idea di restare in sella? Lo scopriremo solo domani. Intanto, a quanto pare, oggi Gugliotta farà visita alla squadra nel corso del primo allenamento dopo la pausa.
LUCARELLI E IL MERCATO – In chiusura, doveroso passaggio sul calciomercato. Lucarelli, che oggi riprenderà al Celeste gli allenamenti con la squadra, avrebbe voluto ricominciare da un organico ridimensionato nella quantità e migliorato in senso qualitativo. Il suo cronoprogramma, immaginato qualche settimana addietro, puntava sull’idea di chiudere entro i primi 10 giorni di mercato almeno il 30-50% delle operazioni in entrata, così da poter avere da subito a disposizione i calciatori nuovi con i quali lavorare durante la sosta. Speranze disattese, perché le operazioni di mercato – nonostante il telefono del responsabile dell’area tecnica Pasquale Leonardo sia in ebollizione – sono state nei fatti congelate proprio in funzione della trattativa con Proto. Buoni propositi che verrebbero chiaramente vanificati se domani l’assemblea dei soci sfociasse in un nulla di fatto: il club, se dovesse arrivare la fumata nera, avrebbe inutilmente gettato alle ortiche oltre una settimana di tempo. Anche perché in quel caso, senza cioè l’immissione di liquidità fresca da investire sul mercato, sarebbe difficile pensare che gli attuali proprietari possano mettere in campo strategie funzionali a un sensibile miglioramento della rosa, andando incontro ai desiderata di Lucarelli. Il tecnico, nelle due ultime conferenze stampa, lo ha espresso senza mezzi termini. Prima a Siracusa, quando ha sollevato il velo sul valore reale di un organico in cui compaiono “alcuni calciatori che non potrebbero giocare nemmeno in Eccellenza”. Poi nel corso della conferenza post Messina-Reggina, quando ha ribadito che la proprietà gli avrebbe fornito ampie garanzie sugli interventi di mercato e su quelli strutturali, campi di allenamento in primis. Garanzie che, se dovessero essere smentite dai fatti, innescherebbero il probabile dissenso del tecnico. Su Lucarelli, inoltre, è doverosa una precisazione: se Proto dovesse entrare in società, non ci sarebbero scossoni in panchina. Il tecnico resterebbe al suo posto.
APPUNTI DA PORTARE IN ASSEMBLEA – Domani ne sapremo di più, ma Corner vorrà vederci chiaro. Ai soci del Messina chiediamo:
– Che l’assemblea si svolga regolarmente.
– Che vengano comunicati i nomi dei partecipanti all’assemblea.
– Che a margine della stessa venga redatto un comunicato stampa per informare gli addetti ai lavori e soprattutto i tifosi sull’esito dell’incontro.
– Che nella relazione finale emerga chiaramente il punto di vista dei singoli soci.
– Che, qualora si optasse per declinare la proposta del Gruppo Proto, si espliciti chiaramente il motivo del rifiuto.
– Che, se il rifiuto alla proposta del Gruppo Proto fosse connesso ad altri eventuali trattative in essere, si facciano nomi e cognomi, facendo emergere chiaramente la sostanza di eventuali offerte alternative.
– Che si mettano da parte eventuali posizioni “egocentriche” e che l’assemblea si svolga esclusivamente nell’interesse dell’Acr Messina. Patrimonio dei messinesi, non vostro. Né, eventualmente, di chi sarà domani ai vertici del club.